Razer Huntsman Elite – Recensione

Se c’è un componente hardware imprescindibile per il nostro PC, quello è la tastiera. Dall’inserimento della password, passando per le mail  o un qualsiasi documento, non possiamo farne a meno. E se il nostro PC può esser definito da “gaming”, quest’ultima allora diventa essenziale ai fini dell’esperienza di gioco, oltre a mantenere la sua utilità di base. Chi vi scrive, proprio per via del suo lavoro, utilizza la tastiera principalmente per la scrittura, ma da quando si è fatto un PC decente, è riuscito finalmente a capire perché i PCisti non tornerebbero mai al vecchio e caro joypad, soprattutto per generi come gli FPS. È a quel punto che è sorta l’esigenza di avere una tastiera che assumesse anche il ruolo di terminale videoludico, la cui caratteristica chiave è il fatto di essere “meccanica”.

Bene, da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, o meglio, ne son passate di tastiere sotto queste dita e dobbiamo dirvi che per quanto ad affascinarci è stato prima di tutto l’aspetto estetico della Razer Huntsman Elite, è stato solo dopo aver digitato le prime frasi che ci siamo resi conto del grande lavoro fatto da Razer, la quale ha preferito percorrere la sua strada con degli switch “opto-meccanici” il cui feeling è davvero unico; sia in termini sonori, che principalmente tattili. Prima di arrivare alle conclusioni, facciamo però un passo indietro.

È la confezione stessa che vuole trasmettere da subito quelle che sono le doti di questa tastiera. Un’immagine della stessa mostra lo stile minimalista ma allo stesso tempo hi-tech, con l’immancabile illuminazione RGB (Razer Chroma) e controlli multimediali a caratterizzarla ancor di più: play/pausa, traccia indietro/avanti, mute ed una rotella in metallo per regolare il volume.  I tasti direzionali sono poi lasciati scoperti, in modo che anche dall’esterno si possano cliccare per rendersi conto di come vadano questi switch proprietari di Razer.

È anche la caratteristica illustrata e spiegata nel retro, che unisce le due tecnologie (meccanica ed ottica) per permettere una reazione alla velocità della luce. Confezione che include lo stretto necessario: la tastiera ed il supporto per i polsi, il quale può essere utilizzato o meno, ed un manualetto di istruzioni con tanto di set di adesivi Razer.

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Basta collegare i due cavi USB (rivestiti in tessuto), uno per la tastiera e l’altro per alimentare il supporto, per entrare nel vivo dell’esperienza: automaticamente non solo verrà rilevata la tastiera e funzionerà immediatamente, ma partirà anche l’installazione del software che la gestisce, ovvero Razer Synapse. Torneremo a parlare del software più avanti, come al solito ciò che colpisce è prima di tutto l’aspetto e qui ci troviamo davanti ad uno spettacolo per gli occhi. I tasti sono “scoperti” ed adagiati su una piastra opaca in alluminio: a molti non piace questa soluzione, ma dobbiamo dire che, a differenza di altre tastiere, la parte interna è nera e si mimetizza bene; e soprattutto, rende ancora più efficace l’illuminazione Razer Chroma.
Illuminazione che coinvolge anche il comodissimo supporto da polsi, che si attacca magneticamente, rivestito in simil-pelle, su cui è stampato anche il logo Razer e che, come vedremo più avanti, vi permetterà davvero di dare sfogo alla vostra creatività.

Un manuale, una lettera dal CEO di Razer e dei gradevoli adesivi,

La tastiera è molto pesante (1.2 kg circa), cosa che a nostro parere denota solidità, caratteristica che a quanto pare riguarda anche i tasti che, grazie alla tecnologia utilizzata, promettono di durare praticamente il doppio dei normali tasti meccanici. Noi dobbiamo dire che il feedback, ma soprattutto la velocità con cui catturano i nostri input, è davvero notevole. Non staremo a spiegarvi nel minimo dettaglio come funzionano questi rivoluzionari switch, sappiate solo che nel momento in cui premiamo un tasto, non è un contatto metallico a dare l’input, ma è un fascio di luce, quindi più veloce. Alla precisione della tecnologia meccanica, si somma la velocità di questa soluzione ed il risultato è davvero eccezionale.

Riusciamo a scrivere molto più velocemente, anche perché affinché il computer riceva l’input non c’è bisogno di andare a fondo, ma richiede una forza minore, riducendo i tempi di reazione. E poi, il “rumore” che fa, ci ha fatto impazzire da subito, quel “click” molto accentuato, che ad alcuni potrebbe dar fastidio perché appunto “forte”, ma che a noi quasi rilassa ed a momenti ci fa rendere conto di quanto riusciamo ad essere veloci. Chiudiamo il capitolo switch, vi invitiamo ad approfondirlo sul sito Razer, a questo link.

Come potete notare, il layout è quello USA, almeno per la versione Elite

Se dal punto di vista costruttivo la Razer Huntsman Elite appare ineccepibile, sappiate che c’è ancora molto da scoprire, infatti da buona tastiera gaming qual è, nasconde davvero tante funzionalità. Partiamo dalla base, ossia l’anti-ghosting che permette di premere fino a 10 tasti contemporaneamente e che quindi eviterà qualsiasi mancata pressione. Premendo il tasto FN resteranno accesi solo i tasti F9 (macro), F10 (modalità gaming), F11 ed F12 (luminosità) ed il tasto “pause break” che ci permette di mettere in stand by il PC in maniera molto rapida.
In questo modo potremo quindi gestire le funzioni principali senza nemmeno ricorrere al software: con la modalità gaming potremo disattivare dei tasti, come quello Windows, mentre grazie a quello Macro, potremo appunto registrare delle macro “on the go”, in maniera davvero semplice e veloce.

Ci troviamo davanti ad uno spettacolo per gli occhi

Il resto delle funzionalità è gestibile via software, ovvero Razer Synapse 3, il quale purtroppo non è ancora disponibile in lingua italiana. Diciamo che è tutto abbastanza comprensibile, siamo piuttosto noi a non comprendere il perché della mancata traduzione. Attraverso il software potremo prima di tutto scegliere un profilo da personalizzare: attenzione, cinque profili sono salvabili direttamente nella memoria della tastiera, il che vi permette di utilizzarla e mantenerne configurazioni di tasti, macro ed illuminazione, anche su un PC che non dispone del software; davvero un ottimo punto a favore.

I tasti multimediali le donano un aspetto molto hi-tech

Inoltre, grazie alla modalità “hypershift” potremo con un tasto accedere ad una seconda configurazione dei tasti/macro, che in pratica raddoppieranno il numero di tasti/controlli a disposizione: è come se avessimo due tastiere e due configurazioni tra cui switchare con un solo tasto. Macro ma non solo: potrete ad assegnare una funzione qualsiasi ad ogni tasto presente sulla tastiera, tra cui l’avvio di un programma, uno shortcut o anche funzioni del mouse stesso. Per quanto poi creare una Macro via hardware sia veloce ed intuitivo, crediamo che soprattutto quando si vuole personalizzare un profilo per un determinato gioco (o anche software), utilizzare Synapse 3 rende la gestione molto più profonda e dettagliata, con tanto di tempi di pressione e rilascio.

Sicuramente si tratta di un’operazione lunga, ma il tempo speso non è nulla rispetto al tempo che risparmierete dopo e alla comodità, soprattutto in ambito gaming, che troverete. Come detto, potrete associare facilmente un profilo ad uno dei giochi che avete in libreria e fare in modo che questo si avvii automaticamente quando lanciate il gioco.

Se scegliamo una tastiera gaming come la Razer Huntsman Elite non è però solo per queste soluzioni, ma anche per via del suo sistema di illuminazione, customizzabile davvero in ogni modo. Se non avete molta voglia di smanettare, oltre alla luce statica (da scegliere tra oltre 16 milioni di colori) esistono già diversi effetti di base, attivabili sempre via software, tra cui l’effetto “fire”, “wave” o “starlight”, giusto per citarne alcuni. Quando invece vorrete di più dalla vostra tastiera, vi toccherà addentrarvi negli effetti avanzati, ossia nel “Chroma Studio”.

Il software che permette di personalizzare l’illuminazione dei tasti e delle zone in basso

Qui sarà come avere una tavola a livelli in photoshop in cui il foglio su cui disegnare sono tutti i singoli tasti, e le 38 zone che si trovano alla base della tastiera per l’effetto “underglow“, oltre alle 24 del supporto per i polsi (nel momento in cui toglierete quest’ultimo, l’effetto circonderà comunque tutta la tastiera). Il bello è che potrete non solo colorare praticamente ogni tasto o gruppo di tasti del colore che volete, ma ad esempio aggiungere più effetti di quelli di cui vi parlavamo, all’interno della stessa configurazione: potremo ad esempio tenere l’effetto “fire” sul tastierino numerico, quello “onda” sugli altri tasti e una luce fissa alla base. Oppure potrete “colorare” singolarmente ogni zona di questa parte, per un effetto che per quanto possa sembrare pacchiano, è bello da vedere.

Se nell’uso normale potrete sbizzarrirvi anche in base agli altri device che avete (calcolate che è sincronizzabile con altri device Razer), l’utilizzo in ambito gaming vi permetterà di tenere sempre evidenziati i tasti “sensibili” (come il WASD) per ogni gioco, creando N profili per N giochi. A proposito di questi, abbiamo testato la Razer Huntsman Elite con qualche FPS più tranquillo come Wolfenstein II: The New Colossus, ma anche con Rocket League o Nex Machina: in ognuno di questi casi la risposta ai nostri comandi non solo è sempre stata precisa, ma ci è sembrata ancora più immediata rispetto a prima (nonostante usassimo già una buona tastiera meccanica). È il feeling in generale che rende la digitazione, che sia in ambito gaming o “d’ufficio”, piacevole e veloce. Certo, lato gaming la possibilità di scaricare dei profili già fatti da altri utenti ci avrebbe impedito di perdere tempo a configurarne una per ogni gioco, ma mai dire mai.

Nelle nostre foto non siamo riusciti a catturare così bene i colori e gli effetti

Insomma, è tutto oro ciò che luccica? No purtroppo, anche se qui si tratta di inezie. Innanzitutto sul nostro PC principale abbiamo dovuto reinstallare varie volte il software prima che funzionasse al 100% senza dare problemi: la tastiera ha sempre funzionato eh, erano le funzionalità legate al software, tra cui l’illuminazione, a darci problemi. Tuttavia sul portatile è andato tutto bene al primo colpo, quindi probabilmente si è trattato di un caso isolato.

Un aspetto che invece è oggettivo e, ahinoi, piuttosto negativo, è il layout della tastiera: esiste solamente quello USA. La Razer Huntsman esiste in due configurazioni, quella base e quella Elite (che è quella che stiamo recensendo). Le due conservano le principali caratteristiche e sono anche simili nell’aspetto, se non che la Elite ha il supporto per i polsi, i controlli multimediali e, appunto, è disponibile esclusivamente con il layout americano. Per noi è un problema relativo, stiamo così tanto al PC che è bastato poco ad abituarsi (utilizzando comunque lato software il layout ITA), anche se quando dobbiamo usare caratteri particolari, spesso ci perdiamo un attimo. Tuttavia per alcuni non ritrovare i tasti di punteggiatura raffigurati nella giusta posizione o peggio ancora usare anche lato software il layout USA, potrebbe rappresentare una noia non da poco, senza tener conto del tasto invio più piccolo, con cui ancora noi a volte ci sbagliamo.

La migliore tastiera gaming che abbiamo mai provato? Assolutamente sì

Se quindi questo potrebbe scoraggiarvi, potete comunque tener presente il modello “base”, che oltre ad avere il layout ITA, conserva tutte le caratteristiche più importanti, sia a livello software che hardware e che costa anche relativamente meno: 160 euro rispetto ai 209 della Elite. Eh sì, siamo arrivati anche ad un altro aspetto “negativo”, il prezzo, relativamente alto per una tastiera, considerando che si trovano ottime tastiere meccaniche anche a meno di 100 euro.

Certo, seppur non alla portata di tutti, dobbiamo dire con tutta sincerità che la Razer Huntsman Elite li vale tutti quei 200 e passa euro: un design ispirato che al buio rende davvero alla grande, un sistema di tasti/switch che è davvero piacevole e leggero, ma soprattutto che velocizza le operazioni di scrittura quotidiane e rende più immediate e precise le azioni di gioco. La personalizzazione dei tasti poi, che con le Macro “on the go” vi permette di salvarle facilmente senza ricorrere al software; così come non dovrete avere il software installato per accedere ad uno dei cinque profili salvabili nella memoria interna. Poi il “poggia polsi” è di una comodità inaudita, una vera manna dal cielo per chi passa svariate ore in compagnia di una tastiera.

Conclusioni

Staremmo qui ancora a parlarvi, o meglio, a scrivervi di questa tastiera, visto che prima di tutto è un piacere utilizzarla. Parliamo di Razer, marchio che già da sé è sinonimo di qualità, ma che è stato capace di mettere in una tastiera una tecnologia opto-meccanica che la rende davvero unica. Il feeling, così come la velocità e (almeno sulla carta) la durata offerti dalla Huntsman, sono da Top di gamma, così come il prezzo.

Come abbiamo già detto però, si tratta di soldi ben spesi se quello che si vuole è una tastiera che renda al massimo sia in ambito “office” che soprattutto in quello “gaming”. Le tante funzionalità attivabili in parte anche a livello hardware, ma che offrono la massima espressione utilizzando il software Synapse, sono il “contorno” che fa la differenza. Per non parlare dell’estetica, che riesce ad essere al tempo stesso tecnologica e minimale, e che grazie all’infinita possibilità di personalizzazione del sistema di illuminazione, può assumere davvero qualunque aspetto.

La migliore tastiera gaming che abbiamo mai provato? Assolutamente sì. Ma non solo gaming, la miglior tastiera sotto ogni aspetto. Se vi state domandando il perché allora di quel “misero” 9 che vedete qua sotto, il motivo principale è che, almeno nella versione Elite, non esiste con il layout Italiano, il che potrebbe infastidire gran parte dell’utenza e addirittura spingerla a guardare altrove. Possiamo però dirvi dal canto nostro, che si tratta di un “peccato” su cui sorvolerete facilmente una volta provata.

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