Correva l’anno 1978 quando nelle sale americane debuttò “Un Mercoledì da Leoni” . Diretto da John Milius , il film condensava sugli schermi tutta la ribellione e la fantasia di uno tra gli sport più affascinanti in assoluto: il surf.
Non mancano altri esempi illustri, uno su tutti “Point Break” , con Keanu Reeves e Patrick Swayze , datato 1991 .
La pellicola che recensisco raccoglie un’eredità corposa e variegata, quindi, ma non ho dubbi nel dire che riesce comunque a distinguersi e portare nuova linfa al genere, grazie soprattutto ad alcune trovate originali, intelligenti. Perfetto -ad esempio- il 
contrasto bianco e nero/colore del prologo, come se il regista gettasse un secchio di vernice blu su una tela perfettamente candida spiazzando e deliziando lo spettatore. Il protagonista assoluto del film è l’oceano, con i suoi mille volti (benevoli e malvagi) e gli scorci da sogno che offre naturalmente alle telecamere.
Comprimaria di ogni film sul surf che si rispetti è la libertà, meta agognata ed inseguita da ragazzi con un’immensa passione comune.
La storia è classica, si parla di evasione, di lotta contro un sistema “pesante” e nemico che ostacola le ambizioni più pure sincere.
Il sogno, però, trova sempre il modo di spezzare ogni vincolo e trionfare nell’obbligatorio lieto fine.
“Drift” va guardato a mente libera, assaporato per ciò che è, ovvero un saggio a colori sulla ricerca di uno sprazzo, anche minimo e momentaneo, di libertà.
Il cast, ben assortito, trova il punto di riferimento nel bravissimo Sam Worthington ( “Avatar” ).
Vi consiglio – come sempre – di guardare il film per poi giudicare: mai il contrario. Se cercate un’oretta e mezza di spensieratezza ed immagini meravigliose direi proprio che l’opera di Nott ed O’Neill fa per voi!
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A noi ricorda…
“Transworld Surf”: dalla old gen con furore, il gioco ideale per sognare l’oceano e sbizzarrirsi con tricks fuori di testa… comodamente seduti sul divano di casa!
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Buona visione, e… a venerdì prossimo, con la recensione dell’horror “Open Grave” : un uomo si sveglia in una fossa colma di cadaveri senza memoria e con mille (inquietanti) domande… l’inizio di un incubo da tripla A o ottima idea sprecata?
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