02 Gen 2018

Resident Evil 7 Gold Edition – Recensione

Resident Evil ne ha avuti di alti e bassi, soprattutto negli ultimi anni. Una deriva sempre più cinematografica ed action che non è tanto andata giù ai fan storici della saga. C’è chi ha continuato a seguire la saga di Capcom con interesse, questo è vero, ma non si può negare che qualcosa fosse cambiato. Nonostante i tentativi di ibridare il gameplay in terza persona con una tensione tipica del survival horror, con i due Resident Evil Revelations, i fan chiedevano un ritorno alle “origini” del genere.

A quanto pare Capcom non solo ha ascoltato i suoi fan, ma lo ha fatto nel modo migliore possibile: osando, e dando ai giocatori il sorprendente Resident Evil 7. Una rivisitazione completa della saga, che passa ad una visuale in prima persona, e unisce alcuni elementi tipici degli horror di successo degli ultimi anni (come la presenza di nemici imbattibili che inseguono il giocatore) ad una formula fatta di enigmi e gestione dell’inventario tipica dei primi indimenticabili capitoli. Sulle nostre pagine abbiamo incensato il settimo capitolo perché coraggioso ma fondamentalmente incredibile nella sua formula, e durante tutto il 2017 viene difficile non pensare a come potrebbe essere il futuro della serie, ora, dopo questo successo.

Piuttosto furba e intelligente è quindi l’idea di Capcom di raccogliere tutti i contenuti del titolo in una Gold Edition. Resident Evil 7 Gold Edition è quindi un pacchetto completo, che oltre al gioco base contiene i DLC Banned Footage Vol. 1 e Banned Footage Vol. 2 e il nuovo End of Zoe, acquistabile separatamente al prezzo di 14.99€. Un pacchetto contenutisticamente allettante per chi non ha ancora avuto modo di vivere in prima persona l’orrore di Ethan e della famiglia Baker. Disponibile gratuitamente anche Not a Hero, un contenuto scaricabile che ci permette di vestire i panni del leggendario Chris Redfield dopo gli eventi del gioco base.

Entrambi i contenuti sono ambientati cronologicamente poco dopo gli eventi del gioco base. Se l’avventura di Ethan e Mia può definirsi conclusa, quella di Zoe Baker non lo è affatto. Trovata da un membro della famiglia in condizioni terribili, infettata dal virus di Eve, End of Zoe ci racconta delle sorti di questa giovane donna, proponendo allo stesso tempo un gameplay piuttosto peculiare. Non controllando in prima persona Zoe infatti, ma un nerboruto contadino dell’entroterra americano, ci faremo strada tra le paludi a colpi di pugni: a mani nude, senza armi. Il twist di questo DLC è proprio questo, metterci in condizioni di apparente svantaggio rispetto ai mostri che infestano le ambientazioni. Svantaggio che in realtà non è così marcato come può apparire inizialmente: i pugni sono decisamente più affidabili e facili da utilizzare di una delle tanti armi da fuoco che Ethan raccoglie durante la sua avventura, e pur essendo meno spettacolari di per sé, fanno piuttosto male. Per mettere KO i mostri dovremo infatti concatenare pugno sinistro e destro in vere e proprie combo, mettendoli fuori gioco e finendoli a terra o, meglio ancora, facendo saltare le loro orribili teste con un gancio ben assestato.

End of Zoe sembra più una gara di pugilato che una vera e propria “esperienza secondaria” di Resident Evil 7

End of Zoe in questo senso sembra più una gara di pugilato che una vera e propria “esperienza secondaria” di Resident Evil 7: il level design è piuttosto lineare, seppur claustrofobico, e si prosegue dritti verso la prossima meta. Una corsa contro il tempo per salvare Zoe insomma, riscontrabile anche dalla durata complessiva che si aggira ad un’ora e poco più di gameplay. Insomma, End of Zoe è un contenuto interessante perché propone qualcosa di diverso rispetto all’esperienza originale, ma è poco incisivo e fin troppo lineare per poter essere considerato anche lontanamente memorabile. Più interessante invece dal punto di vista narrativo: nonostante la breve durata riesce a chiudere alcune delle questioni rimaste in sospeso nel gioco base, il che è sempre un bene.

Di tutt’altra pasta è Not a Hero, il DLC gratuito disponibile per tutti e che ci permette di vestire i panni di Chris Redfield all’inseguimento di Lucas Baker, e magari scoprire alcuni nuovi interessanti retroscena sulla lore fantapolitica della saga. Qui siamo di fronte ad un contenuto piuttosto entusiasmante non solo per ciò che offre, ma anche per le implicazioni che potrebbe avere per il futuro della serie. Non parliamo di trama, attenzione, ma piuttosto della direzione in cui potrebbe andare un eventuale ottavo capitolo. Rispetto all’avventura riflessiva e ansiogena di Ethan infatti, Chris è armato di tutto punto e pronto ad affrontare qualsiasi minaccia le “miniere” abbiano per lui. Un’esperienza maggiormente action quindi, che ci dà la sicurezza di avere con noi munizioni e una bella mitragliatrice su cui fare affidamento. Eppure, Not a Hero non trasforma Resident Evil 7 in un FPS, ma prosegue nella direzione precedentemente tracciata per offrire un’esperienza horror ansiogena e incerta anche in questa situazione. L’introduzione di nuovi nemici, invincibili, e da abbattere con delle munizioni speciali piuttosto rare da trovare ci mette in condizione di svantaggio, anche numerico.

Not a Hero è un contenuto piuttosto entusiasmante non solo per ciò che offre, ma anche per le implicazioni che potrebbe avere per il futuro della serie

Sorprendente è anche il level design: Not a Hero ha una durata di 2-3 ore, a seconda del vostro stile di gioco, e ci getta in un’ambientazione con enigmi, backtracking e situazioni di palese svantaggio, come può essere il dover stare attenti all’ossigeno rimastoci a causa di spore nell’aria, o di muoverci al buio con il solo visore notturno a mostrarci la via. Not a Hero riesce quindi a trasformare l’esperienza horror di Resident Evil 7 in un’esperienza horror più dinamica, ma non per questo meno convincente rispetto all’originale.

Conclusioni

Resident Evil 7 Gold Edition è l’edizione definitiva del settimo capitolo, che si conferma come una delle migliori esperienze horror della generazione e del 2017. Oltre ad avere un pacchetto completo, i nuovi contenuti scaricabili “End of Zoe” e “Not a Hero” sono due deviazioni piuttosto interessanti e che, per un motivo o per un altro, meritano di essere giocati.

End of Zoe è poco incisivo e piuttosto lineare, ma può essere interessante se vi siete appassionati al nuovo corso narrativo della serie. Not a Hero è invece un esperimento riuscito ed offre un paio d’ore piuttosto appassionanti, sia dal lato narrativo che, soprattutto, per il peculiare approccio horror al gameplay. Resident Evil 7 Gold Edition, insomma, è un’ottima scusa per rimediare e portarvi a casa il nuovo capolavoro di Capcom.