News 17 Mag 2013

Popcorn Time: La Casa

la casa

Nel 1981 Sam Raimi invadeva le sale con “Evil Dead” “La Casa”  ), dando vita ad una fra le trilogie più folli ed amate della storia dell’horror. Lo schema è semplice: gruppetto di ragazzi-carne da macello, una casa sperduta nel bosco ed entità demoniaca di turno.
Nulla di speciale, si potrebbe obiettare. E invece, tutto il contrario.
Una decisa e “calcata” follia permea ogni singola sequenza creando un’atmosfera insieme opprimente e tragicomica, l’effetto è spiazzante, originale, d’impatto. Al primo capitolo seguirono “La Casa 2” (S. Raimi, 1987) e “L’Armata delle Tenebre” (S. Raimi, 1992 ), altrettanto sopra le righe e caratterizzati da sceneggiatura e regia assolutamente geniali.

Dopo anni ed anni ecco che Fede Alvarez riesuma la prima – storica – pellicola e ne firma il remake…saggia decisione? Vediamo subito.
Innanzitutto non posso che apprezzare l’intento, è ora di tornare a guardare le meraviglie racchiuse in quel passato così lontano e trarne ispirazione per ravvivare il fuoco sempre più basso e morente del Cinema di genere odierno.
lacasa2 Il remake è abbastanza fedele all’originale, gli elementi di base ci sono tutti – anche se lievemente rivisitati – e l’atmosfera che si respira fin dai primi minuti è la stessa, sinistra ed inquietante. C’è chiaramente il tentativo di costruire una cornice più solida alla follia che esploderà – inevitabile – per poi accompagnarci fino alle battute finali: abbiamo fratello (con fidanzata) e sorella, quest’ultima con problemi di droga, e via di seguito…insomma, una caratterizzazione maggiore rispetto a Bruce Campbell e soci, ma questo non è per forza un elemento di forza, anzi, una delle cose che maggiormente apprezzai guardando la pellicola originale è proprio il sacrificio della caratterizzazione in favore dell’azione e della follia pura ed immediata, mai spiegata perchè inspiegabile.

Il sangue scorre a fiumi (e piove – letteralmente – dal cielo), non mancano stacchetti che definire agghiaccianti è un eufemismo (macabre ed auto-inflitte punizioni corporali, mutilazioni e chi più ne ha più ne metta), ma il tutto sa più di bassa macelleria che di genuina improvvisazione e geniale interpretazione. Certo, c’erano strettissimi vincoli di trama ed il paragone con un cult assoluto non è mai qualcosa di easy, ma a mio avviso si poteva fare un pochino meglio.
Un degno splatter, insomma, con momenti di tensione ben mantenuta e spunti registici interessanti, ma che nessuno osi sollevarlo al livello del film di Raimi!
Sembra che – tra l’altro – questo film funga da anello di congiunzione per una nuova trilogia…staremo a vedere! Intanto, chi non l’avesse fatto (grave) si guardi e riguardi quella originale, vera e propria perla e must-watch per ogni degno fan dell’horror.

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A noi ricorda…

evil dead game “Evil Dead: Hail to the King”: ebbene sì, dalla trilogia Raiminiana sono stati tratti vari giochi (disponibili per diverse piattaforme). Questo ha addirittura avuto un seguito (“A Fistful of  Boomstick” ) e rappresenta una piccola perla citazionista nel vastissimo universo survival horror !

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E voi, lo avete visto? Cosa ne pensate? Votate qui, oppure lasciate un commento in basso!

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Buona visione, e… a venerdì prossimo, proprio con la recensione de “Il Grande Gatsby” …Popcorn Time su Facebook: https://www.facebook.com/pages/Popcorn-Time-Fanpage/1311174085687761

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