Da quando Minecraft nel lontano 2009 ha determinato, grazie all’incredibile supporto di critica e pubblico, la nascita di un genere a se stante, una formula tutta di cubi da distruggere e mondi da esplorare che lascia il dovuto spazio a una creatività pressoché illimitata, il mercato dei sandbox è diventato una vera e propria giungla in cui districarsi: tra “cloni” più o meno sfacciati che puntano a farsi conoscere solo in virtù della somiglianza con la grande M che domina la situazione, ma sono vuoti di personalità o spunti che siano davvero in grado di farli emergere per la propria offerta ludica, il team tedesco di Keen Games è pronto con Portal Knights a dire la sua in questa realtà.
Ospiti della sessione hands on sono stati David Welch, Creative Manager di 505 Games (divisione editoriale di Digital Bros già promotrice di titoli come Abzù e Brothers) che prima di mettersi allo sviluppo di questo nuovo sandbox ha supervisionato l’adattamento dell’indie Terraria su console e mobile, e Juliane Richter, producer per Keen Games di Portal Knights.
Iniziamo rispondendo subito alla domanda che forse vi siete posti: questo gioco è un altro clone di Minecraft? Assolutamente no. Portal Knights si comporta come ha fatto anche il recente Dragon Quest Builders, ovvero proponendosi sì in qualità di sandbox ma anche e soprattutto di action RPG dove al giocatore sarà posta davanti una trama da affrontare e non soltanto un’esplorazione libera fine a se stessa. A differenza del titolo Square, che puntava sull’identità di Costruttori e non di Eroi, qui torniamo a vestire i panni di salvatori del mondo impersonando una delle tre classi a disposizione fra guerriero, mago e ranger, ciascuno con le proprie abilità.
Il gioco comincia con la creazione del nostro alter-ego digitale attraverso un sistema di personalizzazione estetica che rientra nella media, niente di troppo elaborato ma nemmeno così scarno, e una volta dato fondo alla nostra creatività eccoci catapultati nella prima isola fra le quarantaquattro totali generate proceduralmente: ognuna di queste è piuttosto ridotta in termini di grandezza, considerata tuttavia la quantità complessiva, che potrebbe anche aumentare in futuro, è comprensibile la scelta degli sviluppatori di mantenere un basso profilo con le dimensioni. A livello di sistema, per quanto riguarda la parte sandbox, non ci si discosta troppo dall’originale di Mojang: il sistema di gestione dei blocchi è molto simile, potremo distruggere, edificare o decidere di modellare l’ambiente circostante a nostra discrezione; la presenza del banco da lavoro è immancabile nella costruzione di attrezzi o equipaggiamenti ma nel caso avessimo necessità di elementi minori esiste la possibilità di un crafting rapido dal menù di gioco. La raccolta e creazione di oggetti sono dunque promosse grazie all’impegno di Keen Games nello sviluppo di un sistema intuitivo da utilizzare: nelle nostre mani un potere totale eppure di facile approccio. Visivamente parlando, Portal Knights si presenta infine molto gradevole, con una grafica accattivante e illuminazioni gestite altrettanto bene, colori accesi a riempire l’interessante scelta stilistica di evitare la grafica pixellosa o bidimensionale in favore di personaggi super deformed dai caratteri fumettosi.
Le quantità di isole e la varietà di ecosistemi rappresentano un punto di forza
Strettamente collegato al crafting, poiché alcuni materiali saranno lasciati soltanto dai mostri, è il combattimento: una volta individuato e agganciato un nemico è possibile liberarsene attraverso frecce, fendenti o magie, un sistema che nel complesso non ci ha tuttavia convinti fino in fondo. Le mosse a disposizione sono poche e sebbene la schivata aggiunga un po’ di azione al tutto, il rischio di sfociare nella ripetitività delle battaglie è purtroppo alto, a dispetto anche della varietà di mostri. Lo stesso discorso si può fare in merito alle abilità del personaggio, strutturato come un albero di talenti a cascata al cui interno qualche elemento in più secondo noi non guasterebbe; va però detto che la componente ruolistica non è il core ma affianca quelle di esplorazione e costruzione, dunque la ricerca di semplicità si incastra quanto basta per rendere Portal Knights un titolo progressivamente impegnativo e appagante.
L’abbiamo detto poco sopra e lo ripetiamo: la suddivisione dell’universo di gioco in numerose isole è uno dei pilastri a rappresentare la forza del titolo di Keen Games, che ha voluto stuzzicarci la vista con ambienti finiti e strutturati in maniera tale da permette a ciascuna isola di presentare un bioma differente. Preparatevi dunque a farvi strada attraverso la lussureggiante vegetazione di una giungla impervia, scalare le dune di sabbia di un deserto costellato di rovine, godervi la brezza marina in un’isola pacifica e soleggiata… oppure attraversare paesaggi sulfurei, luoghi ostili dove è semplice mettere un piede in fallo e precipitare in pozze di acido, tutti naturalmente popolati da temibili nemici che aspettano soltanto un esploratore sprovveduto per farne la loro vittima! Non mancheranno poi isole “di passaggio”, dove il nostro unico obiettivo sarà affrontare il cosiddetto “boss di fine livello” – un mostro di grandi dimensioni programmato con precise meccaniche di combattimento che andranno osservate e provate sulla propria pelle virtuale per trovare la strategia più efficace.
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A impreziosire il gioco troviamo poi una modalità multiplayer ben congegnata, perché non fa entrare in contatto i giocatori con il solo fine di esibire il proprio lavoro da architetti digitali, bensì li rende veri e propri compagni di avventura fino a un massimo di quattro. E se pensate che “l’unione fa la forza” sia solo un detto, avrete modo di ricredervi quando scoprirete che la collaborazione con altri utenti permetterà soprattutto di realizzare edifici molto più elaborati di quanto da soli potremmo fare, oltre che aver facilmente ragione dei nemici e scambiare materiali o ingredienti per le nostre creazioni. Una mano lava l’altra!
Abbiamo detto tutto? Non proprio. La sessione di prova ci ha dato accesso a una feature molto simpatica, i Pet: si tratta, come il nome stesso suggerisce, di creature da compagnia che durante l’esplorazione troveremo rinchiusi in gabbie e, una volta liberati, potremo equipaggiarli da un’apposita sezione dell’inventario affinché ci seguano fedelmente lungo il corso della nostra avventura. Se avete una certa familiarità con MMO come Final Fantasy XIV non potrete che apprezzare questa piccola ma molto gradita novità in un mondo popolato da creature bizzarre ma anche da persone più o meno amichevoli, NPC con i quali interagire per avere ricompense, informazioni sull’ambiente che ci circonda oppure, chissà, forse essere ostacolati. Isola che vai, usanza che trovi.
Portal Knights è un titolo pulito e, nella sua semplicità, consigliato ai fan del genere sandbox che vogliono sperimentare qualcosa di diverso
L’hands on, che abbiamo potuto provare in esclusiva su PlayStation 4, ci ha restituito un gioco sul quale ci sono ancora delle piccole migliorie e rifiniture da implementare, soprattutto per quanto riguarda il sistema di combattimento e lo sviluppo del personaggio: nel nostro viaggio per risanare quella Frattura che ha scosso il mondo rendendo obbligato l’uso dei portali – dopo averli riparati – per passare da un’isola all’altra, le semplici ma gradite suggestioni prese dall’universo dei giochi di ruolo sono una buona base di partenza per pensare un po’ più in grande, senza per questo eccedere. Il potenziale c’è e si vede, dunque volendo avanzare un suggerimento in attesa del fatidico 28 aprile che vedrà il lancio del gioco sul mercato, Keen Games dovrebbe concentrare la propria attenzione sul potenziare quegli elementi attraverso i quali il titolo si arricchisce. Uno skill tree più esteso, un parco mosse più elaborato, piccole revisioni che tuttavia possono sul serio davvero la differenza ed evitare che Portal Knights si trasformi – quando non si è impegnati nell’esplorazione e nell’accumulo ossessivo di materiali – in una forsennata esperienza di button smashing.
Nel complesso Portal Knights ci soddisfa e supera la prova, grazie a un comparto tecnico solido e una direzione artistica molto ispirata in termini audiovisivi. Se i ragazzi di Keen Games sapranno divertirci e intrattenerci sapremo dirvelo soltanto in fase di recensione ma chiaramente Portal Knights è un titolo fruibile da chiunque, semplice e rilassante, già migliorato grazie ai feedback ottenuti nella fase di Early Access che si interromperà proprio il giorno della release, dove l’unico limite è l’immaginazione. Se siete appassionati del genere sandbox ma cercate “qualcosa di più”, questo è un gioco da tenere d’occhio.