Iniziamo ad esplorare le perigliose lande del genere horror puntando i riflettori su volti e nomi che hanno fatto la storia del Cinema autoriale (o simil-autoriale in alcuni casi) senza disdegnare una capatina nel mondo del terrore. Per evitare di perdermi o – peggio -annoiarvi non farò altro che stilare una breve ma significativa lista di titoli che proprio NON dovrebbero mancare nella videoteca di chi ama definirsi “cinefilo”. Già, perché quelli di seguito non sono “semplici” film di paura, ma veri e propri capolavori senza tempo.
La lista potrebbe continuare per chilometri, quindi non è stato semplice selezionare i “pochi eletti”… spero di aver fatto le scelte giuste, ovviamente per qualunque chiarimento sono a disposizione! Ma adesso via con le locandine…
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“Carrie – Lo Sguardo di Satana”: Mr. Brian De Palma si lascia ispirare dallo splendido romanzo di Mr. King e dirige Sissy Spacek con un giovanissimo John Travolta in questo horror-drama che ha il sapore metallico del sangue.
La problematica e introversa Carrie è continuamente vittima di scherzi, prese in giro e maltrattamenti da parte delle compagne più “in”, e quando l’ultima goccia fa traboccare il vaso ormai stracolmo, non riesce a trattenersi e sfoga tutta la propria frustrazione grazie ad uno strano, stranissimo potere che sembra dimorarle in corpo… Carrie è un film sconvolgente quanto bello, e come tutti gli altri (di seguito) è un must-watch!
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“La Mosca”: innanzitutto chiarisco subito che Cronenberg è uno tra i registi che ammiro maggiormente, in assoluto. Dagli albori quasi trash a capolavori quali “Il Pasto Nudo” o “Inseparabili” , la sua intera produzione è un ricettacolo di genio e originalità, emozioni forti ed immagini indimenticabili. Questo film, datato 1986, non fa eccezione. Uno straordinario Jeff Goldblum prende un po’ troppo sul serio la propria ricerca scientifica e – manco a dirlo – ne paga le conseguenze. Fino all’ultimo “centesimo”. Lo spettacolo non è certo adatto ai deboli di stomaco, e ci cala in un abisso di autodistruzione (fisica e mentale) in cui la speranza è sempre più pallida e lontana.
Da vedere!
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“Shining”: analizzare un film di questo calibro in una manciata di righe sarebbe inutile e quasi volgare, quindi mi limiterò a qualche accenno sulla trama che incornicia l’opera di Kubrick. Tratto dall’omonimo romanzo di Mr. King , Shining è una parabola sulla pazzia come unica via di fuga dal quotidiano, dalla noia, dalla ripetizione. Un memorabile Jack Nicholson si trasferisce temporaneamente presso il pittoresco Overlook Hotel per riposare i sensi e ritrovare la concentrazione necessaria alla stesura del suo libro (la figura dello scrittore dannato è un cliché del genere). Immancabilmente non sarà l’ispirazione a visitarlo, ma qualcosa di molto, molto più letale e malvagio che alberga tra le assi di legno ed i corridoi dell’hotel… senza anticiparvi altro,le cose si metteranno DAVVERO male.
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“Rosemary’s Baby”: capolavoro, assoluto. Potrei fermarmi qui, oppure continuare per 500 pagine… troverò una via di mezzo. L’autore di tanta meraviglia audiovisiva è Roman Polanski (consigliatissimo – horror – “La Nona Porta” con Johnny Depp ). Siamo nella Grande Mela ed una raggiante Mia Farrow è al settimo cielo per l’imminente nascita del/la primogenito/a. Dalla più felice delle premesse il regista tesse un dramma dalle tinte soprannaturali, orribili, oscene, sataniche, spiazzanti… geniali.
Ancora una volta si gioca sulla follia o presunta tale, su ansie incoffessabili (di maternità o paternità, in questo caso), sulla paura dell’ignoto, sull’ossessione… Film meraviglioso!
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“L’Esorcista”: quello di Friedkin è stato definito “il più grande horror di tutti i tempi”. Non sono d’accordo, ma resta senza dubbio un film di un’importanza assoluta. Non c’è bisogno che ne tratteggi la trama, basti specificare che è stato il “padre” di un vero e proprio sottogenere del cinema horror, quello degli exorcism-movies. Il Bene contro il Male, la purezza contro la contaminazione, la virtù contro il peccato… ma è così facile distinguere gli uni dagli altri? Assolutamente no, anzi.
L’Esorcista non è tanto zuppa di piselli e scale a testa in giù quanto un’ “elegante” parabola sul coraggio di andare oltre i moralismi ed essere coraggiosi. Se qualcuno non l’avesse visto, rimedi ORA.
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“Halloween”: su John Carpenter potrei (dovrei) aprire un capitolo a parte… magari prima o poi lo farò! Chi non (ri)conosce Michael Myers , il killer mascherato che ogni vigilia di Ognissanti torna in città con il semplice intento di trascinare la comunità nel terrore più totale e rievocare un passato che più buio non potrebbe essere? A partire dall’indimenticabile colonna sonora fino ad arrivare alla magistrale sequenza iniziale in soggettiva (nel 1978 non era esattamente la prassi), di Halloween non si butta nulla. Un piccolo grande capolavoro capace di stupire, spaventare e far riflettere ancora oggi e – ne sono certo – per anni ed anni a venire. Piccola chiosa per concludere: consiglio di guardare ogni singolo horror siglato Carpenter, magari partendo da quelle perle che sono “La Cosa” ed “Il Seme della Follia”.
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“Possession”: firmato Zulawski , definire questo film horror sarebbe riduttivo. Questo è un film d’autore fatto e finito, di quelli belli, indimenticabili, che segnano e giustificano una carriera.
La splendida Isabelle Adjani affronta domande troppo grosse per essere poste eppure così vere, pressanti, desiderose di trovare risposte definitive e letali, totali, risolutive… nel peggior senso del termine. Un’agghiacciante discesa nel baratro di una lucidissima follia con l’aiuto del bravissimo Sam Neill … non ci sono parole per descrivere un film così, guardatelo, è un ordine, ma siete avvertiti… non è “facile”.
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“Nosferatu”: concludo con un capolavoro del maestro Herzog. Anche in questo caso parlare “solo” di horror è riduttivo, siamo di fronte ad un’opera d’arte, e la Storia del Cinema è pronta a confermarvi che non esagero nel dirlo. Sequenze ed immagini che tolgono il respiro, di una bellezza, una grazia, una pulizia senza (o con pochi) eguali.
Dalla poesia al disgusto, dal romantico al macabro, c’è tutto in questa pellicola. Anche qui il consiglio è uno: guardatelo, senza pregiudizi, preconcetti o altre forme di pre-ismo (inventato ora)… guardatelo e capirete senza dover leggere altro.
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Echi dal mondo videoludico…
Accostare videogiochi a film d’autore non è certo una cosa facile, tanto per cominciare. Potrei tentare citando nomi che elevano il concetto stesso di gioco ad una forma artistica d’intrattenimento avvicinabile in tutto e per tutto al Cinema. I pezzi da 90, insomma.
Butto lì qualche titolo che non ha mai lasciato gli scaffali della mia libreria nè della mia memoria. Silent Hill 2 innanzitutto. Questo è forse il gioco che ho preferito in assoluto, profondo, complesso, denso, straordinario, poetico addirittura. La tematica è quella del ricordo, una delle predilette in campo artistico (non solo cinematografico o videoludico) nonchè la prediletta del sottoscritto. Un altro titolo che ha saputo stupirmi è “Deadly Premonition” , una sorta di Twin Peaks nipponico folle fin nel midollo e proprio per questo meraviglioso. C’è Condemned , poi, prodotto tutt’altro che scontato e capace di rapire ed angosciare come un bell’horror di serie A. Altri? Restando su livelli così elevati si fa difficile… potrei dire Alan Wake , ma dobbiamo comunque scendere di (almeno) un gradino. Sarà più facile accostare giochi alle prossime puntate dello speciale, questo è sicuro!
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Spero i miei consigli possano tornarvi utili per iniziare a scegliere il dvd/blu ray da inserire nel lettore il 31 Ottobre… l’appuntamento con la seconda puntata resta fissato per venerdì prossimo! …Popcorn Time su Facebook: https://www.facebook.com/PopcornTimeFanpage?fref=ts
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