Ahh…il “vecchio” West!
Chiariamo subito una cosa: Django Unchained è un tributo agli Spaghetti Western di italica memoria, non certo uno di essi, non solo per mere ragioni spazio-temporali, ma – soprattutto – concettuali. Un Hamburger Western, potremmo dire: lo stile marcatamente yankee lascia poco spazio a nostalgie SergioLeoniane – se mi passate il termine – ed il cameo di Franco Nero ci mostra un compatriota che ha tutta l’aria di non sapere esattamente che accidenti ci faccia in un salotto tra DiCaprio e Jamie Foxx.
Detto questo, il nuovo parto di Tarantino è di pregevole fattura, la recitazione è al top della gamma (uno su tutti Samuel L. Jackson nei panni del fedele servitore/servo) ed i 165 minuti che compongono la pellicola scorrono come acqua fresca, risultato non certo semplice da ottenere.
Menzione d’onore per la colonna sonora, abilmente cucita sopra ogni scena da una mani attente ed esperte (meravigliosa Ancora Qui, di Ennio Morricone ed Elisa). Chi si aspettasse una svolta concettuale dal padre di Pulp Fiction, però, rimarrà deluso: questo film sprizza Tarantinianità da tutti i pori, è la (solita) storia di vendetta e redenzione che già abbiamo visto in Kill Bill con una maschera da cowboy. Rimane consigliatissimo per tutti i fan del regista italo americano, del western a stelle e strisce…e per chi non disdegna una massiccia dose di sangue, piombo e dialoghi irriverenti.
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GAMER’S CORNER
Django Unchained ci ricorda…
Red Dead Redemption: chiunque abbia avuto il piacere di giocare al titolo Rockstar non potrà fare a meno di notare analogie con il blockbuster Tarantiniano, a partire – ovviamente – dall’ambientazione fino ad arrivare allo script, eccellente in entrambi i casi.
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Buona visione!
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