Mentre la maggior parte dei produttori cerca di standardizzare il nascente formato 4K iniziano a vedersi in giro, anche se a prezzi esorbitanti, i primi pannelli 8K. In questo marasma di avanzamento tecnologico arrivano, direttamente da una scheda tecnica, le specifiche tecniche dettagliate del futuro standard video HDMI 2.1: il successore dell’attuale HDMI 2.0, capace di supportare “solo” una risoluzione di 4096 x 2160 pixel a 24 fps ed una frequenza di aggiornamento massima di 50/60 Hz a seconda della modalità, andrà a rimpiazzare anche il più performante standard (almeno per il momento) DisplayPort. Lo standard HDMI 2.1 supporterà pienamente il gaming a 10K, garantendo una frequenza di aggiornamento di ben 120Hz.
I ben 48Gbps (si, Gigabyte per secondo) di banda passante offerti dal nascente standard HDMI 2.1 danno il segno dell’evoluzione dal precedente step che raggiunge “appena” 18Gbps. Grazie a questa velocità di trasmissione dati, l’HDMI 2.1 riuscirà infatti a superare gli 8K/120Hz inizialmente creduti il limite fisiologico di questo sistema spostando, dunque, il problema su un livello completamente differente. La GTX 1080TI, ovvero la scheda al momento più performante in circolazione, riesce a malapena a gestire una capacità computazionale bastante ad offrire una esperienza 4K/60fps, ma solo se debitamente overcloccata. Facendo due conti, per raggiungere una potenza bastante ad ottenere una esperienza 10K/120Hz, servirebbe una potenza di calcolo ben quattordici volte superiore a quella necessaria per un output 4K, riservando dunque il raggiungimento di questo target solo a sistemi multischeda, con SLI debitamente ottimizzato (cosa che adesso non è) o, stando alle statistiche volenti nel 30% annuale, l’aumento di potenza delle schede grafiche in via di uscita, una attesa di dieci anni per avere un sistema singola scheda capace di muovere questa immane mole di dati.
Un ulteriore problema, ma non di minore importanza, riguarda la dimensione dei pannelli capaci di restituire una esperienza 10K valida ed apprezzabile: sarà dunque necessario munirsi di un televisore “almeno” da 73″ per poter apprezzare debitamente la differenza di risoluzione facendo così lievitare, e di molto, i costi per la gestione del tutto.
Siamo dunque giunti al paradosso secondo cui la tecnologia è costretta a rincorrere se stessa per soddisfare i nascenti standard: i 10K, virtualmente possibili, non saranno ancora fruibili per molto tempo ma, a ben vedere, chi ha bisogno di tutta questa risoluzione se non c’è possibilità di visualizzarla o, paradossalmente, se non esistono schede grafiche attualmente capaci di gestirla?
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