19 Apr 2016

Quantum Break (Versione PC) – Recensione

Quantum Break è stato un titolo molto atteso, specialmente per chi vi scrive. L’ultimo lavoro di Remedy Entertainment prometteva bene, e dai creatori di Max Payne e Alan Wake non ci si aspettava nulla di meno che un capolavoro. Purtroppo, come spesso accade per i titoli ‘pompati’ da troppo hype, le cose sono andate diversamente. Per saperne di più sulla narrazione, punto forte del gioco, e le vicende trattate da Quantum Break vi rimandiamo però alla nostra recensione per Xbox One del titolo.

In questo articolo ci focalizzeremo invece sugli aspetti più tecnici della versione PC di Quantum Break, che per lo stato attuale delle cose è letteralmente disastrosa (specialmente per i possessori di schede video NVIDIA). La tanto decantata Universal Windows Platform, nuovo hub universale voluto da Microsoft per riunire insieme i videogiocatori PC e Xbox One, non sta funzionando come previsto. La UWP infatti si è rivelata fonte di numerosi e ricorrenti problemi piuttosto che di vantaggi per gli utenti PC.

Si direbbe che da Remedy abbiano ironicamente esaurito il tempo per effettuare una buona conversione daconsole, mettendo sul mercato una versione decisamente instabile ed ancora acerba.

Abbiamo giocato a Quantum Break su una configurazione high-end che potete consultare di seguito:
– Processore Intel Core i7 4790K @ 4.0 GHz
– Scheda Video NVIDIA GTX 980 Ti
– 32 GB di RAM G.Skill Ripjaws
– SSD Samsung 850 Evo da 512 GB
– Controller Microsoft Xbox One
– Monitor con tecnologia NVIDIA G-SYNC
– Windows 10
– Cuffie Plantronics RIG 500E 7.1 USB

Installare i circa cinquanta gigabyte di dati necessari all’avvio del gioco è stata già di per sé un’operazione macchinosa e ben poco intuitiva: occorre infatti avventurarsi nello store Microsoft, cercare il menù per riscattare il codice e iniziare a scaricare con una velocità di download altalenante ed a singhiozzi, nonostante avessimo a disposizione un allacciamento a fibra ottica.

Il primo avvio del gioco è stato un vero e proprio incubo: nonostante avessimo pre-selezionato tutte le opzioni grafiche impostandole a qualità media, il gioco scorreva a meno di 10 FPS. La qualità ultra, a prescindere dalla bontà della nostra scheda video GTX 980 TI, era completamente inarrivabile: i nostri test hanno mostrato un imbarazzante framerate inferiore ai cinque frames per second. Il motivo principale era da addebitarsi al monitorG-Sync: pare infatti che questa tecnologia, che sincronizza il refresh rate dello schermo con la GPU, non sia assolutamente supportata da Quantum Break. Ci siamo trovati quindi costretti a disabilitarla, per prima cosa.

Il primo avvio del gioco è stato un vero e proprio incubo

Il secondo fattore chiave sul quale abbiamo dovuto intervenire immediatamente è rappresentato inaspettatamente dai driver della scheda video: Quantum Break infatti ha seri problemi con i driver NVIDIA 364.72(gli ultimi usciti al momento della recensione) e necessita dei più vecchi 362.00. Questi ultimi sono usciti nei primi giorni di marzo e sono stati rimpiazzati per ben due volte, poiché considerati pericolosi per alcune schede video. È opportuno notare però che con schede video AMD i problemi paiono essere inferiori, anche se non abbiamo potuto utilizzare le suddette nel nostro test.

Una volta sistemato anche questo intoppo siamo pronti per avviare il gioco con dettagli medi, ma anche qui ci aspetta un’amara sorpresa: Quantum Break non arriva a 60fps nemmeno così. Abbiamo dovuto ritoccare ulteriormente le opzioni grafiche per riuscire ad ottenere un’esperienza di gioco fluida, con una serie di impostazioni ibride che non si incasellano in  nessuna di quelle preselezionabili da menù standard. Inoltre, il frame rate massimo previsto dal gioco è inspiegabilmente bloccato a circa l’80% della frequenza di aggiornamentodel nostro monitor, pertanto se avete a disposizione dispositivi dotati di “normali” 60Hz sarà per voi impossibile raggiungere i 60 FPS.

Un altro punto dolente di questo porting è la risoluzione: Quantum Break, nella sua incarnazione su Xbox One, gira di base a 1280×720 pixels. Ma con un’astuta tecnica di ricostruzione e upscaling, la risoluzione su console viene portata in Full-HD. Questa tecnica viene ripresa da Remedy pari pari per la versione PC: il risultato è immediatamente deleterio per la qualità di immagine. I dettagli degli ambienti, dei fondali e anche degli NPC a schermo spesso risultano leggermente fuori fuoco.

L’illuminazione generale e la resa delle ombre potrebbero mostrare miglioramenti rispetto alla versione Xbox, tuttavia per essere sfruttate al meglio, queste opzioni grafiche richiedono un hardware al momento inarrivabile per la maggior parte degli utenti, con il risultato che al momento è la versione console quella preferibile per giocare Quantum Break. L’utilizzo delle nuove librerie DX 12 non pare migliorare di molto la situazione, specie se confrontiamo la versione PC con quella Xbox One: allo stato attuale delle cose, è palese che Remedy abbia dato la totale priorità alla versione console, che risulta sicuramente meglio ottimizzata e più fruibile.

Al momento è la versione console quella preferibile per giocare a Quantum Break

Una nota positiva va invece ai tempi di caricamento: su solid state disk infatti Quantum Break dà il meglio di sé, caricando un salvataggio in poche decine di secondi. Tuttavia non abbiamo avuto modo di testare il gioco con unhard disk meccanico, pertanto non possiamo assicurare che le prestazioni da noi registrate siano replicabili su di un disco più comune.

In generale, Quantum Break soffre di una estesa e visibile mancanza di polish. Il gioco avrebbe dovuto rimanere molto di più nell’incubatore di Remedy: a dimostrarlo ulteriormente è il mancato funzionamento del lock a 30 FPS dalle opzioni di gioco, insieme alla totale assenza del supporto a configurazioni high-end di due o più schede video, come SLI e CrossFire. Tutti questi problemi rendono il gioco un pessimo ambasciatore sia per la Universal Windows Platform che per le DX 12. Ed è veramente un peccato, perché il gioco ha le carte in tavola per essere bello e divertente, anche se non memorabile come Alan Wake o Max Payne.

Nonostante tutti questi ostacoli per l’utente, ci sono anche fattori positivi che è bene considerare quando si parla di Quantum Break: il livello narrativo è ben curato anche se non esaltante, e l’ibrido serie-TV/Videogioco funziona, rendendo questo titolo un pioniere in un campo mediatico non ancora esplorato. È altrettanto innegabile la qualità del motion capture e delle performance del cast, che comprende i talentuosi Shawn Ashmore (Jack Joyce), Dominic Monaghan (William Joyce) e Aidan Gillen (Paul Serene). Tuttavia i punti forti di questo gioco non riescono a sovrastare gli evidenti problemi di cui soffre il porting PC di Quantum Break.

Conclusioni

Classificare il porting di Quantum Break su PC, allo stato attuale delle cose, equivale purtroppo ad affibbiargli una diretta bocciatura. Nonostante la bontà del comparto narrativo e l’innegabile impegno del cast stellare, siamo di fronte ad un prodotto che non riesce a reggere il confronto con la controparteconsole, ed è afflitto da una evidente mancanza di polish. Quello che abbiamo davanti è un gioco incompleto, non sufficientemente testato prima di essere messo sul mercato. Ed è un peccato, davvero, perché da Remedy e Microsoft ci saremmo aspettati molto di più.Al momento ci è impossibile consigliare l’acquisto di Quantum Break su PC, a meno che non siate davvero appassionati e soprattutto che abbiate a disposizione un hardware molto performante. Ma anche così le prestazioni del gioco, rispetto ad una versione Xbox One, non saranno assolutamente soddisfacenti. Inoltre, la mancanza di compatibilità con le più recenti (ma non solo) tecnologie gaming(come G-Sync, SLI e CrossFire) è davvero inspiegabile, specie in un titolo che dovrebbe essere il portabandiera delle nuove librerie DX12.

Remedy sembra essere comunque a conoscenza dei difetti del gioco, e si è ripromessa di sistemare con un futuro update i numerosi problemi. Se siete interessati a Quantum Break, consigliamo di attendere quindi le sopracitate modifiche prima di acquistarlo.  Tuttavia se non sapete resistere all’attesa, sappiate che narrativamente il gioco vale la spesa, e che una volta sistemato Quantum Break saprà intrattenere e divertirvi come tutti i giochi targati Remedy Entertainment. Peccato per l’occasione sprecata, e speriamo che Microsoft impari la lezione per tutti i suoi prossimi titoli Universal Windows Platform.