Allerta – Rumor! Quanto andrete a leggere si basa su notizie non ancora ufficialmente confermate, perciò vi invitiamo a prendere le parole con la dovuta attenzione. Call of Duty: Infinite Warfare non ha fatto in tempo a uscire che già si sta mormorando sulla possibile ambientazione per il prossimo capitolo. La protesta di SAG-AFTRA, il sindacato americano che rappresenta un’ampia varietà di figure nel mondo dei media, contro alcuni fra i più grossi sviluppatori e publisher di videogiochi in materia di – fra le varie questioni poste in esame – maggiore trasparenza sui progetti, sta andando avanti da più di due settimane.
Se da un lato questo porta a un ritardo nello sviluppo di alcuni titoli e una crescita delle tensioni fra le parti, dall’altro si può ricavare qualche beneficio: uno di questi è il possibile nome del futuro Call of Duty da parte di Sledgehammer Games. Sembra infatti che uno dei progetti inficiati dallo sciopero indetto da SAG-AFTRA rientri proprio nella serie con il titolo Call of Duty: Lethal Combat. Ma ci si fa riferimento chiamandolo anche Call of Duty: Stronghold, che però riteniamo molto più provvisorio di Lethal Combat.
Nonostante la lista rilasciata da SAG-AFTRA non faccia comprendere niente di più, rumors passati e dichiarazioni della stessa Sledgehammer danno ai fan un’idea di cosa ci si potrà aspettare nel 2017: ad esempio, che l’ambientazione si sposti sulla Guerra del Vietnam. Se guardiamo alle pesanti critiche che il titolo attuale ha ricevuto a causa dell’ambientazione sci-fi che, a detta degli appassionati, priva la saga del proprio core, e l’entusiasmo generale rivolto alla Prima Guerra Mondiale di Battlefield 1 non è difficile comprendere perché Activision voglia spostarsi ancora una volta verso un contesto realistico; a dare poi maggiore credibilità all’ipotesi si aggiunge quel fu progetto di Sledgehammer, prima di creare Advanced Warfare, in merito a un Call of Duty in terza persona, in chiave horror e, appunto, ambientato in Vietnam.
A questo si accoda inoltre la possibilità che Call of Duty: Lethal Combat possa offrire al pubblico un personaggio femminile di spessore, sempre secondo un desiderio espresso di Sledgehammer, per controbilanciare un po’ una serie dominata finora da burberi maschiacci; ciò potrebbe però cozzare con il realismo, posto che davvero l’ambientazione sarà in Vietnam, poiché alle donne è stato interdetto di servire nell’esercito americano come combattenti fino al 2013. Staremo a vedere cosa bolle in pentola.
Quale sia la forma che prenderà in futuro, resta comunque interessante scoprire se il nuovo progetto riuscirà a far riprendere la serie dalle vendite sottotono di Infinite Warfare per riportarla al suo vecchio splendore e se gli attuali trend sono di qualche indicazione, c’è da pensare che possa essere davvero così. Lo sviluppo di Call of Duty: Lethal Combat pare ci condurrà a una release prevista per novembre 2017.
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