Nella storia dei videogiochi abbiamo avuto un periodo dove il platform adventure era uno dei generi più proficui e di successo. Si pensi alla prima stagione di PlayStation, che tra Crash Bandicoot e Spyro avevano colonizzato il genere, riuscendo ad entrare nell’immaginario dei giocatori con la stessa prorompenza di Super Mario di Nintendo.
Nella generazione successiva, Sony aveva traghettato due degli studi più noti verso una nuova concezione del genere, che con Jak & Dexter trova nuova forma e un nuovo concetto di “mascotte”. Ratchet & Clank (il cui nuovo episodio per PlayStation 5 può essere prenotato sullo shop di GameStopZing) è figlio di quel periodo, di quei primi anni 2000 dove si sperimentavano nuove forme ibride del genere. Non più solo salti e collezionabili, ma un arsenale di armi con cui fare strage di nemici e superare intense boss fight. Ratchet & Clank iniziò così, e negli anni ha arricchito il suo storico con una lunga lista di titoli, giungendo sia su PlayStation 3 che su PlayStation 4. La saga di Insomniac Games nel tempo si è evoluta, è cambiata. Lo hanno fatto anche Ratchet & Clank, che tra alti e bassi sono pronti a girare bulloni e far saltare mostri su PlayStation 5.
Una grande occasione, vista la fame di next gen ed il grande lavoro svolto da Insomniac Games, che dopo essere entrata nel roster studi al soldo di Sony sembra più che mai intenzionata ad alzare ulteriormente l’asticella delle sue produzioni. In attesa di scoprire come sarà Rift Apart però, in uscita il prossimo 11 giugno, è doveroso voltarsi indietro per guardare al più recente passato della serie.
Nello specifico parleremo di Ratchet & Clank del 2016 (anche questo acquistabile sullo shop di GameStopZing ad un prezzo vantaggiosissimo), un curioso rilancio di Sony e Insomniac, che vide anche la produzione di un adattamento animato. Annunciati praticamente insieme, il Ratchet & Clank del 2016 sia animato che “giocato” aveva l’obiettivo di raccontare la storia originale del duo con un piglio moderno. Nel videogioco questo si è tradotto in una sorta di reboot/remake, un rifacimento dell’avventura originale con le capacità tecnologiche di PlayStation 4. Dove tutto è iniziato insomma, con Ratchet (un solitario Lombax) che cura la sua officina sognando di diventare un Ranger Galattico e di esplorare i mondi esterni.
Il fortuito incontro con Clank avviene per caso, con il piccolo guerrabot che viene considerato difettoso e che si dà alla fuga per sopravvivere. Qui inizia un rocambolesco viaggio dei due, intenzionati a sconfiggere l’esercito dei Blarg, a salvare i Ranger Galattici dai piani di Drek e Nefarious. Un viaggio dell’eroe molto classico e tradizionale, che però presenta qualche differenza rispetto alla storia originale. Di fatto potremmo considerare questo Ratchet & Clank una vera e propria rivisitazione della prima avventura, che viene raccontata seguendo nuove motivazioni ed escamotage narrativi. Soprattutto, il videogioco è stato concepito per essere fruito in ensemble al film d’animazione, ed è qui che il lavoro di Insomniac Games trova il suo più grande difetto.
Parliamoci chiaro, nonostante i molteplici tentativi di adattare i videogiochi in film, sono veramente in pochi quelli che ci sono riusciti al meglio. Il nuovo Mortal Kombat potrebbe segnare un nuovo precedente positivo, ma tutti gli altri per un motivo o per un altro cascano come un castello di carte. Purtroppo anche l’adattamento cinematografico di Ratchet & Clank non ha sorpreso per la sua qualità, con un comparto tecnico altalenante ed una sceneggiatura davvero sotto la media. L’idea di portare Ratchet & Clank al cinema, in ogni caso, aveva perfettamente senso, soprattutto con l’animazione in computer grafica.
Del resto, sono una coppia di amici che vanno in giro per lo spazio, sparando e combattendo per salvare il mondo. Un universo colorato e pregno di umorismo che si pone come una base eccellente per costruire un prodotto adatto a diverse fasce d’età. Peccato che, senza una sceneggiatura adeguata, l’asino caschi presto. Il film di Ratchet & Clank è noioso e poco ispirato, raccontando l’incontro e il viaggio dei due protagonisti senza approfondirne il rapporto, ma premurandosi soltanto di collezionare gag poco divertenti e scimmiottare senza successo la struttura di un film Pixar.
Ahinoi, il film è purtroppo inserito (letteralmente) a spezzoni nella controparte videoludica, raccontando in modo un po’ decontestualizzato alcuni eventi tra una sezione di gameplay e l’altra. Rigiocare Ratchet & Clank ora, con Rift Apart in dirittura di arrivo, mostra tutti i limiti narrativi di questo remake. Un vero e proprio Frankenstein, che ha però il grande pregio di essere ancora oggi un titolo davvero divertente. In questo senso, il remake non è invecchiato male e, anzi, grazie alla nuova patch PS5 ritrova nuova vita grazie ai 60 fotogrammi al secondo. Inspiegabile per un gioco come questo il fatto che andasse a 30 fps, proprio per filosofia. Ratchet & Clank resta pur sempre un action adventure, dove sparare e muoversi costantemente per eliminare le orde di nemici è parte integrante dell’esperienza. Sparare, sì, altre marchio di fabbrica, con armi un po’ folli, che in questo remake vengono pescate un po’ qua e là nel vasto storico del franchise (vale la pena citare, per esempio, il Combustore, il Pixelatore o il devastante Martello protonico).
Divertentissimo e caciarone, dicevamo, ma senza rinunciare a quel pizzico di esplorazione e platforming che ha sempre contraddistinto la serie. I pianeti esplorabili sono molteplici, ognuno dei quali offre attività secondarie, segreti e differenti approcci di level design. Ci sono Pianeti più lineari e guidati, altri che invece abbracciano una filosofia più open ed esplorativa. Bellissima la sezione su Gaspar, dove con il jetpack bisogna raccogliere dei cervelli ed eliminare delle gigantesche creature aliene muovendosi sulla lava e gestendo la carica del jetpack. Quando il gioco propone queste idee è difficile resistere al fascino e al divertimento di Ratchet & Clank.
Il problema arriva quando una serie così longeva perde la sua identità, decidendo di omologarsi ad un target completamente nuovo. Ratchet & Clank è un gran bel gioco, ma resta un discutibile remake della prima avventura del duo. Si è trovato costretto a fare i conti con una produzione animata dalla qualità e sceneggiatura discutibili, trasformando quella che era una grande avventura di formazione in un mischione per bambini dalla morale facile.
Rigiocato ora è impossibile non percepire tante piccole influenze anche nel gioco, come i continui tutorial raccontati da Qwark o dalla mancanza di personaggi e interi Pianeti presenti nell’originale. Il rapporto di crescita tra Ratchet & Clank ne è uscito mozzato, dato per scontato, trasformato in una scusa per dare spazio a Qwark e al suo umorismo “family friendly” e un po’ autoreferenziale. Non c’è mica scritto Ratchet & Qwark sulla copertina, cari sceneggiatori di Hollywood.
Eppure con le sue discrepanze e problematiche, Ratchet & Clank si fa ancora giocare di gran gusto. Insomniac ci sa fare, ma dovrebbe ridare a Ratchet & Clank un po’ di quell’identità perduta nel tempo, e non inseguire lo spettro del franchise crossmediale. Rift Apart sembra aver imboccato una strada più che promettente, e non vediamo l’ora di poterlo giocare. Giocare, non vedere al cinema.
Vi ricordiamo che il nuovo capitolo della saga debutterà in esclusiva PlayStation 5 il prossimo 11 giugno e che potete acquistarlo sullo shop online di GameStopZing!
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