News 11 Set 2017

Quello che c’è da sapere su Magic the Gathering Arena

Lo scorso 8 settembre la Wizards of the Coast ha tenuto un evento in streaming (che trovate in fondo ndr) nel quale è stato annunciato ufficialmente il successore di Magic Duels: Magic the Gathering Arena.

Uno sguardo al passato

Due anni fa, quando venne annunciato e pubblicato Magic Duels, venne decretato come il simulatore di Magic definitivo, la piattaforma free-to-play che, aggiornamento dopo aggiornamento, avrebbe messo a disposizione tutte le carte dello standard, con possibilità di futuri ampliamenti ai formati alternativi, come Commander o Planechase, da aggiungere al formato Two-Headed Giant già presente al lancio del gioco. Tuttavia le aspettative della Wizards non sono andate a buon fine. Questa piattaforma che si prefissava di raccogliere tutti i giocatori occasionali di Magic non ebbe il successo sperato e giochi come Hearthstone (che già faceva da padrone nell’ambito del card game digitale) lo surclassarono. Difatti a Magic Duels mancava quell’identità di fondo che altri card game avevano.

Se ad esempio Hearthstone fondava le sue basi su semplicità e ironia e The Elder Scrolls Legends puntava su serietà e misticismo, Magic Duels cercava di fare tante cose e non riusciva benissimo in nessuna in particolare. Essendo Magic un gioco piuttosto lento (cartaceamente parlando) e assai complesso a livello di regolamento, Magic Duels risultava altrettanto lento, privo però di tutte quelle particolarità che rendono il gioco cartaceo comunque godibile, come l’interazione con l’avversario (i giocatori migliori si basano molto sulle espressioni del volto dei loro avversari per poter prevedere la loro prossima mossa o capire cosa hanno in mano) o l’effettiva manipolazione delle carte (sistemare le carte in campo secondo le proprie preferenze, mescolare il mazzo, tappare e stappare le carte… sembra strano ma fanno parte della magia del gioco).

Al gameplay lento si deve aggiungere poi la colonna sonora ridondante (bella all’inizio, ma dopo dieci minuti di loop stanca le orecchie e si inizia a giocare in muto) e la fortissima componente freemium del gioco. Infatti i prezzi in coin per l’acquisto di ogni cosa all’interno del gioco non sono bilanciati bene con il giornaliero “guadagno” di coin, ottenuti completando le quest o vincendo partite. Gli attuali prezzi, in merito al guadagno giornaliero sarebbero da considerarsi bilanciati se una partita durasse al massimo 15 minuti. Ma è di Magic che stiamo parlando e una partita dura minimo 20 minuti, allungandosi anche ai 30-35 in molti casi. E giocare mezz’ora per poi magari perdere la partita e ritrovarsi con un pugno di mosche, per molti giocatori è tempo perso. Infine Magic Duels si prefissava l’obbiettivo di avvicinare i giocatori occasionali al gioco reale (con tutorial che spiegavano in maniera semplice tutte le varie meccaniche di gioco), forzando un po’ troppo la mano e rendendo l’intera piattaforma un gigantesco limited formato da più espansioni.

Uno sguardo al futuro

Nel progetto Magic Digital Next, annunciato lo scorso 17 giugno (data in cui venne annunciato anche lo stop agli aggiornamenti di Magic Duels) ecco che si da una passata di spugna. Dimentichiamoci di Magic Duels, che è servito alla Wizards of the Coast per sondare il panorama dei card game digitali, e concentriamoci su un nuovo simulatore pensato e realizzato per imparare da solo tutte le varie interazioni tra le carte che si possono avere, cercando così di snellire il sistema di gioco e riproporre una versione di Magic in digitale che sia fedele all’originale e al contempo più veloce nelle interazioni. A questo si aggiunge un motore grafico e un comparto audio tutto nuovo che supporteranno le centinaia di animazioni nuove e diverse realizzate da queste interazioni, rendendo godibile la partita non solo a chi la sta giocando, ma anche a chi la sta guardando, strizzando un occhio agli streamer e al loro imponente seguito di utenti. In ultimo, tra le novità annunciate vedremo anche una forte interazione con il gioco di carte reale basato su bonus ottenuti ingame tramite il possedimento di carte reali (forse prendendo spunto da quella che fu l’interazione tra il gioco di carte di Warcraft e l’interazione che queste avevano, tramite codici, in World of Warcraft).

Insomma, le premesse per un gioco con i controfiocchi ci sono tutte. Come Magic Duels, anche Magic the Gathering Arena sarà free-to-play, ma non sappiamo ancora nulla sulla componente freemium (né se ne avrà una vera e propria) o su quelli che saranno i formati disponibili. Pochi fortunati sono stati accettati per iscriversi alla closed beta del gioco, provandolo in anteprima, ma solo con le carte di Ixalan, la prossima espansione di Magic in arrivo a fine settembre in tutti i negozi. Incrociamo le dita e speriamo che gli errori fatti in precedenza siano serviti a migliorare lo stile e le meccaniche di gioco per rendere questa “Arena” il vero e definitivo simulatore digitale free-to-play di Magic.

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