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Razer Deathadder V3 Hyperspeed – Recensione

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Un mouse senza troppi fronzoli, preciso e maneggevole

Può un mouse raddrizzare una giornata partita male? Può un mouse cambiare l’approccio al proprio lavoro e alle proprie sessioni da gaming? Può un mouse fare la gioia di chi lo usa?

Razer non è certo nuova quanto a rendere la vita più facile e piacevole agli appassionati di tutto il mondo e ormai da tempo ci ha abituati a tutta una serie di periferiche altamente performanti, sempre con un occhio di riguardo allo stile e anche al piacere tattile che si prova nell’utilizzarle. Di tastiere, rigorosamente con illuminazione RGB, ne abbiamo provate diverse in questi anni, così come di mouse dai più costosi a quelli più economici.

Con il Deathadder V3 Hyperspeed, tuttavia, l’azienda con base a Singapore ha optato per una fascia di prezzo intermedia, il prezzo consigliato al pubblico è fissato sui 119,99 €, sfornando allo stesso tempo un prodotto estremamente ergonomico, preciso, perfettamente a suo agio nelle situazioni più disparate.

L’elegante scrigno con un messaggio rivolto all’utente stampato sulla parte frontale

Per chi non lo sapesse, la linea Deathadder, giunta alla sua terza incarnazione, si presenta in tre modelli differenti. Quello base, che usa un sensore meno raffinato e funziona esclusivamente tramite il cavo USB. Il Pro, leggerissimo e con un polling rate fissato a 8000 Hz effettivi, un numero fuori da ogni grazia di Dio per intenderci. Infine, il qui preso in esame Hyperspeed che rappresenta la più classica delle vie di mezzo che, paradossalmente, anche forte del suo prezzo competitivo, potrebbe fare gioia e felicità della maggior parte di coloro che stanno cercando un nuovo mouse con cui sostituire il proprio.

Come anticipato poco sopra, al sottoscritto è bastato davvero poco per apprezzarne l’ottimo feeling e capire che fino ad un attimo prima mi ero avvalso di una periferica di qualità nettamente inferiore.

Il Razer Deathadder V3 Hyperspeed può garantire sino a circa 80-90 ore di autonomia

Partiamo però dalle basi. Il prodotto si presenta in una scatola che richiama la grafica ormai classica di Razer. La prima sorpresa, tuttavia, non tarda ad arrivare. Aperto l’involucro, se ne trova un altro in un elegantissimo color legno che, come uno scrigno, aprendosi svela l’intero contenuto: manuale, cavo USB Type-A/Type-C, il dongle USB-A, ovviamente il mouse.

Basta un contatto con l’oggetto d’indagine per apprezzarne immediatamente il perfetto equilibrio tra leggerezza, parliamo di appena 55 grammi di peso, e senso di solidità.

Mouse e dongle in tutto il loro minimale splendore

Ottima anche la presa, garantita dalle bilanciatissime dimensioni di questa versione Hyperspeed che, rispetto alla Pro, perde qualche centimetro in lunghezza. La mano si adatta alla grande e la curvatura del mouse garantisce una presa salda, senza per questo affaticare particolarmente il polso. Da questo punto di vista, ben testimoniano le nostre lunghe giornate spese davanti al PC, terminate senza indolenzimenti vari a tendini e muscoli.

La parte migliore, tuttavia, deve ancora venire. Basta infatti appoggiarlo sul tappetino, anche a PC spento, per testare la bontà dei piedini in PTFE, un materiale di ceramica che garantisce il perfetto scorrimento della periferica. La sensazione sotto al polso e alla mano è quella di un oggetto che non oppone alcuna resistenza e che imprime il giusto attrito, davvero minimo, ad ogni spostamento. Sembra davvero di fluttuare sul tappetino, tanta è la comodità offerta dal Razer Deathadder V3 Hyperspeed.

Il Dynamic Sensivity Overview è una funzionalità che consente al mouse di modificare automaticamente la sensibilità del mouse in base a ciò che state facendo

Sempre parlando di prime impressioni, tuttavia, si ha anche la sensazione che manchi qualcosa. Il mouse, dal punto di vista estetico è davvero minimal, sia nelle forme, che nell’aspetto. Contrariamente alla stragrande maggioranza dei prodotti Razer, difatti, manca qualsivoglia luce RGB. C’è un solo led che indica l’avvenuto collegamento wireless e che segnala l’aumento o la diminuzione della sensibilità. La rinuncia, tuttavia, è funzionale ad un’altra qualità della periferica: l’elevata durata della batteria. Con il polling rate standard a 1000 Hz, assolutamente più che sufficiente anche per competere nei giochi online, il Razer Deathadder V3 Hyperspeed può garantire sino a circa 80-90 ore di autonomia. Un valore che crolla a circa 20, aumentando il polling rate a 8000 Hz, lo stesso della versione Pro, cifra tuttavia raggiungibile acquistando separatamente il dongle che consente una tale velocità di connessione.

Al primo utilizzo del mouse, come sempre è consigliabile una veloce configurazione tramite il software Synapse, lo stesso che vi permette di controllare e settare la totalità delle periferiche Razer e che purtroppo esclude gli utenti Mac, essendo disponibile solo su Windows. Qui potrete configurare le funzionalità di ogni pulsante; creare fino a cinque profili attivabili in qualsiasi momento tramite la pressione del tasto posto nella parte inferiore del mouse, funzione incredibilmente utile per cambiare la sensibilità della periferica in base alla tipologia di lavoro o gioco che si sta usufruendo; testare e calibrare la bontà del Dynamic Sensivity Overview, vera novità di questa V3 del dispositivo.

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Da questa prospettiva si possono apprezzare i piedini in PTFE e anche l’incavo in cui inserire comodamente il dongle

In sostanza, si tratta di una funzionalità che consente al mouse di modificare automaticamente la sensibilità del mouse in base a ciò che state facendo. In termini pratici, se dovete agire su un singolo pixel, magari in un lavoro di grafica, il Razer Deathadder V3 Hyperspeed diminuirà automaticamente la sensibilità. Al contrario, mentre state cercando di farvi valere in uno sparatutto, renderà il movimento più fulmineo e reattivo senza alcuna necessità di cambiare profilo o settare le impostazioni di gioco.

Sulla carta sembra tutto bellissimo, ma all’atto pratico come si comporta il Dynamic Sensivity Overview? Piuttosto bene. Senza alcun dubbio si tratta di un software che migliorerà nel corso del tempo, aggiornamento dopo aggiornamento, ma già in questo stato è realmente in grado di modificare la sensibilità in tempo reale, ben interpretando ciò che stiamo facendo. Certo, a volte il sistema di mette un po’ per adattarsi. Per esempio, giocando a Call of Duty, il software ci mette sempre un po’ a ricalibrarsi quando, per esempio, dal mitra si passa alla funzione di mira con il fucile da cecchino. In certi casi, questo tentennamento vi costerà una kill, non c’è dubbio, ma fatto salvo questi casi estremi, il Dynamic Sensivity Overview è assolutamente promosso. I veri pro player preferiranno le configurazioni manuali, come è giusto che sia, ma per i videogiocatori meno pretenziosi e per il lavoro di tutti i giorni affidarsi a questa funzione è consigliato.

Naturalmente non manca un cavo USB con cui collegare il mouse al PC, sia per ricaricarlo, sia per sfruttare questa connettività

In ogni caso, anche non affidandosi a questa tecnologia, il Razer Deathadder V3 Hyperspeed si comporta alla grande forte del nuovo sensore Focus X 26K Optical Sensor, che oltre a consumare pochissimo in termini energetici, garantisce specifiche tecniche di tutto rispetto. La sensibilità massima è di 26000 DPI, un valore davvero notevole, per una velocità massima di 500 IPS e un’accelerazione massima di 40G. Traducendo questi dati per i meno esperti, significa che anche muovendo molto velocemente il mouse sul tappetino, questo non perderà gli input impressi in nessun caso possibile.

Come già detto, alla prova dei fatti, la periferica ci ha sorpresi in positivo in qualsiasi contesto sia stato tirato in ballo. Dal lavoro di tutti i giorni, al gaming applicato a qualsiasi genere, dagli RTS agli FPS, non abbiamo mai colto in fallo il Razer Deathadder V3 Hyperspeed che ha sempre risposto alla grandissima in qualsiasi situazione.

Conclusioni

Tutte queste caratteristiche, tutte queste specifiche tecniche ci restituiscono i contorni di una periferica assolutamente soddisfacente ed efficiente, soprattutto considerando il suo prezzo consigliato. Con poco più di 100 €, difatti, vi porterete a casa un oggettino che ha tutte le carte in regola per diventare il vostro mouse di riferimento per diversi anni a venire.

Naturalmente, per sua stessa natura, il Razer Deathadder V3 Hyperspeed è il classico strumento trasversale e che per questo non incontrerà l’apprezzamento né dei giocatori più pretenziosi, a cui consigliamo di rivolgersi al più costoso ma anche raffinato V3 Pro, né di chi non vuole spendere troppo per un mouse.

Se tuttavia siete a caccia di uno strumento estremamente comodo e performante, capace di darvi una marcia in più nel lavoro di tutti i giorni e nei vostri giochi preferiti, allora avete appena trovato l’oggetto dei vostri sogni e desideri. In più, l’autonomia che sfiora le 100 ore, bypassa parzialmente una delle maggiori noie della maggior parte dei mouse wireless, posto che potrete aggirare completamente la problematica utilizzando il cavo venduto in dotazione.

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  • Good
    +Periferica solida ed ergonomica
    +Il Dynamic Sensivity Overview funziona davvero
    +Autonomia davvero incredibile
  • Bad
    -Synapse non funziona su Mac
    -Qualche lucina RGB l’avremmo gradita
  • 9 Definitivo

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Conclusioni

Tutte queste caratteristiche, tutte queste specifiche tecniche ci restituiscono i contorni di una periferica assolutamente soddisfacente ed efficiente, soprattutto considerando il suo prezzo consigliato. Con poco più di 100 €, difatti, vi porterete a casa un oggettino che ha tutte le carte in regola per diventare il vostro mouse di riferimento per diversi anni a venire.

Naturalmente, per sua stessa natura, il Razer Deathadder V3 Hyperspeed è il classico strumento trasversale e che per questo non incontrerà l’apprezzamento né dei giocatori più pretenziosi, a cui consigliamo di rivolgersi al più costoso ma anche raffinato V3 Pro, né di chi non vuole spendere troppo per un mouse.

Se tuttavia siete a caccia di uno strumento estremamente comodo e performante, capace di darvi una marcia in più nel lavoro di tutti i giorni e nei vostri giochi preferiti, allora avete appena trovato l’oggetto dei vostri sogni e desideri. In più, l’autonomia che sfiora le 100 ore, bypassa parzialmente una delle maggiori noie della maggior parte dei mouse wireless, posto che potrete aggirare completamente la problematica utilizzando il cavo venduto in dotazione.

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  • Good
    +Periferica solida ed ergonomica
    +Il Dynamic Sensivity Overview funziona davvero
    +Autonomia davvero incredibile
  • Bad
    -Synapse non funziona su Mac
    -Qualche lucina RGB l’avremmo gradita
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