Complice la maternità comune, i mondi PC e Xbox One sono sempre stati molto vicini tra loro, fino a diventare sostanzialmente un tutt’uno da quando Microsoft ha compreso di poter affrontare la sua acerrima nemica, Sony, puntando principalmente sui servizi, dal Game Pass a una sincronia sempre più intensa proprio tra i due mondi.
UWP (Universal Windows Platform) è il nome di questo universo condiviso, a metà tra PC e console, che ha visto il primo beneficiare in termini di software, con esclusive Xbox One (Game Pass incluso) approdate anche sui suoi lidi, mentre per la controparte “da salotto” gli effetti devono ancora vedersi del tutto. Un primo passo, di sicuro, sono accessori come la Razer Turret, l’oggetto di questa recensione: anello di congiunzione che unisce Xbox One al PC attraverso un elemento cruciale come il sistema di controllo, offrendo i bonus che l’accoppiata mouse e tastiera, imprescindibile per gli utenti della “Master Race”, il tutto a portata di divano. Ma è tutto oro quello che luccica?
La risposta è un parziale no, dato che questo prodotto sa farsi certamente apprezzare, merito dell’enorme esperienza e degli elevati standard qualitativi di Razer, ma viene limitato da tutta una serie di restrizioni (forse più imputabili a Microsoft stessa che al produttore di Singapore). Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla solita ineccepibile presentazione di ogni prodotto marchiato dal triplice serpente verde: la robusta confezione include i due protagonisti, ovvero un mouse e una tastiera, oltre a 3 cavi (uno per collegare e ricaricare il mouse – USB-A/USB-C –, uno per la tastiera – USB-A/Micro-USB – e infine uno che collega tra loro mouse e tastiera, sempre per la ricarica) e uno spinotto per ricaricare entrambi i dispositivi a una presa da muro (ma non essendo disponibile in Europa, layout e spina sono quelli US, quindi dovrete munirvi di adattatore).
La Turret è pensata per essere utilizzata comodamente spaparanzati su un divano
Nello specifico, il mouse è un Razer Mamba classico, dotato di AFT (Adaptive Frequency Technology), sensore 5G e connettività wireless da 2.4 Ghz, che garantiscono stabilità e performance senza compromessi, e può arrivare fino a 16000 DPI, valore che è possibile impostare dalle apposite suite software o regolare grazie ai due tasti presenti sotto la precisissima rotella. La tastiera appare invece come una classica BlackWidow, ma ripensata sotto vari aspetti: se il feeling, la qualità dei materiali (base in plastica, parte superiore in metallo) e gli switch sono gli stessi della tastiera originale, quelli proprietari creati appositamente da Razer con tanto di caratteristici “click” a ogni pressione, a cambiare è la morfologia della stessa, e in più punti.
In primis è più robusta e pesante (1,8 kg) di una BlackWidow, è sprovvista di tastierino numerico (ed eventuali tasti multimediali) e di poggia-polsi in tessuto (qui sostituito da un’estensione della plancia metallica stessa), e sul CTRL destro noterete il logo di Xbox, l’equivalente del tastone centrale che trovate su ogni controller, e che prevedibilmente ha la stessa funzione, tanto su console (il “Nexus”, il menù principale, ma non potrete usarlo per accenderla, purtroppo) quanto su PC (dove attiva l’Xbox App). La vera particolarità sta però nel vassoio laterale retrattile, peraltro magnetico, che vi permetterà di utilizzare comodamente il mouse anche tenendo la Turret sulle gambe, essendo pensata principalmente per un utilizzo da divano.
Una soluzione non proprio ideale, ma sicuramente il miglior compromesso possibile per poter giocare spaparanzati in salotto e senza la solita scrivania tra i piedi. E dato il supporto anche al PC, potrete fare la stessa cosa con esso, dovesse venirvi voglia di abbandonare sedie e postazioni: è sufficiente collegare il piccolo dongle (da usare sia su PC che su Xbox One), procedere al pairing e il gioco è fatto.
Per personalizzare la vostra esperienza al massimo suggeriamo di scaricare l’app gratuita dedicata su Xbox e PC, grazie alla quale regolare la sensibilità del mouse, le animazioni e i colori della retroilluminazione dei tasti (su PC, misteriosamente, c’è più scelta) e il risparmio energetico, così da sfruttare al massimo una batteria già di per sé molto buona, con la tastiera che passa dalle 11 alle 43 ore di autonomia, e il mouse dalle 30 alle 50, in base all’attivazione o meno dell’illuminazione (ma nulla vi vieterà di giocare collegando le periferiche via USB).
Mouse e tastiera alla mano, l’esperienza è come sempre di altissimo livello quando si parla di Razer, con sensazione di precisione e solidità emanata da entrambi gli accessori, nulla da eccepire in tal senso. E anche l’utilizzo dal divano, senza una base d’appoggio, una volta abituatisi diventa assolutamente normale e funzionale, tutto sta ad abituarsi al limitato spazio di manovra del mouse (compensato dalla sua elevata precisione).
A complicare le cose è però l’effettiva utilità della Turret in ambito console: se su PC funziona tutto regolarmente, su Xbox One i paletti appaiono davvero esagerati. In primis il mouse stesso, inutilizzabile, al contrario di frecce direzionali e quant’altro, pressoché ovunque, tanto nei menù quanto, paradossalmente, nel browser integrato: si salvano solo l’app ad hoc e i giochi… ma non tutti. E stesso discorso anche per la tastiera, almeno per quanto riguarda quest’ultimi. La lista completa è, al momento di scrivere (dicembre 2019) davvero ridotta, composta da 18 titoli:
- Gears 5
- Fortnite
- Warframe
- Minecraft
- X-Morph: Defense
- Vermintide 2
- Bomber Crew
- Children of Morta
- DayZ
- Deep Rock Galactic
- Minion Masters
- Moonlighter
- Roblox
- Strange Brigade
- Vigor
- Warface
- Wargroove
- War Thunder
Se su PC funziona tutto regolarmente, su Xbox One i paletti imposti da Microsoft appaiono davvero esagerati
Rimpolpata di recente, vede assenti illustri (uno su tutti, Halo Wars 2), e non è chiaro a cosa sia imputabile questa mancanza di supporto. La sensazione è che sia Microsoft stessa a voler impedire che gli acquirenti della Turret siano avvantaggiati, come lascia intendere l’inserimento dei possessori di tale periferica in lobby apposite (come accade con Fortnite), e l’ok sembrano averlo quasi solo titoli in single player e cooperativi, e al massimo quelli competitivi che prevedono un comparto multiplayer cross-play (come Gears 5, dove gli utenti PC e quelli console possono sfidarsi senza problemi). Ma allora per quale motivo parlare di “piattaforma universale”, e incoraggiare i produttori di periferiche a realizzare simili prodotti? Peraltro molto costosi, con la Turret che si aggira intorno ai 250 $, non proprio un prezzo così abbordabile.
La Razer Turret è un ottimo prodotto, ma il suo costo elevato (199 $ in questo momento, ma 250 $ come prezzo ufficiale) rischia di renderla un lussuoso gingillo per i giocatori più facoltosi e nulla più. Il prezzo è certamente giustificato dall’ormai assodata qualità Razer tanto dei tasti e del mouse, precisi e comodi, quanto del sistema di illuminazione, personalizzabile e accattivante come da tradizione, ma anche e soprattutto dagli accorgimenti adottati per renderla utilizzabile dal divano, senza avere una scrivania davanti: avendo una console da salotto come ideale dispositivo, il produttore di Singapore l’ha infatti pensata per essere fruibile posizionandola sulle gambe, con tanto di vassoio laterale retrattile sul quale posizionare il mouse. Se potrete sfruttare il peculiare design per giocare comodamente anche su PC, il problema si pone esclusivamente con la console per cui è stata appositamente creata: il parco titoli, per quanto in continua espansione, è al momento molto limitato (18 in totale, e pochi AAA), cosa che rende davvero difficile consigliare una comunque valida combinazione di mouse e tastiera solo per giocare a Minecraft, Fortnite o Gears 5. Gli utenti della sola Xbox faranno meglio ad aspettare che venga esteso il supporto ad altri giochi, ma a patto di sfruttarla anche su PC, potreste valutare l’acquisto anche ora, magari al primo taglio di prezzo. |
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