29 Ott 2020

Pokémon Spada e Scudo: Terre Innevate della Corona – Recensione

È ormai un anno che Pokémon Spada e Scudo ci tengono compagnia. Un anno ricco di polemiche e perplessità, che ha cementato un certo malcontento per lo stato tecnologico in cui riversa l’ultima avventura pokémon di Game Freak. Nonostante tutto la community si è ritrovata ad attendere l’espansione di Spada e Scudo con due nuove contenuti, che promettevano di dare uno scossone a un post-game certamente non esaltante. L’Isola Solitaria dell’Armatura è ormai disponibile da qualche mese, e nella mia recensione ve lo raccontavo con una certa freddezza.

Un contenuto interessante, con qualche piacevole novità, ma molto legato al competitivo e con ben pochi guizzi esplorativi. Il secondo contenuto prometteva di offrire una nuova linea narrativa e una serie di attività tutte incentrate sull’avventura e sui leggendari Pokémon. Ho giocato intensamente a le Terre Innevate della Corona, restando sorpreso dalle emozioni provate giocandolo.

pokemon terre innevate della corona

Il nostro viaggio inizia con il più classico degli incipit: un treno preso da Brassbury ci porta nella sezione più a sud della regione di Galar. Sono le terre della Landa Corona, un posto selvaggio molto amato dagli esploratori pokémon più temerari. Ed è qui che incontreremo un buffo e familiare figuro, l’esploratore Peony. In viaggio con la figlia per un “tour delle Leggende”, il nostro scalmanato padre di famiglia non ha poi molto successo come genitore. Ecco che a diventare protagonisti di questo bizzarro tour saremo proprio noi: così, perché ci piace.

Le Terre Innevate della Corona non è strutturato nella sua progressione come Pokémon Spada e Scudo. I percorsi sono assenti, così come i dungeon. Mutua dall’Isola Solitaria dell’Armatura la mappa aperta e priva di percorsi, esplorabile allo stesso modo delle Terre Selvagge. Permane un level design semplicistico anche in questo DLC, ma le Terre Innevate della Corona offrono la mappa sicuramente più strutturata e complessa di tutto Pokémon Spada e Scudo. Certo, la mancanza di una minimappa si fa sentire, ma è un bel passo in avanti. Questo secondo contenuto si dipana in diverse missioni, dateci da Peony, che ci vedono impegnati alla risoluzione e alla scoperta delle “leggende” che permeano la Landa Corona.

Questo secondo DLC riesce a ridare un certo fascino alla lore dei giochi originali

Pur ancorato a dialoghi infantili e un po’ stupidi, questo secondo DLC riesce a ridare un certo fascino alla lore dei giochi originali. L’assoluto protagonista e Calyrex, un nuovo misterioso pokémon considerato il Re della regione di Galar. La sua storia rompe in parte alcuni canoni dei leggendari pokémon, dimostrandosi interessante e affascinante. Per la Landa Corona sono poi disseminati vari stralci di racconti che contribuiscono a dare a Galar nuove chiavi di lettura per la sua storia ed alcuni suoi misteri.

Certo, le attività che svolgeremo nella quest dedicata a Calyrex sono semplici e ripetitive, ma l’avere un contenuto che ci riporta sui binari dell’esplorazione e del mistero pokémon ha un fascino davvero prezioso. Soprattutto alla luce del post game criminale di Spada e Scudo. Tutto il resto è invece dedicato ad altre leggende, che ci vedono inseguire il nuovo trio di uccelli leggendari in forma Galar e nuovissimi templi per i Regi. Peccato per una mancanza di esposizione per questi leggendari, rapidamente introdotti ma senza una reale narrazione.

In ogni caso questa enfasi sull’esplorazione e sulla cattura (stavolta più difficile) dei leggendari ha rievocato in me emozioni bellissime, dimostrando quanto Pokémon dia il meglio di sé quando abbraccia anche il passato. Del resto la caccia ai leggendari ha sempre accompagnato le nostre avventura da bambini. Quando premevamo come dei forsennati quei tasti A e B senza una reale base logica. In Pokémon Spada e Scudo le Terre Innevate della Corona l’enfasi sulla cattura dei leggendari è tanta, sia liberi per la Landa Corona che nelle Avventure Dynamax.

In Pokémon Spada e Scudo le Terre Innevate della Corona l’enfasi sulla cattura dei leggendari è tanta

Proprio questa è la grande novità di questo DLC, nonché uno degli aspetti più riusciti e divertenti di tutto Pokémon Spada e Scudo. Le Avventure Dynamax funzionano un po’ come le tane normali, permettendoci di affrontare da soli o in compagnia dei raid contro dei pokémon dynamaxati. Queste però hanno un twist, perché non potremo affrontarle utilizzano i nostri pokémon, ma quelli selezionati casualmente dal gioco.

Dovremo poi superare 3 scontri dynamax, cercando di arrivare alla fine per affrontare un pokémon leggendario casuale e catturarlo. La modalità è divertentissima, e la necessità di scegliere casualmente il proprio pokémon spinge molto sulla collaborazione con gli altri giocatori.  Bisogna improvvisare strategie, calcolando per bene le debolezze e i vantaggi di tipo. Un’idea così vincente che mi auguro possa ritornare anche nei titoli pokémon futuri.

Conclusioni

Le Terre Innevate della Corona è un’ottima aggiunta per Pokémon Spada e Scudo. Chiaro, i problemi che affliggono il gioco fin dal day one sono palesi e purtroppo c’è ben poco da fare se non rassegnarsi. Del resto sono problemi strutturali, da un impianto tecnico obsoleto e da un’infrastruttura online non adeguata.

Tutto ciò non è cambiato, ma accantonati questi aspetti, Terre Innevate della Corona è un buon DLC per salutare la regione di Galar in vista di un futuro (si spera) radioso. L’avventura con Calyrex è affascinante e curiosa, mentre la ricchezza di leggendari e di opportunità esplorative donano al tutto un sapore nostalgico che Pokémon sembrava aver perso. Le Avventure Dynamax sono poi funzionali e divertenti, probabilmente la cosa migliore uscita da Game Freak negli ultimi anni.

Pokémon Spada e Scudo sono già disponibili, insieme al Pass espansione. 

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