A poco più di un mese dal lancio, Rare è tornata a parlare di Sea of Thieves. Lo fa dopo una closed beta e soprattutto dopo aver spinto al massimo la macchina del marketing del suo nuovo gioco pubblicato da Microsoft.
Nello specifico, Rare è tornata a parlare del suo MMO e dei piani post lancio. Stando alle parole di Joe Neate, executive producer di Sea of Thieves, il titolo è potenzialmente classificabile nella categoria game as a service. Tradotto: la software house non esclude assolutamente la possibilità di inserire microtransazioni e ricompense più avanti.
“Dobbiamo avere una strada opzionale per far spendere soldi ai giocatori nel nostro titolo, perché stiamo trattando Sea of Thieves come un grande servizio con un grande team. Stiamo guardando a qualsiasi opzione corretta per il gioco. Le persone lo amano e sono contente di spendere soldi su qualcosa che a loro diverte. Non influenzeranno comunque il gioco, dunque i progressi non dipenderanno dalle microtransazioni. Parliamo di oggetti specifici”.
Sea of Thieves debutterà il 20 marzo. E in un mondo i cui giochi sono spesso trattati come servizi, un esempio perfetto ce lo fornisce il primo MMO di Activision per console.
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