L’impatto, positivissimo, di Returnal (che potete acquistare sullo shop online di GameStopZing) in pochi se lo aspettavano. Non che Housemarque, responsabili di titoli del calibro di Dead Nation e Resogun, fosse nuova a pubblicare giochi di spessore, caratterizzati da gameplay semplicemente assuefacenti, eppure, ad essere del tutto onesti, nel sentire comune l’avventura con protagonista Selene avrebbe potuto essere, al massimo, uno stuzzicante sparatutto ideale per un pubblico piuttosto ristretto.
Come sottolineato a più riprese, Returnal non è certamente un gioco per tutti. Il livello di sfida tarato verso l’alto e il dover ricominciare (quasi) tutto da capo dopo ogni game over, sono caratteristiche che possono certamente scoraggiare chi è alla ricerca di un’esperienza sì artisticamente ispirata, ma più rilassata e distesa.
Tuttavia, altrettanto innegabilmente, siamo di fronte ad un congenere dei vari Rogue Legacy, Dead Cells e Hades particolarmente trasversale, perfettamente in grado, con le sue qualità e scelte di design, di attrarre anche chi non è solito avere a che fare con livelli creati proceduralmente ed eterni ritorni.
Returnal, a ben vedere, ha fatto ben più che portare una ventata d’aria fresca ai roguelite. Si sta anche imponendo come il primo, vero, autentico gioco next-gen sin dai tempi dell’esordio sul mercato di PlayStation 5 e Xbox Series X e S. Con buona pace per Demon’s Souls, che resta pur sempre un remake, solo grazie al gioco di Housemarque abbiamo potuto e possiamo scoprire le reali potenzialità dell’hardware dell’ammiraglia di Sony.
Tutta una questione di sola grafica? Nulla di più sbagliato. Di seguito vi forniamo cinque motivi per cui Returnal è un titolo autenticamente next-gen.
1 Caricamenti istantanei
Che i vantaggi prestazionali garantiti dagli SSD di cui sono equipaggiati le nuove console potessero cambiare la vita di ogni videogiocatore che si rispetti, lo avevamo già comprovato in prima persona. Con Returnal, tuttavia, abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che tornare indietro sarebbe impensabile. Il gioco di Housemarque, curiosamente sprovvisto addirittura di un menù principale, non solo impiega un secondo contato per trascinarvi sulla superficie di Atropo, ma tra un’arena e l’altra, tra un bioma e l’altro, non vi proporrà alcuna schermata di intermezzo.
2 60fps (quasi) stabili
Nonostante qualche rarissimo, e quasi impercettibile calo, Returnal garantisce anche nelle fasi più concitate i 60fps. Non potrebbe essere altrimenti per un titolo del genere, che punta tantissimo non solo sulla precisione della propria mira, ma, soprattutto, sulla rapidità e precisione dei movimenti. Selene, difatti, è dotata di riflessi e di capacità atletiche quasi sovrumane, ulteriore feature possibile solo in combinazione con un hardware in grado di maneggiare schermate frenetiche, senza per questo rinunciare alla leggibilità della scena.
3 Alt(r)a definizione
Nonostante non si possa parlare di vero 4K, in realtà la risoluzione è di “soli” 1080p opportunamente upscalata, il lavoro svolto da Housemarque in questi termini è assolutamente lodevole. Tanto per cominciare sono stati necessari test approfonditi per accorgersi del trucco, il che già la dice lunga sulla qualità grafica di Returnal. Inoltre, non si tratta di una caratteristica fine a sé stessa. Tale definizione, difatti, si è rivelata imprescindibile, anche in questo caso, per garantire una certa pulizia dell’immagine, fondamentale sia per individuare i nemici tra la vegetazione e gli edifici abbandonati di Atropo, sia per avere una visione chiara della pur complessa hud di gioco.
4 Grandi ambientazioni, tanti nemici, innumerevoli effetti luce
In certi casi è davvero difficile distinguere il semplice e solo aspetto estetico, dai suoi stessi risvolti in termini di gameplay. Returnal è bellissimo da vedere, soprattutto considerando lo strepitoso lavoro di art design che c’è alle spalle, ma non è una bellezza fine a sé stessa.
Grazie alla potenza di calcolo superiore di PlayStation 5, Housemarque è riuscita a dare vita a scenari sufficientemente ampi per riempirli di mostruosità assortite e pericolosi droni, sempre lieti di riempire lo schermo di palle d’energia che illuminano sinistramente edifici, alberi, la stessa tuta della povera Selene.
Uno sfoggio certamente utile anche ad allietare l’occhio dell’utente, ma indiscutibilmente funzionale anche per rendere il roguelite particolarmente impegnativo.
5 Il DualSense
A rendere dannatamente next-gen Returnal ci pensa ovviamente anche il DualSense, periferica di cui fortunatamente vengono sfruttate tutte le specifiche hardware. La vibrazione riproduce in maniera credibile la pioggia battente, i passi di Selene, l’esplosione dei colpi, i danni subiti. L’altoparlante integrato fa “parlare” il pad come se si trattasse di una creatura per metà biologica, per metà artificiale, sia sottolineando alcuni elementi su schermo, sia emettendo suoni particolari con cui avvisa il giocatore circa le condizioni dell’avatar. I trigger adattivi, il sinistro in particolar modo, è utile sia per utilizzare la mira, sia, premendo il grilletto sino a fine corsa, per attivare il fuoco secondario.
Potete fare vostra una copia di Returnal acquistandola direttamente sullo shop online di GameStopZing!
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