Le vie del Cielo sono infinite…
Un pilota con grossi problemi di alcolismo e droga si trova a vestire gli scomodi panni dell’eroe dopo un atterraggio che ha del miracoloso, ma il suo triste ed allucinato trionfo inizia a trasformarsi in dubbio e persecuzione – soprattutto psicologica – quando vengono a galla le sue abitudini da bad guy più adatte ad una rockstar maledetta che ad un pilota di linea. Troverà la libertà nell’ultimo posto in cui un uomo la cercherebbe.
R. Zemeckis (Ritorno al futuro, Forrest Gump, Cast Away) torna a riflettere su ruolo ed importanza di quel concetto che abbiamo coniato e battezzato come tempo. Vale il prezzo del biglietto il triste, delirante eppure illuminante monologo del malato di cancro, che tra un tiro di sigaretta e l’altro insegna a Denzel Washington ad apprezzare ciò che gli è stato concesso (da Dio?): più tempo.
Il film vuole essere una riflessione, nonostante l’ incipit spettacolare da action movie, sulla merce più rara che abbiamo e sulle prospettive e vie parallele che la vita ci offre e che puntualmente ignoriamo, svogliati, viziati, inconsapevoli.
A livello tecnico non c’è una sbavatura, i personaggi sono ben delineati, a tutto tondo, e Washington si regala la concreta possibilità di ricevere l’ambita statuetta dorata.
Tornando alla pellicola in sè, da Mr. Zemeckis all’apice della propria carriera – sinceramente – mi aspettavo qualcosina in più: in vari punti cede alla tentazione di indulgere in un buonismo molto americano che forse poteva risparmiarsi… Flight, comunque, rimane un ottimo film, caldamente consigliato in quest’epoca cinematograficamente sterile ed assetata di buone idee.
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A noi ricorda…
Flight Simulator: …ok, con i tumulti psicologici di Whip Witaker non c’entrerà molto, ma almeno la blasonata serie Microsoft vi darà modo di emulare (sempre che ne siate all’altezza) le folli manovre che vi terranno col fiato sospeso durante le spettacolari sequenze del film!
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Da non perdere al cinema anche…
Lincoln: il presidente americano Secondo Spielberg in un lungometraggio dalla forte carica drammatica sui tumultuosi eventi che portarono all’abolizione della schiavitù a stelle e strisce.
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In Darkness: durante la persecuzione nazista, un ispettore fognario insegue la dignità perduta nascondendo undici ebrei all’autorità tedesca in un film scuro (in tutti i sensi), spirituale, profondo che torna sulla mal(o mai)rimarginata ferita della Shoah.
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Buona visione e… a venerdì prossimo con The Impossible: Naomi Watts ed Ewan McGregor alle prese con la catastrofe che il 26 Dicembre 2004 sconvolse il Mondo…
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