Reigns – Recensione

Al fatto che quei “matti scellerati” di Devolver Digital sfornino giochi di qualità siamo abituati, per cui quando vediamo che un gioco è distribuito da loro, a prescindere dal titolo o dall’apparenza, sappiamo che forse è il caso di dedicargli la nostra attenzione. Uscito circa un mesetto fa sotto quest’etichetta, Reigns ha accompagnato il sottoscritto nelle (poche) pause durante la gamescom 2016, ma purtroppo tra sole (poco) e lavoro (tanto), solo ora riusciamo a sederci per raccontarvi quel poco che basta di un gioco tanto semplice, quanto coinvolgente.

Di punto in bianco vi troverete a vestire i panni del Re, ma soprattutto a prendere le ardue decisioni che gli spettano, decisioni che, anche se a prima vista possono sembrare di poco conto, potrebbero avere gravi ripercussioni per il vostro reame. L’obiettivo del gioco è quello di resistere sul trono quanti più anni possibili, mantenendo i giusti equilibri ed evitando quindi che qualche malaugurato evento possa essere fatale. Ma in che modo andranno prese tali decisioni? Ed in che modo possiamo tenere sotto controllo il nostro andamento e comportarci di conseguenza? Molto semplice nella teoria, ma allo stesso tempo molto difficile nella pratica. Reigns può essere catalogato come un “card game“, perché in fin dei conti quello che ci troveremo davanti saranno all’incirca un migliaio di carte (le quali verranno sbloccate man mano che avanzeremo nel gioco), che piomberanno una alla volta davanti a noi in maniera casuale, o almeno in parte. Diciamo così perché seppur di partita in partita vi capiteranno carte diverse, ognuna di queste vi porterà a fare una scelta, e sarà poi in base a quella scelta che le successive carte ricadranno su di voi.

Ogni carta corrisponde ad un evento, e per ogni evento dovrete prendere una decisione, la quale però porterà conseguenze (positive o negative) ad uno dei quattro elementi chiave del vostro reame: la Chiesa, il Popolo, l’Esercito ed il Patrimonio. Per prendere una decisione basterà scartare la carta verso destra o verso sinistra con un semplice “swipe”, selezionando l’opzione che più vi pare giusta, e solo dopo scoprirete l’entità delle conseguenze. Se ad esempio il Papa vi chiederà di costruire una nuova cattedrale ed accetterete, senza dubbio farete felice la Chiesa, ma il vostro patrimonio diminuirà. Inizialmente i valori di tutti e quattro gli elementi saranno a metà, e quello che non dovete fare è far scendere uno di questi al minimo, pena la vostra morte (per opera del popolo o altre decine di cause) e quindi l’insinuarsi di un nuovo Re. Attenzione però, giocando vi renderete conto che per quanto sia importante non far scendere i livelli sotto una certa soglia, nemmeno l’estrema ricchezza o una troppo numerosa popolazione vi garantiranno la tranquillità, in quanto anch’esse potrebbero portare a bizzarre ed inaspettate morti.

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Come detto in precedenza, quindi, il vero obiettivo è quello di mantenere il giusto equilibrio, alternando le scelte in modo da tenere a bada tutti. E se inizialmente intuire a quali conseguenze andrete incontro potrebbe sembrare difficilissimo, progredendo il gioco semplificherà le cose, dandovi, per ogni scelta che vi si parerà davanti, anche un’indicazione più precisa su quali sono gli elementi su cui quella scelta avrà conseguenze ed in quale misura. Non vi verrà detto se le conseguenze saranno positive o negative, ma dovreste dedurlo dall’evento e da quanto scritto sulla carta. Questo è però solo uno dei diversi elementi che si aggiungeranno al gameplay nel corso del gioco: ci saranno ad esempio i combattimenti, che ricordano molto da vicino le sfide di insulti/spada di un certo Monkey Island, visto che per vincere dovrete scegliere le giuste battute (e non sarà semplice). Inoltre alcune carte ed alcune scelte successive, potrebbero portare ad esempio a guerre che ridurranno costantemente ed automaticamente il valore di alcuni elementi, come quello della popolazione. O altri eventi che garantiranno un guadagno costante per un certo periodo, il che inizialmente potrebbe sembrare una manna dal cielo, ma che poco dopo si rivelerà una dannazione, quando vi renderete conto di quanto sarà difficile sperperare a destra e manca per tenere basso quel livello. Maledizioni, presenze sovrannaturali, principesse da sposare e da tenere buone, draghi e molte altre carte/eventi andranno a rendere sempre più vario il gameplay, portandovi a situazioni (e morti) sempre nuove.

Il nostro Re più longevo è stato un certo “James the Ancient”, il quale è stato in carica dal ‘645 al ‘695, ben 50 anni! Dopodiché i suoi successori non sono riusciti più a raggiungere tale “anzianità di servizio”. Il nomignolo del Re viene assegnato ogni volta che morirete, in base a quello che avrete fatto nel corso della vostra permanenza sul trono o di come perirete. Senza dubbio in questo, così come nelle carte, negli eventi ed un po’ in tutto il gioco, non manca il senso dell’umorismo, anzi, regna sovrano; peccato solo che tra le tante lingue disponibili non ci sia l’italiano.

L’aspetto grafico è minimalista ma ha il suo stile 8-bit caratteristico, mentre le musiche e gli effetti sonori sono d’atmosfera ed azzeccatissimi. Purtroppo ci sarebbe piaciuto vedere una classifica generale, per avere un “obiettivo” da raggiungere e poter dire al mondo intero “sono IO il Re più longevo del reame“, ma la sfida è, di fatto, solo contro noi stessi. Certo, ci sono le carte e gli obiettivi da sbloccare, ma potrebbero non essere abbastanza motivanti per tutti e quindi portare ad abbandonare il gioco anzitempo. A quanto pare gli sviluppatori hanno già diverse novità in cantiere per Reigns, il che ci fa capire che questo è solo l’inizio. Beh, senza dubbio un ottimo inizio.

Conclusioni

Reigns è semplice da giocare, immediato e divertente. Dietro questa semplicità si nasconde però una profondità che metterà a dura prova l’incolumità dei vostri Re provetti ed ancor di più la vostra integrità etica. Se volete regnare a lungo, a volte dovrete fare delle scelte che andranno contro i vostri principi, ma che saranno l’unica via d’uscita da una situazione complicata o da morte certa. Un gioco di carte diverso da quelli a cui siamo abituati a giocare, la cui lotta sarà purtroppo solo contro voi stessi e le vostre capacità gestionali e decisionali. I personaggi, le carte e gli eventi sono tutti intrisi di humor, peccato solamente che la mancata traduzione in italiano possa impedire a chiunque di carpirne l’amara (ma spassosissima) essenza.

Una buona base di partenza per Reigns, che a quanto pare non si fermerà qui: un gioco perfetto per una partita mordi e fuggi sul vostro dispositivo mobile, forse un po’ meno adatta al PC, ma che non raggiunge i massimi voti solo per le sopracitate mancanze. Mancanze che non possono essere considerate come difetti, perché Reigns di difetti non ne ha, ha solo nuovi obiettivi da raggiungere. Così come in ogni partita l’obiettivo, sarà sempre quello di vivere il più a lungo possibile: il Re è morto. Lunga vita al Re!


 

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