Altro giro, altro horror.
Come possiamo intuire fin dal titolo ci troviamo di fronte all’ennesima vomitata (verde) demoniaca/soprannaturale senza arte ma con party.
La formula “magica” è trito e ritrito, non troverete un singolo elemento o frame – analizzando la pellicola al microscopio – che non sia accostabile (o meglio, identico) a qualcosa che avete già visto. Rivisto. Stravisto.
Una coppia si trova a far fronte ad un’improvvisa ed inaspettata gravidanza, complicazioni ed eresie all’orizzonte. Tralasciando discorsi su originalità e genuinità (inesistenti) del progetto, resterò sui “massimi sistemi” e tenterò di spiegarvi perché La Stirpe del Male potrebbe non piacervi (eufemismo).
Se in generale non amate l’horror – innanzitutto – il consiglio è di lasciar perdere e scegliere un altro film. Può capitare che un’opera più o meno ispirata “converta” qualche scettico spettatore, certo, purtroppo non credo sia questo il caso.
Passiamo all’opzione B: il genere non vi dispiace (o vi piace proprio, e molto), di conseguenza decidete di dare un’occhiata, se non altro – giustamente – per farvi un’idea definitiva.
Quello che vi intratterrà dallo schermone bianco sarà il “gemello” impomatato e color-corretto di un mockumentary duro e puro, con evidenti, ridondanti e – soprattutto – inutili (quasi offensive) citazioni ai capolavori cui si ispira (Rosemary’s Baby, per dirne una), divagazioni lunghissime, noiose, praterie di nulla condito con qualche urlo ed un paio di colpi di cassa per scuotervi dal torpore (o svegliarvi).
La speranza rimane la stessa: dato che il genere sembra in fermento, più vivo (o non-morto!) che mai, chissà che tra qualche – simbolico – weekend non compreremo il biglietto per uno spettacolo degno della definizione horror.
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A noi ricorda…
Aliens – Colonial Marines: ehm… che c’entra? Probabilmente è ciò che vi state chiedendo proprio ora, quindi chiarisco subito il nesso: quello cui mi riferisco – come il film recensito qui sopra – è essenzialmente l’esempio perfetto di come sprecare un’ occasione. Nell’uno e nell’altro caso non mancavano certo le fonti d’ispirazione, anzi, poteva essere il classico rigore a porta vuota. Invece… eccoci qua a bollarle come ciò che sono: ripeto, occasioni sprecate di regalare al mondo un po’ di sano, orrorifico intrattenimento.
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Appuntamento a venerdì per la prossima recensione fresca fresca… grazie per l’attenzione e buon Cinema!
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