Quando si parla di remake, il sentire comune di una parte del pubblico è che alcuni titoli ne abbiano più necessità rispetto ad altri. Sostanzialmente è vero, tanto che il rilascio di The Last of Us Part I su PS5 ha generato non pochi dibattiti. Avremmo tutti accettato di buon grado un remake di Jak & Dexter, rispetto all’avventura di Joel ed Ellie, considerata ancora vicina agli standard odierni. Eppure, anche con titoli con un certo vissuto alle spalle, tendiamo sempre a fare un distinguo tra remake di Serie A e B.
Ora, Resident Evil 4 Remake è sicuramente uno dei titoli più attesi dell’anno (potete scoprirne tutti i segreti in questa FAQ), ma non sono mancate riflessioni e perplessità. In tutte, il rivoluzionario action horror di Shinji Mikami viene spesso definito come “ancora attuale” o “invecchiato bene”. Non c’è dubbio che l’opera di Capcom sia stata profondamente influente per l’industria, ma spesso i nostri ricordi sono un po’ falsati, e glorificano delle sensazioni che, se rispolverate, potrebbero celare qualche inesattezza.
Il Resident Evil 4 del 2005 è invecchiato profondamente. Sebbene la sua impostazione fosse effettivamente pioneristica per un titolo del tempo, giocarlo ora porta con sé tante spigolosità. Definire questo remake “inutile”, è quindi un’affermazione piuttosto ardita. Dopo aver visto una nuova porzione di gioco, possiamo senza dubbio affermare che il lavoro svolto da Capcom non solo rende questo remake sensato, ma anche l’occasione perfetta per reimmaginare l’opera del 2005 e darle nuova linfa vitale. Così come fu, ormai nel 2019, per il remake di Resident Evil 2.
Capcom ci ha mostrato diverse sezioni di gioco, tratte dal capitolo 4, entrando nel dettaglio su come si è evoluta l’esperienza. Leon si fa strada tra i boschi che costeggiano il grande lago, imbracciando una torcia per combattere la scarsa visibilità. Il ritmo è leggermente più lento, e i mormorii dei Ganado in lontananza fanno da macabro sottofondo al nostro passaggio. Il solo utilizzo della torcia, che finora si era visto solamente nei trailer, fa presagire un ritorno alle atmosfere più orrorifiche di uno dei prototipi di Resident Evil 4, definito “Hallucination” (trovate un approfondimento qui). Il RE Engine si presenta in modo splendido, e l’uso della torcia enfatizza ulteriormente i passaggi repentini tra oscurità e ambienti più illuminati.
Questo nuovo sguardo a Resident Evil 4, per quanto breve, ci ha stuzzicato non poco
Il risultato è un ambiente più carico di atmosfera e tensione. Quest’ultima è una componente fondamentale dell’esperienza originale, che già offriva un concetto di survival horror differente. C’era più dinamismo, con una virata importante verso elementi action. Questo dualismo è rimasto intatto anche nel remake, e fa anzi un passo in più. Il coltello di Leon può essere utilizzato per parare diversi attacchi nemici, allo stesso modo della motosega dello sfrenato Dr. Salvador.
L’approccio è interessante, perché aggiunge ulteriore fisicità agli scontri con i Ganado. Nella sezione che abbiamo visto ce n’erano diversi, mostrandoci la reattività ai colpi di questi ultimi. Come? Con il classico pattern d’attacco di un professionista: un colpo di pistola alla gamba, e poi un montante dritto in faccia. Ma anche mostrandoci il tentativo di Leon di sparare ai “petardi” tenuti in mano dai Ganado, per guadagnare così un vantaggio tattico.
Il feedback ci è parso intenso, e la possibilità di parare con il coltello anche le disgustose ramificazioni della plaga, potrebbe aggiungere un elemento di rischio/ricompensa interessante. Scegliere se affidarsi al giusto timing della parata, invece che alle bocche di fuoco, per risparmiare munizioni o per provare un brivido ulteriore sulla schiena.
Il coltello può essere addirittura utilizzato per parare gli imponenti artigli dei Garrador, i mostruosi esseri ciechi che infestano le fondamenta del castello del culto. La tensione era palpabile, anche senza un controller tra le mani. In un certo senso è un modo per dare al giocatore più controllo sull’azione, ripudiando (in parte) quei quick time event che caratterizzavano l’esperienza originale.
Sia chiaro, sono presenti anche qui, ma paiono sicuramente meno ingombranti. Lo scontro con Jack Krauser in questo senso è indicativo. Pur con alcuni eventi a schermo da premere correttamente, il controllo viene affidato al giocatore e alla sua abilità di parare i colpi di coltello del temibile soldato. Una boss fight molto cinematografica, che sembra quasi non appartenere a Resident Evil 4.
Ma Resident Evil 4 è anche esplorazione e gestione delle risorse, ed è chiaro le la scala del gioco sia aumentata rispetto all’originale. Capcom ha dichiarato che il Villaggio sarà più grande, ma questo primo sguardo ravvicinato al titolo ci ha dato la sensazione che non sia stato il solo a subire questo trattamento. L’esplorazione del lago e dei suoi dintorni, a bordo della barca, sembra suggerire diverse ambientazioni opzionali.
Alcuni simboli in giallo sembrano evidenziare percorsi alternativi o tesori, mentre delle nuove note blu potranno essere trovate sparse per le mappe. Vere e proprie missioni secondarie, con obbiettivi da completare per ottenere spinelli da vendere all’iconico mercante. Questo tipo di esplorazione, per quanto con ambizioni molto diverse, ci ha ricordato God of War Ragnarok. Nello specifico i passaggi in barca con Atreus, passando da una sponda all’altra per trovare collezionabili e materiali utili al potenziamento. Resident Evil 4 è come God of War Ragnarok? No, assolutamente no.
In attesa della recensione, l’ultimo aspetto su cui Capcom si è focalizzata è il rapporto con Ashley. La figlia del presidente degli Stati Uniti è universalmente riconosciuta come l’aspetto peggiore dell’esperienza originale. La necessità di badare a questo personaggio secondario era frustrante e caotica, ma le soluzioni proposte da questo remake sembrano funzionare. Resident Evil 4 mostra, in basso a destra, un’icona che indica stato attuale di Ashley.
I due comandi “vicina” e “lontana” possono essere impartiti per controllare il comportamento della ragazza. Mentre delle icone specifiche mostrano se ha preso troppi danni, o se ha bisogno di essere aiutata, nel caso in cui inizierà ad essere portata via dai nemici. Anche questo elemento ci è parso più dinamico, laddove Capcom aveva già in precedenza spiegato che il rapimento di Ashley avrà dei tempi più permissivi prima del fatidico game over.
Questo nuovo sguardo a Resident Evil 4, per quanto breve, ci ha stuzzicato non poco. Il rifacimento di Capcom del suo figliol prodigo sembra più vicino al secondo capitolo che al terzo, ed è decisamente un buon segno. La cura riposta nelle ambientazioni e nel combat system è notevole, e le modifiche introdotte sembrano migliorare il flusso dell’esperienza. A sensazione, si percepisce un pizzico di horror in più, sia esteticamente che nei toni.
Non mancheranno sicuramente imbarazzanti frasi ad effetto del buon Leon, ma Resident Evil 4 si è mostrato pregno di atmosfera e tensione, anche nelle sezioni che nell’originale prendevano una svolta ancora più action. La speranza è che tutta l’esperienza ci convinca come in questa occasione, e che sia priva di tagli importanti come avvenne per il terzo, sfortunato, capitolo. A presto, Leon.
Resident Evil 4 remake arriverà su PS4, PS5, Xbox Series X/S e PC il 24 Marzo 2023, ed è già disponibile in prenotazione da GameStop