Editoriale 09 Giu 2018

Quando ho svegliato il vicinato al trailer di Pokémon Let’s Go…

Sono nata nel 1990, il momento perfetto per diventare una Pokéfanatica di primo livello. Nel 1999, anno di uscita di Pokémon Blu, Rosso e Giallo in Italia, avevo infatti nove anni. Era l’epoca del GameBoy, dei cartoni animati dopo la scuola, delle carte collezionabili vendute praticamente ovunque. Ai tempi credo di aver fatto impazzire mamma e papà perché fondamentalmente parlavo solo di questi piccoli mostriciattoli e, se le altre bimbe desideravano Barbie et simili come regalo natalizio, io rimanevo incollata alle vetrine dei negozi che vendevano videogame finché non venivo trascinata via quasi a forza. Pokémon è stato sicuramente uno dei più grandi amori videoludici della mia vita. E pensare che è nato tutto con uno Squirtle – Sì, Blastoise è meglio di Charizard e il discorso è chiuso – un pomeriggio di maggio. Diventò una vera e propria fissa per me, dovetti comprare di nascosto insieme a mio nonno la lucina esterna per poterci giocare di notte per evitare che i miei se ne accorgessero. Completai il Pokédex insieme ai miei compagni di scuola, perché all’epoca fu proprio Pokémon a rendere i videogame un fattore sociale, capace di unire i bambini e spingerli a fare amicizia, giocandoci oppure scambiando le tanto amate Carte Collezionabili.

Il vero punto di svolta che affermò Pokémon come amore eterno nel mio cuore arrivò però con Pokémon Crystal, che ad oggi ritengo insuperabile da qualsiasi altro capitolo della serie. Un titolo che è anzitutto invecchiato terribilmente bene, che finalmente mi catapultò nel mondo del GameBoy Color – rigorosamente viola trasparente – e che mi fece scoprire il Pokémon del mio cuore: Espeon.
Il brand si stava evolvendo quanto i mostriciattoli che lo caratterizzavano e così anche noi giocatori. Di titolo in titolo GameFreak ha sempre lavorato in maniera coerente coi propri obiettivi, mostrando negli anni una curva di crescita ed innovazione costante. Due anni fa arrivò su smartphone Pokémon GO e in quel momento capii che tante cose sarebbero cambiate nella saga. Una buona fetta dell’utenza lo ha bistrattato in un certo senso, non trovandoci nulla di coinvolgente nel vagare per le strade alla ricerca di Pokémon, conquistando palestre e farmando oggetti. Eppure anche in quel caso Pokémon riuscì ad unire i giocatori, molti dei quali facevano parte della mia generazione, quella del GameBoy. Iniziarono a crearsi gruppi atti ad organizzare passeggiate di gruppo per farmare insieme, che oggi sono più che mai attivi dopo l’introduzione dei Raid e dei Pokémon Leggendari.

Ma cosa è sempre mancato nell’arco degli anni a questa saga? Un vero e proprio titolo su console fissa. Eccetto i diversi spin-off come Pokémon Rumble o Pokken Tournament, infatti, non ci siamo mai potuti godere la compagnia dei Pokémon comodamente seduti sul divano davanti alla tv.
Ed ecco arrivare Nintendo Switch, altra console rivoluzionaria made in Japan. Io ho atteso pazientemente prima di lanciarmi all’acquisto, sostenendo sin dal Day One che l’avrei acquistata solamente con l’arrivo di un capitolo RPG di Pokémon, consapevole del fatto che sarebbe arrivato prima o poi, dato che si tratta di una console che consente ai giocatori di godersi l’esperienza Nintendo sia in casa che fuori.

La mia attesa sta dunque per essere ripagata, perché il 16 Novembre entrerò fieramente in possesso di una Switch per lanciarmi in Pokémon Let’s Go – Eevee version, ovviamente –
L’annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno, con un trailer ben articolato che in poco più di tre minuti mi ha riportata direttamente al 1996, risvegliando l’entusiasmo della bimba che c’è in me, ricordandomi l’emozione che provavo all’uscita di ogni titolo e la foga con la quale me lo divoravo.
Pokémon Let’s Go segna l’inizio di una nuova era per i tanto amati mostriciattoli tascabili che, mai come oggi si confermano essere una miniera d’oro per GameFreak e Nintendo. Un nuovo punto di partenza, che vede implementati tantissimi fattori che tutti quanti avremmo sempre voluto approfondire.

Pokémon Let's Go

Pokémon Go ha dato il “la” a questa rivoluzione. Per la prima volta i giocatori hanno potuto immedesimarsi nei panni dell’allenatore, camminando per cercare i Pokémon, lottando nelle palestre. Con l’avvento di Pokémon Let’s Go andremo ad intrecciare entrambi i titoli: un ottimo premio per chi ha creduto nel titolo mobile e ad oggi continua a giocarci.
Si tratta di uno spin-off, torneremo a Kanto con al nostro fianco il nostro fedele Pokémon compagno di avventure – la possibilità di ritrovare il Pokémon al fianco del personaggio è una richiesta che negli ultimi anni si è fatta sempre più sentire – ed avremo occasione, grazie ai Joy-Con di Switch, di catturare i Pokémon in maniera intuitiva e semplice, ma soprattutto imitando finalmente il gesto del lancio della PokéBall!

“Anche oggi, come 19 anni fa, Gotta Catch’em All!

Poteva dunque mancare una sfera Poké che andrà a sostituire il Joy-Con? Ma certo che no! Questo accessorio – che ovviamente entrerà di diritto nella mia borsa – consentirà sì di catturare i Pokémon su Switch, con tanto di vibrazione ed effetti sonori tra i quali i versi dei Pokémon, ma anche di essere portata fuori casa ed associata a Pokémon GO, il che fornirà diversi bonus in game.
L’incrocio con la app per smartphone premierà inoltre i giocatori di lunga data che potranno trasferire i propri Pokémon in Pokémon Let’s Go.
Insomma, io sto osservando all’orizzonte i trent’anni che si avvicinano, ma dentro di me sento l’emozione più pura nell’attesa dell’uscita di Pokémon Let’s Go, anche se criticato dai giocatori più “hardcore” della saga, anche se in molti hanno storto il naso per la mancanza di un nuovo mondo da esplorare. Bando a questi commenti, Questo titolo si prospetta come ciò che mi riporterà a Kanto come fosse la mia seconda casa, stimolandomi ad approfondire le dinamiche home/mobile.
Anche oggi, come 19 anni fa, Gotta Catch’em All!


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