Se anche per te arriva il giorno del cinema, a ben vedere, forse non sei propriamente l’ultimo arrivato. Di passaggi dal piccolo schermo del salotto a quello enorme della celluloide non ce ne sono stati pochi: daLara Croft ai ragazzi di Street Fighter, dai tamarri di Mortal Kombat o alle imminenti pellicole di Uncharted, Warcraft e Assassin’s Creed, al netto di qualche risultato ai limiti dell’improponibile (vi basti ripensare al Super Mario di Bob Hoskins) rimane comunque un assioma incontrovertibile. Quando quel salto arriva, un motivo ci sarà. In un 2016 al’insegna del videogame da multisala, un po’ a sorpresa, c’è pure spazio per un duo che i possessori di PlayStation 2 dovrebbero conoscere sin troppo bene: un Lombax peloso, caciarone e temerario, e un“robodifetto” grande come uno sgabello ma dal “cervello” smisurato. Ratchet & Clank, leggendaria esclusiva PlayStation e fiore all’occhiello di Insomniac Games è infatti in procinto di conquistare anche la galassia di Hollywood, con un lungometraggio di quelli tosti che racconta una versione alternativa, diciamo, della genesi di una delle coppie più celebri e apprezzate dell’universo del videogioco. Una rivisitazione delle gesta iniziali di questo sconclusionato duo, dall’incontro casuale fino al salvataggio di un’intera galassia e annessa consacrazione.
Ebbene, direte voi, arrivate al dunque. Presto detto: in concomitanza con l’uscita del’omonima pellicola prodotta da Sony PlayStation e da Insomniac Games, i possessori di PlayStation 4 desiderosi di mirabolanti imprese a spasso per universi sconosciuti avranno di che gioire. Dal prossimo 20 aprile sarà infatti disponibile in esclusivaRatchet & Clank, “il gioco basato sul film basato sul gioco” che, meritatamente, consacra ai fasti della nuova generazione un brand da sempre sinonimo di qualità e gameplay di caratura. E tranquilli, sappiamo benissimo che al pensiero di un “doppio tie-in carpiato” come questo vi si è gelato il sangue nelle vene (anche noi ricordiamoStreet Fighter: The Movie – The Game con un buon centimetro di pelle d’oca): ma dopo aver consumato copiosi galloni di benzina sfrecciando da un pianeta all’altro, finirete per ritrovarvi con un solo rimpianto. Che l’universo conosciuto sia così piccolo.
Ratchet & Clank su PS4, come ricorderete se avete letto la nostra succulenta anteprima, sfugge per propria natura ai concetti di remake e reboot. Con una mossa astuta da parte del team di sviluppo, il titolo si piazza in un limbo equidistante da entrambi, rivelandosi un’opera che attinge sì a pienissime mani dal capitolo originale, ma allo stesso tempo si reinventa e si reimmagina costantemente, senza disdegnare una sana auto-referenzialità – e, in più di qualche occasione, qualche battutaccia sprezzante sul tema remake. Allgeier e soci immaginano dunque “cosa sarebbe successo se“, aggiustando con malizia numerose variabili di gioco della ricetta originale, sia in termini di sceneggiatura quanto di gameplay, stropicciando un po’ il tessuto temporale e approfondendo dettagli che, nel lontano 2002, vuoi per esigenze di pubblicazione, vuoi per gli ovvi limiti dell’hardware, erano stati soltanto accennati.
Per ovvi motivi non scenderemo in profondità nell’analisi della sceneggiatura, laddove questa volta in un sol colpo vi rovineremmo gioco e film. Vi basti soltanto sapere che la galassia di Solana è in pericolo per mano del Presidente Drek, milionario industriale bramoso di potere e di distruzione: arruolata un’enorme milizia di Blargiani, antipatiche creature aliene vissute per anni nel sottosuolo e ora desiderose di vendetta, il nanerottolo più antipatico dell’intera galassia macina un piano diabolico di conquista spalleggiato dal Dottor Nefarius, che tra le numerose cose da fare prevede anche l’eliminazione dei leggendari Ranger Galattici. Riuscirà il giovane Lombax a sfuggire dal garage dove lavora, ad indossare la mitica nanotuta dei Ranger e a salvare la baracca prima che quel beota del Capitano Qwark combini l’ennesimo casino? Mettetevi comodi e non prendete impegni per una buona dozzina di ore, che a salvare una galassia a parole sono capaci tutti …
Pur non essendo eccessivamente innovativo, il gameplay di Ratchet & Clank è ancora fresco e divertente
Se dopo aver letto il nostro accenno di trama non dovesse tornarvi più di qualche conto tranquilli, è normale. Pur rappresentando un “nuovo” inizio per il franchise, questo Ratchet & Clank prende generosamente in prestito personaggi, avvenimenti e oggetti appartenenti a capitoli successivi del brand per collocarli brillantemente in una nuova cornice narrativa: ecco spiegata, ad esempio, la presenza “a sorpresa” del Dottor Nefarius o deiRanger Galattici – giusto per citare due delle guest star più succose del titolo. Una narrazione che non lesina colpi di scena e sorprese che gli aficionados non potranno non apprezzare, ma che al netto di tutto funziona alla grandissima anche su PlayStation 4. Vuoi per dei toni scanzonati e a tratti frenetici che delineano i connotati del franchise sin dall’esordio su PlayStation 2, vuoi perché, in questo specifico frangente, l’intera avventura è narrata da un pagliaccio nato come il Capitano Qwark. l’ultima esclusiva di Insomniac combina una sceneggiatura piacevole ad un mood spensierato e a tratti esilarante. Al netto delle battute “in game” – alcune riuscitissime – elargite dai protagonisti e da altri NPC che si andranno ad incontrare, ascoltare la voce altezzosa di Qwark e la sua pletora di uscite strampalate non stanca un solo istante. Indubbio merito va ad un doppiaggio di altissimo livello, questo è sicuro: ma la qualità dei testi e delle numerosissime linee di dialogo, ancora una volta, è gargantuesca.
La sceneggiatura, tuttavia, non è la sola componente ad essere stata parzialmente alterata in questa rivisitazione. Ratchet & Clank è e rimane quello che è stato dagli ultimi 14 anni a questa parte, un action in terza persona dalla forte componente platform esplorativa e dal coefficiente di difficoltà, a livello normale, tutto sommato generoso e mai frustrante. La discutibile deriva puzzle/multigiocatore presa dagli ultimi capitoli su PlayStation 3, Tutti per Uno e QForce in primis, è stata abbandonata a favore di un approccio più tradizionalista e conservativo, ispirato (per nostra fortuna) a capitoli più apprezzati quali Armi di Distruzione o L’Altezza non conta. Si torna dunque alle origini in grande stile, portando sul piatto della bilancia quella giocabilità collaudata ed immediata che ha sancito le fortune della serie. Ancora una volta, però, Insomniac gioca col passato e col presente della serie, radunando in un solo capitolo alcune delle meccaniche di gioco più iconiche del franchise per mescolarle con astuzia. Quindici anni di lascito non sono certo pochi, e se da un lato questo permette di attingere ad un bacino di idee pressoché inesauribile, dall’altro innalza non poco il rischio di riproporre qualcosa di vecchio e già visto, nonostante l’abito delle grandi occasioni. Fortunatamente non è questo il caso: e pur non essendo innovativo, il gameplay di Ratchet & Clank è ancora fresco e divertente.
Ecco che dunque tornano la leggendaria Omnichiave 800, il Discotron, il Combustore, il Martello Protonico e leGranate a Fusione, stretto necessario per l’ordinaria sopravvivenza del Ranger che si rispetti, a cui si affiancano indimenticabili attrezzi come il Pecoratore (sulla cui traduzione, beh, forse si sarebbe potuto lavorare un pochino meglio) e l’inedito Pixelatore – grazie al quale donare una veste squisitamente old school allo sfortunato verso cui lo punterete. Metterci le mani sopra, ancora una volta, dipende dalla vostra capacità di raccogliere bolt – sparsi molto più che generosamente nella dozzina di pianeti di cui si compone questa avventura. Anche in questo caso avremo modo di tornare a visitare luoghi già visti in passato, come Novalis, Pokitaru, Kaleebo III e Velkin, per poi avventurarci in territori del tutto inediti – come nel caso dell’incursione nel pianeta Quartu – o in battaglie spaziali all’ultimo proiettile in prossimità di enormi stazioni orbitanti dagli scopi poco nobili.
Ciascun pianeta obbligherà Ratchet e Clank al completamento di una missione obbligatoria più o meno articolata, a cui di norma se ne affiancano una o più facoltative: grazie a queste non solo sarà possibile investire del tempo alla ricerca di bolt dorati (utili per personalizzare un discreto set di parametri quali velocità di gioco e stile dell’immagine, oltre che a sbloccare una raccolta di maschere per Ratchet) e non da rovesciare all’interno deirivenditori Gadgetron, ma potremo anche mettere le mani su equipaggiamenti non standard drammaticamente utili nelle fasi esplorative del gioco, che vanno ad affiancarsi all’Hoverboard di Skid McMarx, all’Idrodislocatore, allo Swingshot o al Trapassatore. Verso la metà dell’avventura, ad esempio, un Blarg pazzo come un cavallo ci manderà a caccia di cervelli all’interno di uno scenario marziano tutto tranne che ospitale. Trovare oltre cinquanta cervelli alieni tenuti sotto controllo da un esercito di mostriciattoli variopinti non è stata proprio una passeggiata di salute: ma la ricompensa, quantomeno, era interessante.
Ratchet & Clank è esattamente quello che i fedelissimi della serie attendevano da un paio d’anni a questa parte
Le novità, come anticipato, non si esauriscono con l’introduzione “anticipata” dello strafe: partiamo dalla nuova gestione dell’inventario armi di Ratchet, che permette sia di selezionare l’arma da un apposito menù (accessibile tenendo premuto il tasto triangolo), sia di associare quattro armi differenti a ciascuna direzione del d-pad,permettendo in questo modo uno swtich tra le bocche di fuoco più veloce – una soluzione, questa, che permette di modificare rapidamente il proprio attacco a seconda del nemico presente senza interrompere il ritmo o introdurre tempi morti: l’ideale nelle (purtroppo poche) boss fight disponibili. Restando in tema armi, un corposo aggiornamento ha investito anche la meccanica di upgrade delle stesse: da un lato sarà possibile aumentarne il livello (e dunque innalzarne i parametri offensivi) col semplice utilizzo intensivo, dall’altro potremo sbloccarne abilità speciali investendo il Raritarium raccolto in un apposito menù all’interno del rivenditore Gadgetron. Per ciascuna arma in nostro possesso è disponibile uno skill tree strutturato a nido d’ape, grazie al quale potenziare selettivamente rateo di fuoco, potenza, velocità o altri parametri. Tenete d’occhio i “nodi speciali” di quest’albero, identificabili grazie ad un punto di domanda: una volta “circondati”, doneranno un ulteriore perk alla sputafuoco selezionata.
Sempre di armi (ma non solo) parliamo introducendo l’altra novità di questo capitolo, la collezione di Carte Speciali. Questi preziosi ologrammi possono essere raccolti accedendo ad aree segrete sfruttando con astuzia i gadget a disposizione oppure, in molti casi, ricevuti come premio dopo essere usciti vincitori da uno dei numerosi combattimenti che ci attendono nella galassia di Solana. Esistono due tipi di Carte, le Standard e le ben più rareRYNO. Proprio queste ultime, se raccolte tutte e consegnate alla persona giusta, permettono a Ratchet di mettere mano all’arma più potente e devastante dell’intera galassia: si tratta di nove carte, poche a ben vedere, ma per riuscire a raccoglierle tutte dovrete aguzzare vista e ingegno. Discorso leggermente diverso per le Carte Standard, suddivise in mini-raccolte da tre che, qualora completate, premiano il giocatore con una lunga serie perk permanenti. La tipologia del boost ottenuto è strettamente legata al “tema” della raccolta, e spazia da un bonus nella raccolta dei bolt ad un incremento del 100% della potenza dell’Omnichiave, passando per la possibilità di sbloccare varianti speciali delle armi già in proprio possesso da utilizzare nella modalità Sfida(disponibile una volta completata l’avventura principale) e molto altro ancora.
Novità in vista anche per il piccolo saputello del gruppo, l’indomito Clank. L’ultima fatica di Insomniac Games offre infatti delle sezioni di gioco inedite interamente dedicate al robodifetto (almeno secondo gli standard di produzione della fabbrica di Drek), dalla matrice dichiaratamente platform e piene di enigmi a base di Gadgetbotda risolvere. Questi ultimi altro non sono che piccolo robot atti a mansioni di “pubblica utilità”, come fungere da trampolino o da ponte per raggiungere zone inaccessibili al piccolo protagonista o trasformarsi in generatori di corrente per alimentare specifiche torrette. Clank può modificare a proprio piacimento la tipologia di Gadgetbot raccolta, scelta che si configura da subito vincente in termini di gameplay: invece di sapere a priori di quale tipologia di robot ci sarà bisogno, il giocatore dovrà spremere le meningi (e in certi casi scervellarsi davvero) per capire cosa usare, e come usarlo. Nulla di frustrante o di così criptico da spingervi ad arrendervi prematuramente: ancora una volta, Insomniac Games ha bilanciato la propria offerta con attenzione, regalando degli enigmi ambientali piacevoli ma stimolanti.
Per quanto concerne la componente tecnologica, infine, stiamo parlando di un lavoro di primissimo ordine da parte dello sviluppatore californiano. Ratchet & Clank gode di una pulizia visiva encomiabile, forte di uno stile caratteristico e riconoscibile valorizzato al meglio dall’hardware di PlayStation 4. Nel corso delle nostre prove abbiamo riscontrato qualche leggero glitch nell’interazione tra Ratchet e alcuni elementi di scena, ma complessivamente il risultato parla da solo. Fluido, vivido nei colori e preciso nelle animazioni, Ratchet & Clank convince sotto ogni punto di vista, primo su tutti un charachter design da primo della classe: Qwark, Drek, Nefarius e il resto della ciurma di questa rivisitazione hanno stile, personalità e un carisma in grado di bucare lo schermo. A questo si aggiunge una buona diversificazione dei nemici che andremo ad incontrare e, non ultimo, un level design indovinato e ragionevolmente complesso. Chiudiamo con il doveroso appunto sulla componente sonora, impeccabile come da traduzione sia in termini di colonna sonora sia di doppiaggio: nulla da dire sulla qualità del parlato nostrano anche se, ancora una volta, l’opzione della lingua originale rimane di gran lunga la migliore.
Una volta tanto, è bello notare come la logica del tie-in, anche quello invertito, sia un clamoroso abbaglio. Dopo averlo provato per bene, dopo aver esplorato (quasi) ogni angolo della galassia di Solana e aver fatto a botte con le peggiori milizie Blargiane, possiamo ammetterlo senza particolari indugi: dimenticare in fretta e furia “il gioco basato sul film basato sul gioco” sarebbe forse l’errore peggiore che un amante degli action platform potrebbe commettere. Ratchet & Clank, questo nuovo Ratchet & Clank per PlayStation 4, rappresenta forse il migliore degli esordi che potessimo auspicare per il franchise in questa tanto attesa migrazione alla current gen. Solido, giocabile e divertente, come gli episodi migliori del passato, ma allo stesso tempo fresco e coinvolgente, capace di catturare il giocatore per una buona dozzina d’ore e stupirlo con un comparto tecnologico delle grandi occasioni.Ratchet & Clank, ad onor del vero, non è un campione di innovazione: gran parte delle meccaniche di cui si compone, in un modo o nell’altro, sono state già viste e affrontate nel corso degli ultimi 14 anni. Certo, alcune piccole novità alla formula tradizionale non mancano affatto, e se avete avuto il coraggio di leggere la nostra analisi capirete da soli il loro peso all’interno dell’economia di gioco. Manca qualcosa di davvero inedito, questo è vero, ma dall’altro lato della medaglia è impossibile non applaudire il lavoro di rivisitazione svolto dal team di sviluppo, capace di regalare una storia all’altezza dei più appassionati dove una miriade di elementi del brand, dai più recenti ai più arcaici, si fondono alla perfezione come se andassero a braccetto da sempre. Ratchet & Clank, alla fine della fiera, è esattamente quello che i fedelissimi della serie attendevano da un paio d’anni a questa parte: divertimento, qualche battutaccia, e un mix di azione e esplorazione ai confini della galassia. Nulla che faccia cambiare idea a chi, da sempre, è reticente nei confronti dell’IP di Insomniac Games: ma, allo stesso tempo, più di quanto basti ad ogni aspirante Ranger Galattico che si rispetti per valutare l’acquisto ad occhi chiusi. Prendete la vostra nanotuta e fate il pieno alla navicella, allora, che di lavoro in quel di Solana ve ne aspetta parecchio. |