kraken 7.1 v2

Razer Kraken 7.1 v2 – Recensione

Se Razer, da anni, viene vista come un oracolo da milioni di videogiocatori in tutto il mondo, un motivo ci dovrà pur essere. Il colosso con sede ad Irvine, fondato 18 anni or sono e capace di scalare i vertici delle classifiche di produttori di periferiche con una voracità mai vista prima, ha saputo ritagliarsi una fetta di mercato sempre maggiore, proponendo soluzioni non sempre a buon mercato – per quanto riguarda, mouse, tastiere o headset – caratterizzate tuttavia da un livello qualitativo altissimo. Così alto da convincere tanto il giocatore medio quanto quello professionista, costantemente alla ricerca di un prodotto ritagliato sulle proprie esigenze e capace di massimizzare le performance, anche quando il dettaglio appare al limite del marginale. Razer, insomma, è sinonimo di qualità, prestazioni, design e cura maniacale del particolare: un biglietto da visita che oggigiorno appare quasi scontato, vista la lunga lista di successi che il produttore ha inanellato nel corso degli anni innovano la propria line-up, ma anche revisionandola oculatamente abbracciando i feedback del proprio oceanico bacino d’utenza.

Ed è proprio questo il caso delle Kraken 7.1 v2, headset USB per PC, Mac e PlayStation 4 che va a correggere, o forse è il caso di dire migliorare, la versione mid/high level precedente. Un prodotto già disponibile sul mercato alla cifra importante di 109€, precluso ai possessori di Xbox One vista la mancata compatiblità dell’ammiraglia Microsoft con le “cuffie” a Bus Seriale. Non stiamo certo parlando di un headset alla portata di qualsiasi portafoglio, questo è chiaro: ma l’attenzione dedicata a questa “versione 2” da Razer, che strizza l’occhio in maniera tutto tranne che velata al frenetico mondo degli eSports, è solo la punta di un iceberg mastodontico che sottende una revisione profonda ad un hardware già di per sé convincente. E il risultato, come prevedibile, è l’ennesimo centro.

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La prima novità interessante di queste Kraken 7.1 v2 è strutturale, e prevede la sostituzione della classica scocca in plastica con una struttura in alluminio di bauxite. Un’introduzione vincente, quella di Razer, che garantisce da un lato una durata maggiore dell’hardware nel tempo, anche se sottoposto ad uso intensivo, dall’altro una maggior leggerezza dello stesso (con conseguente minor affaticamento sul capo dell’utente) nonostante l’evidente miglioramento in termini di resistenza. Razer abbraccia le esigenze del settore pro-gaming, trovando una soluzione ideale all’equazione composta dal binomio leggerezza e robustezza. L’archetto metallico, come da tradizione, è rivestito di un materiale morbido, sulla cui parte superiore è impresso il logo Razer: il suo spessore è generoso, nettamente maggiore di quanto visto nei precedenti headset del produttore, ma garantisce ulteriore comfort durante l’utilizzo. Tale fascia è stata progettata ponendo un’enfasi decisa alla distribuzione bilanciata del peso, riducendo inoltre la pressione e il serraggio dei padiglioni sui lobi dell’utente finale: il che, ancora una volta, massimizza la comodità di queste Kraken 7.1 v2, anche quando si tratta di sessioni estremamente prolungate di gioco.

Il discorso si fa interessante parlando dei padiglioni di queste Kraken, dalle dimensioni ragguardevoli – capaci, inglobando pressoché interamente il lobo di chi le indossa, di effettuare un pre-isolamento sonoro tutto tranne che trascurabile. La schiuma di cui si compongono è estremamente morbida e modellabile, e si adatta perfettamente alle forme di chi le indossa senza esercitare pressioni significative. Le Kraken 7.1 v2, di base, “montano” dei padiglioni di forma circolare standard avente diametro interno di 56 millimetri, ma possono essere sostituiti con altri – disponibili separatamente all’acquisto – aventi una forma ovale: una scelta sia estetica, componente oramai imprescindibile quando si parla di hardware di fascia alta, sia comunque funzionale in base alle esigenze di ciascuno. Novità nella novità, la foam dei padiglioni è canalizzata internamente, al fine di garantire anche a chi indossa degli occhiali di godere al massimo di questo headset senza soffrire di fastidi e “intralci” storicamente associati a cuffie dalle dimensioni generose: ancora una volta, insomma, Razer punta alla soddisfazione del proprio cliente, anche in quelle condizioni che appaiono più complicate da un punto di vista progettuale.

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La parte esterna di ciascun padiglione presenta un design a griglia accattivante e piacevole al tatto, al cui centro campeggia il tradizionale logo Razer. Come per le precedenti Kraken 7.1, anche sotto il cofano di queste v2 batte la tecnologia Chroma, che permette di “accendere” il logo sfruttando tre setup fissi, customizzabili a piacimento dall’utente: la modalità Static mette a disposizione 16.8 milioni di toni differenti tra cui scegliere, offrendo una soluzione “statica” (che non varia, per intenderci) a fianco di quella fade-in/fade-out offerta dalla variante Breathing. Chiude il trittico Spectrum Cycling, che proprio come suggerisce il suo nome farà variare il colore di illuminazione del logo cliccando autonomamente tra quelli disponibili.

Il secondo aggiornamento fondamentale delle Kraken 7.1 v2 è nascosto agli occhi dell’utente, e investe i driver al neodimio di cui l’headset si compone. I magneti da 40 mm del modello precedente, capaci di grandi risultati anche – e soprattutto – in termini di virtualizzazione sonora, vengono sostituiti da driver di 50 mm ciascuno: si tratta ancora una volta di un tocco di classe da parte di Razer, che con l’upgrade della componentistica interna garantisce un arricchimento sensibile dello spettro sonoro: il tutto a vantaggio dell’ascolto a 360 gradi, sia si tratti di una chat nel mezzo di una sfida online – dove sapete meglio di noi quanto, oggigiorno, la comunicazione sia fondamentale – sia qualora il vostro obiettivo sia localizzare la posizione nemica sfruttando l’ascolto attento. Medi e alti escono particolarmente enfatizzati dall’aggiornamento dei driver, e regalano all’ascolto una complessità e una struttura di altissimo livello, almeno all’interno del panorama gaming. Buoni i bassi, ragionevoli e ben strutturati – anche se meno enfatizzati rispetto alle altre frequenze: un problema comunque relativo, laddove sarà possibile configurare l’ascolto sui binari del gusto personale sfruttando il software Synapse e l’opzione Bass Boost.

Una revisione profonda ad un hardware già di per sé convincente

Il tutto, dicevamo, va a vantaggio della virtualizzazione 7.1 offerta da queste Kraken v2. L’effetto surround è forte e convincente, con una direzionalità marcata su tutti i canali che permette di determinare il posizionamento della sorgente sonora senza eccessivi problemi – una manna dal cielo, ad esempio, nello sparatutto in prima persona qualora il nemico si trovi dietro alle spalle del nostro PG. Gli esperimenti da noi condotti, sia sfruttando video sviluppati appositamente per dispositivi surround sia muovendoci all’interno della nostra libreria Steam, hanno confermato la bontà del sistema targato Razer, forte di un suono cristallino e di carattere capace di dare volume anche ad effetti sonori complessi (come ad esempio delle esplosioni nel campo di battaglia) o di ricreare quella sensazione “avvolgente” tipica degli spalti di uno stadio da calcio o di uno Staples Center del caso. L’audio multicanale funziona in modo appropriato mantenendo il settaggio di default delle opzioni, laddove – come vedremo a breve – rimane possibile tunare la canalizzazione secondo il proprio gusto grazie al software di configurazione delle Kraken.

Analizziamo ora il microfono, retraibile dal padiglione sinistro dell’headset e pieghevole senza eccessivi sforzi, per garantire un comodo posizionamento. Un click in corrispondenza del pulsante al termine del microfono stesso basterà ad attivare la funzionalità di mute, indicata da un’apposita spia rossa comodamente visibile mentre si indossa l’headset: si tratta dell’unico controllo fisico “esterno” a disposizione dell’utente, laddove il restante set di opzioni rimangono accessibili via software da PC. Queste Kraken vantano un nuovo microfono digitale, un netto passo avanti rispetto ai tradizionali Boom ECM che permette di godere di feature interessanti quali cancellazione attiva del rumore, riduzione del rumore di fondo e normalizzazione del volume: la prima, in particolare, è stata sviluppata avendo come scopo ultimo quello di garantire uno standard qualitativo elevato nella trasmissione della voce anche in ambienti rumorosi – ancora una volta, l’attenzione agli eSports e relativi tornei non è casuale. Configurabile come da tradizione Razer, il piccolo microfono delle nuove Kraken si è dimostrato preciso ed efficace anche nelle operazioni “di tutti i giorni”, come le chiamate voip o le sempre più frequenti chat in game: non abbiamo riscontrato problemi nella compressione della voce o nella trasmissione in generale, ritenendoci complessivamente soddisfatti dai nostri test.

Come più volte sottolineato nel corso di questa analisi, il grosso della configurazione delle Kraken 7.1 v2 avviene da PC utilizzando il tool Synapse (scaricabile gratuitamente a questo indirizzo). Il software è intuitivo, esteticamente interessante, flessibile e facile da utilizzare. Organizzato in sei schede differenti, permette innanzitutto di regolare in modo più fine l’effetto surround dell’headset, utilizzando una sorgente sonora apposita per testare e, nel caso, modificare ciascuno dei canali disponibili. La sezione Audio si occupa delle opzioni più tradizionali, quali il controllo del volume generale, il già citato bass boost e la normalizzazione delle sorgenti audio – offrendo la possibilità di “giochicchiare” con frequenze e bilanciamenti sino a raggiungere un mix gradevole e convincente; a queste si aggiungono le opzioni di Voice Clarity, per enfatizzare le frequenze della voce nelle comunicazioni con altri giocatori agendo su un apposito meter (Presence Level). Poco da dire sulla sezione Microfono, laddove riteniamo le opzioni di volume, sensibilità, normalizzazione e riduzione del rumore d’ambiente abbastanza autoesplicative. Mixer ed Equalizzatore grafico anticipano l’ultima tab di configurazione, riservata come da tradizione alle feature di Razer Chroma: sarà infatti da qui che potremo andare a modificare l’effetto di illuminazione del logo Razer sui padiglioni dell’headset, scegliendo tra i tre preset e l’invidiabile palette di colori disponibili. Perché inutile girarci attorno: le Kraken 7.1 v2 saranno delle ottime “cuffie” da un punto di vista strettamente tecnologico: ma se si riesce a renderle ulteriormente più “cattive” con la giusta luce, perché doverne fare a meno …

Conclusioni

346 grammi. Questo il peso delle Kraken 7.1 v2, l’headset wired di casa Razer che, posizionandosi a pieno merito nella fascia mid/high, vanta uno dei rapporti qualità/prezzo più vantaggiosi nell’attuale mercato delle periferiche audio per PC e console. Cura del design, tecnologia all’avanguardia e attenzione al comfort dell’utente finale rappresentano solo alcune delle numerose righe del biglietto da visita di questa “versione due” del celebre prodotto di casa Razer, impreziosito nei materiali (la revisione della struttura da plastica ad alluminio e l’utilizzo di una schiuma morbida canalizzata) e potenziato nel proprio core, con l’aggiunta di magneti al neodimio di dimensioni più generose per dare ulteriore corpo ad un suono già di per sé godibile e complesso.

Comode e per nulla fastidiose anche nell’evenienza di sessioni prolungate, le Kraken 7.1 v2 traggono ispirazione dall’universo degli eSports, rivolgendosi direttamente a quei giocatori – non necessariamente professionisti – alla ricerca di un prodotto capace di abbracciare gran parte delle necessità primarie per disputare al meglio un qualsiasi scontro digitale. Sulla qualità, anche questa volta, non si discute: qualità che va di pari passo con comfort, ricerca dei materiali e – ultima ma non meno importante – versatilità. Questo perché le nuove Kraken ci hanno convinto sotto parecchi fronti, dall’ascolto della musica alla visione di film o serie su Netflix, passando per le immancabili comunicazioni voip via Skype o programmi affini. Dove danno il meglio, tuttavia, è su PC, dove godere appieno del surround virtuale 7.1: un surround che, indipendentemente dai gusti di ciascuno, tira fuori le proverbiali unghie negli sparatutto, dimostrandosi ben al di sopra della media anche se messo alla prova con titoli sportivi o di guida. Le Kraken 7.1 v2, insomma, ci hanno stupito nel vero senso della parola: se anche voi eravate della squadra “i seguiti non sono mai all’altezza degli originali“, almeno questa volta, siate pronti a ricredervi.

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