Reggie Fils-Aime è proprio un duro: l’abbiamo sempre visto alle conferenze e nei video del Direct in tutto il suo spessore granitico privo di simpatia, ma stavolta si è superato.
Durante un’intervista non si è fatto problemi ad ammettere che alla Nintendo non tengono necessariamente conto delle petizioni. L’affermazione arriva riferita alla questione del porting su Wii U di Bayonetta, prima dell’uscita del secondo capitolo in esclusiva sulla console Nintendo.
La precedente petizione, Operation Rainfall, era stata organizzata dai fan per portare in occidente Xenoblade Chronicles, The Last Story e Pandora’s Tower, ma Reggie Fils-Aime ha sottolineato che anche il quel caso i porting sono stati fatti perché la compagnia di Kyoto aveva intravisto un margine di guadagno, non certo come favore.
Reggie, come egli stesso giustamente ricorda, è pagato per far guadagnare soldi alla Nintendo e sa che 100.000 firme non garantiscono 100.000 copie vendute, quindi se mai vedremo il primo Bayonetta su Wii U sarà soltanto perché a Kyoto hanno fatto due calcoli.
[hr]
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