L’annuncio del remake di Resident Evil 4 non ha sorpreso nessuno, quantomeno non per la natura stessa dell’annuncio. Di fatto è un’operazione che abbiamo già visto con Resident Evil 2 e Resident Evil 3, che potete recuperare acquistandolo sullo shop online di GasmeStop, ed era solo questione di tempo prima che toccasse all’avventura europea di Leon Kennedy.
Del resto Resident Evil 4 è uno dei capitoli più apprezzati ed iconici, sicuramente uno dei più venduti in assoluto, ripubblicato svariate volte su quasi tutte le piattaforme dal 2005 ad oggi. Non ci siamo stupiti particolarmente, durante l’annuncio allo State of Play di giugno, dell’annuncio di questo remake.
Dopo mesi di rumor e aspettative, costruite sulla base di quello che è a tutti gli effetti il nuovo corso della serie Capcom, a stupire di questa operazione è stata proprio la sua capacità di tradire quelle stesse aspettative. Resident Evil 4 Remake è apparso fin da subito piuttosto diverso dall’originale, per atmosfere e ambientazioni, dimostrando la stessa ambizione che ha reso la reimmaginazione del 2 un vero e proprio capolavoro. Forse è proprio reimmaginazione il termine più giusto per descrivere l’operazione di Capcom, che non si limita a ricreare l’originale secondo gli standard odierni, ma va ben oltre.
Resident Evil 4 ha cambiato il genere degli action horror (e non solo), e lo ha fatto in un modo concettualmente molto semplice: cambiando la telecamera. Rispetto ai suoi predecessori, il titolo di Shinji Mikami è il primo ad utilizzare la telecamera sulla spalla del personaggio, creando un dinamismo che non era presente nei precedenti episodi. Un’idea che il team definirà poi come “nata in modo naturale”, ma che fu rivoluzionaria per gli sparatutto in terza persona, tanto da divenire di fondamentale ispirazione per Epic Games e il suo Gears of War.
Eppure, inizialmente il quarto capitolo di Resident Evil non aveva l’aspetto che conosciamo oggi. Non era ancora un action horror, con delle atmosfere e un gameplay fermamente legate al passato. Ciò che infine arrivò sul mercato nel 2005 non era affatto la visione originale del progetto, tutt’altro. Perché questa lezione di storia? La risposta è piuttosto semplice: per poter capire, in parte, la nuova atmosfera di Resident Evil 4 Remake, è bene fare un passo indietro e dare uno sguardo là dove tutto è iniziato.
Dagli inizi del 2000 fino al 2004, Resident Evil 4 assumerà diverse forme, con diversi prototipi che rimbalzeranno sugli schermi degli studi Capcom. Due di questi prototipi sono giunti fino a noi attraverso immagini e trailer promozionali, rilasciati durante gli E3 di Nintendo dedicati al Gamecube, console su cui Resident Evil 4 sarebbe inizialmente arrivato in esclusiva. Le due versioni, ribattezzare Castle Version e Hallucination Version, mostrano due giochi completamente diversi tra loro, accomunati da una visuale innovativa, ma ancora fermi a un certo modo di intendere il survival horror. Telecamera fissa, controlli tank e tanta voglia di farsi strada per corridoi e pertugi con una certa ansia addosso.
Entrambe le versioni hanno già ambientazioni ed atmosfere proprie di quel Resident Evil 4 che conosciamo oggi, ma c’è una forte impronta horror che non è mai stata recuperata. Si parla di allucinazioni, di ambientazioni che avrebbero avuto due versioni caricate in contemporanea, facendo attraversare Leon dei luoghi costantemente in bilico tra realtà e allucinazione. Ma si parla anche di castelli, atmosfere gotiche e di una creatura amorfa, che avrebbe inseguito Leon con l’obbiettivo di infettarlo. Una torcia è sempre presente in queste due versioni, così come le atmosfere più cupe, grigie e gotiche.
Ed è proprio da qui che Resident Evil 4 Remake sembra pescare, non tanto per il concept delle allucinazioni o della creatura amorfa, quanto nelle atmosfere e in un approccio più horror ai Ganados e alle ambientazioni rurali del villaggio. La sezione introduttiva è stata espansa, con una prima esplorazione del bosco, così fitto da non lasciare penetrare nemmeno un raggio di luce. E poi la casa, con il nostro primo incontro con uno degli abitanti del luogo, che appare qui decisamente differente. La casa è più grande, così come i ritmi imposti dall’esplorazione. Ci si fa strada lenti, con la torcia a illuminare le mura di questa inospitale e cruda abitazione, prima di essere accolti da un Ganado con il collo spezzato, che mostra il parassita in tutto il suo macabro splendore.
Poi la fuga iconica, con Leon che si lancia dalla finestra dopo aver trovato informazioni sulla figlia del presidente, Ashley Graham. Queste sezioni sono montate ad arte nel trailer, ed è difficile collocare temporalmente gli eventi e l’esplorazione della casa. E possibile però vedere in questa sezione i movimenti stealth di Leon, del tutto assenti nell’originale, e che sembrano rimarcare ulteriormente l’idea di un ritorno ad una visione più horror e tesa rispetto a quella di Shinji Mikami.
Quest’ultimo ha definito l’horror come un passaggio da uno stato negativo a uno neutrale, un alternarsi tra momenti di calma e di tensione. Rispetto ai videogiochi di altri generi, dove il giocatore passa sempre da uno stato neutrale ad uno di gratificazione, gli horror sono difficili da vendere ad un pubblico ampio. Il leggendario game director voleva, in sostanza, fare un action horror che fosse appetibile ad un pubblico più ampio, e che non fosse percepito come stantio e già visto, come nei prototipi scartati di cui vi ho parlato.
Un’idea piuttosto interessante sul genere, che dona a questo remake una chiave di lettura tutta nuova. Pur offrendo una rinnovata tensione, con un’atmosfera più tesa e horrorifica, Resident Evil 4 remake non rinuncia ad essere ciò che è stato. La sezione di gameplay nel villaggio mostra un’azione estremamente dinamica e caotica, con i Ganado che circondano Leon, lo afferrano e inseguono mentre tenta di fuggire nelle case del villaggio. I momenti di tensione, enfatizzati da questa nuova visione e da un nuovo comparto tecnico, trovano poi sfogo nel solito, grandioso gameplay in terza persona.
Si spara, si tirano calci rotanti e pestoni, e si parano motoseghe con un misero coltellino. La tensione non si ferma, trova nuovi modi per declinarsi con forme e intensità diverse. Resident Evil 4 remake in questo senso sembra eccezionale, e potrebbe persino superare l’originale se riuscisse a limarne alcune ingenuità. Su tutte il ruolo di Ashley, che da principessa da salvare potrebbe diventare un personaggio con un ruolo più marcato e indipendente.
Per speculare o immaginare come sarà, oltre questi brevi spezzoni di gameplay, c’è ancora tempo, ma è interessante vedere come Capcom non si sia fermata alla superfice per questo remake. Proprio come fu per Resident Evil 2, siamo di fronte ad un titolo che è molto più di un remake.
Resident Evil 4 remake arriverà su PS4, PS5, Xbox Series X/S e PC il 24 Marzo 2023, ed è già disponibile in prenotazione da GameStop . Voi cosa ne pensate? Ditecelo nel nostro gruppo Facebook!
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