Alcune serie raggiungono dei livelli di qualità così alti che poi è impossibile tornare indietro o, peggio ancora, fare di meglio. Questa, molto brevemente, è la storia di Resident Evil, che dal quarto capitolo in poi ha perso parte della sua identità: quello che è stato senza ombra di dubbio uno dei migliori capitoli della saga, ha insediato all’interno del gameplay una variabile prepotentemente action che il quinto e specialmente il sesto capitolo non sono stati in grado di dosare a dovere. L’esperimento fatto su 3DS con Resident Evil Revelations è andato invece così bene da spingere gli sviluppatori a portare prima il gioco sulle console casalinghe e poi a creare un sequel che, paradossalmente, non vedrà i natali sulla console portatile Nintendo, ma bensì uscirà su PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One e PC.
La voglia (e la necessità) di sperimentare hanno fatto sì che questo Resident Evil Revelations 2 si caratterizzasse con una serie di novità inedite per la serie, partendo innanzitutto dalla struttura stessa del titolo che, in maniera simile rispetto a quanto visto in un’altra serie con protagonisti gli zombie (parliamo ovviamente di The Walking Dead dei Telltale), sarà episodica. Non è la prima volta che un Resident Evil ha più di un protagonista, ma questa volta Capcom si è fatta (letteralmente) in quattro. Dopo la sezione di gioco provata a settembre con protagoniste Claire Redfield e Moira Burton, questa volta abbiamo avuto modo di provare un parte di una episodio nei panni di Barry Burton (veterano del primo, indimenticabile, Resident Evil ritornato su PC in HD in questi giorni) e la piccola e misteriosa Natalia Korda.
Durante la prova abbiamo avuto modo di fare qualche domanda a Michiteru Okabe (Producer del gioco) e a Matthew Walker (Production Manager di Capcom) e proprio il primo ci ha spiegato che tornare su Claire e Barry dopo tanti anni è stato un atto dovuto nei confronti sia dei fan che li richiedevano da tempo, sia nei confronti dei personaggi stessi parcheggiati da troppo tempo in panchina.
Come sappiamo attraverso la prova precedente, Claire e Moira sono state rapite e portate su un isola misteriosa dove strane creature (simili ai pazienti di Outlast, per intenderci) mettono a repentaglio la loro vita: poteva dunque Barry restare a casa mentre la figlia Moira è in pericolo? Ovviamente no, e una volta arrivato sull’isola farà la conoscenza di Natalia, un’inquietantissima e candida bambina che si aggira sul molo del misterioso luogo. Il segreto che si cela dietro l’isola è anche all’origine dei bizzarri mostri che popolano e sui quali sia Okabe che Walker non hanno voluto aggiungere nulla per non fare alcun spoiler ai giocatori. Pare però che tutto ruoti ad una figura che non è ancora apparsa nelle anteprime e nei video…
Senza conoscere quel che li attende, Barry e Natalia formeranno una coppia che, come nel caso di Claire e Moira, vedrà il primo impegnato nelle sezioni più brutali e classiche, mentre la seconda sarà di supporto. Come Moira, Natalia è infatti in grado di indicare alcuni oggetti rendendoli di fatto poi raccoglibili da Barry. Natalia può inoltre infilarsi in tutto il suo candore in alcuni cunicoli per risolvere enigmi e sbloccare porte. Nel caso dovesse trovarsi in difficoltà dispone anche di un mattone di ellieniana memoria col quale può stordire i nemici prima che quel tank di Barry possa intervenire.
La forza bruta di Barry non sarà la sua unica arma: il team di Okabe ha voluto inserire, per smuovere le acque di un gameplay forse un po’ stagnante, anche degli elementi stealth che permettono di atterrare i nemici nel caso siano finite le munizioni o si voglia fare tutto silenziosamente.
A differenza di quanto visto nell’episodio con Claire e Moira, Barry e Natalia fanno anche un giro all’esterno nella fresca notte dell’isola. La mente vola subito verso Alan Wake, anche se il boschetto e l’atmosfera non sembrano essere in grado di offrire lo stesso livello di inquietudine. Proprio quando pensiamo però che il Resident Evil Revelations 2 cominci ad essere troppo indulgente nei confronti del giocatori (sia in termini di orrore che di difficoltà) ci ritroviamo davanti ad un Revenant, una delle orribili creature del gioco: questo mostro si caratterizza per la necessità di distruggere tutte le parti del suo claudicante corpo, pena la veloce ripresa di salute del nemico che, di fatto, si ricostruisce.
Accanto agli episodi che verranno rilasciati a cadenza settimanale troveremo una modalità che sarà una vecchia conoscenza dei giocatori del primo capitolo di Resident Evil Revelations: torna infatti la modalità Raid, anche se profondamente ristrutturata. Innanzitutto sarà totalmente slegata dalla campagna precedente e sarà dotata di una storia. Da quel che abbiamo potuto vedere i personaggi che utilizzerete sembrano essere prigionieri di una simulazione virtuale creata dalla Regina Rossa, ma siamo sicuri che per quanto riguarda la trama scopriremo di più una volta messe le mani sul gioco completo.
I raid si caratterizzano per essere delle brevi missioni all’interno di tre dungeon. Ogni dungeon mette a disposizione del giocatore sei missioni per un totale di diciotto avventure da portare a termine nel minor tempo possibile, abbattendo qualsiasi cosa vi si pari davanti. Le missioni hanno una struttura tutto sommato simile tra loro, con zone che si sbloccano uccidendo un numero prestabilito di zombie, i quali continuano a spuntare fuori all’infinito fino alla sezione finale.
Il personaggio (selezionabile tra una rosa di volti noti della serie) avanza di livello e durante le missioni arreca un danno numerico ai nemici in pieno stile Borderlands o Destiny, ma con il solito sistema di controlli e puntamento ereditato sin dal sopracitato Resident Evil 4. Oltre all’esperienza si guadagna anche una valuta spendibile per migliorare le armi e le abilità dei personaggi. Tenendo conto che alcuni slot si sbloccano raggiungendo livelli molto alti (abbiamo visto numeri avvicinarsi alle tre cifre) si può facilmente intuire come questa modalità sia pensata per allungare la longevità del titolo, ma è presto per dire se a lungo termine ci riuscirà a no. Per quel che abbiamo potuto vedere sembra un’alternativa tanto valida quanto esagerata: la musica è infatti incalzante (per non dire tamarra) e alla fine di ogni missione troveremo un medaglione dorato che (nel caso di Barry) verrà distrutto con un esageratissimo pugno.
Sicuramente di carne al fuoco ce n’è molta e la struttura episodica incuriosisce: proprio riguardo a questa caratteristica Okabe rivela che l’ispirazione a The Walking Dead è chiara, ma che quel che interessa a loro è il feedback degli utenti che, si spera, andranno a commentare settimanalmente il finale dell’episodio in attesa del successivo, in apprensione per i quattro protagonisti sperduti sull’isola.
Resident Evil Revelations 2 è in arrivo (con una settimana di ritardo rispetto a quanto annunciato inizialmente, per pulire il codice) su PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One e PC, a partire col primo episodio dal prossimo 25 febbraio. Gli episodi previsti sono quattro, ma acquistando il season pass o la versione fisica completa (in uscita il 20 marzo) si avranno dei bonus, ovvero due episodi bonus spin-off incentrati sui nuovi personaggi (Moira Burton e Natalia Korda) e vari bonus per la modalità Raid: due personaggi extra (Hunk e Wesker), quattro costumi alternativi ed infine quattro nuovi scenari.
Commenti