Ring Fit Adventure
26 Ott 2019

Ring Fit Adventure – Recensione

Diciamoci la verità, senza peli sulla lingua, lasciando da parte scuse e giustificazioni. Il Dottor Kawashima, il simpatico, sorridente, amabile Dottor Kawashima dopo un paio di settimane di assidue visite, non ci ha mai più visti, tutt’ora prigioniero in una solitudine digitale senza fine. Anche le anonime e spocchiose sagome di Wii Fit, a ben vedere, hanno capito in un attimo che la nostra voglia di ritornare in forma avrebbe fatto a pugni con la loro intransigenza e mancanza di tatto.

Siamo videogiocatori pigri, ammettiamolo, e gli esperimenti di Nintendo nel campo dell’exergaming, per quanto attraenti e infervoranti sulla carta, hanno sempre avuto vita piuttosto breve all’interno delle nostre console.

Il motivo di una così scarsa applicazione, a ben vedere, va ben oltre la semplice antipatia per l’esercizio costante. Del resto, in quanti preferiscono la partita di calcetto o di basket con gli amici, piuttosto che andare tre volte alla settimana in palestra? Il segreto è tutto qui, nella modalità con cui l’attività fisica viene veicolata, proposta, incentivata.

In Nintendo, insomma, devono aver fatto un intenso brainstorming, decretando che l’era degli exrgaming asettici e minimalisti tanto nel design, quanto nelle ricompense promesse all’utente, era definitivamente finita.

Al bianco candido del Wii, del resto, Nintendo Switch contrappone i coloratissimi Joy-Con, perni attorno al quale si sviluppa Ring Fit Adventure che, come lascia presagire il titolo, non si limita a proporre un’impersonale lista di esercizi da ripetere pedissequamente ad ogni avvio del software.

Trascinati in un mondo fantasy il cui design deve qualcosa a Fortnite e a The Legend of Zelda: Breath of the Wild, vestirete i panni di un eroe con il compito di sconfiggere Drako, un fissato della palestra, che con la forza fisica e una notevole prepotenza si è messo in testa di soggiogare questo pacifico e vivace mondo digitale.

Non sarete soli, per fortuna. Il simpatico Ring, difatti, vi sosterrà lungo tutto il corso dell’epopea, insegnandovi di volta in volta come superare tutti gli ostacoli del caso, tra lande da esplorare, nemici da abbattere, forzieri da aprire.

Questo, in soldoni, ciò che accadrà al di là dello schermo. Dall’altra parte, infatti, ci sarete voi, armati delle due periferiche con cui il gioco si accompagna, ovvero la fascia per la gamba, dove dovrete inserire il Joy-Con sinistro, che rileverà i movimenti delle gambe; il famoso anello di plastica, dove l’altro pad di Nintendo Switch si preoccuperà di rilevare gli spostamenti e l’intensità degli sforzi compiuti con braccia e spalle.

La precisione con cui i due controller identificano la posizione occupata nello spazio e la forza impressa ha del magico. La perfetta calibrazione, unita all’estrema precisione con cui il software identifica i comandi impartiti, rendono l’esperienza estremamente intuitiva e persino muoversi tra i menù agitando l’anello è quanto mai fluido e semplice.

Come anticipato, avrete a che fare con un’avventura vera e propria di stampo ruolistico. Livello dopo livello, prova superata dopo prova superata, l’avatar incrementerà le sue statistiche di forza, ulteriormente potenziabili acquistando nuovi capi d’abbigliamento nel negozio preposto.

L’esercizio fisico non pesa particolarmente, complice lo scorrere del livello che infonde un forte senso di progressione al tutto

Sebbene il panorama cambi con una certa frequenza, mettendo in mostra tutta la varietà di un art design delizioso, in termini puramente ludici non ci sono chissà quante meccaniche a dare brio al gameplay. Correndo sul posto procederete sull’unico sentiero previsto. Ci sono ovviamente delle biforcazioni, dei sentieri segreti, ma la libertà di movimento è comunque ridotta al minimo.

Stringendo o allargando il ring potrete raccogliere monete, colpire elementi dello scenario, rimanere sospesi più a lungo dopo un salto per raggiungere piattaforme rialzate.

L’esercizio fisico, in queste sezioni, non pesa particolarmente, complice lo scorrere del livello che infonde un forte senso di progressione al tutto.

Non appena incapperete nei nemici, tuttavia, la situazione cambia sensibilmente. Le mosse con cui batterli, difatti, hanno le sembianze di ripetizioni di squat, addominali e altri esercizi a forte intensità. Se siete fuori allenamento, come il sottoscritto, i primi giorni piangerete lacrime amare e completare gli scontri con i boss vi costerà molto sudore e fatica.

Eppure i risultati si fanno sentire quasi subito, tanto più che il cooldown di alcuni attacchi e l’efficacia di certe offensive contro specifiche tipologie di nemico, impongono una certa variazione nelle tecniche da utilizzare, incentivando l’allenamento di più parti del corpo.

Come già anticipato, alla lunga si palesa una certa ripetitività di situazioni, ma se l’obiettivo è allenarsi in un contesto più spensierato del solito, Ring Fit Adventure centra alla grande l’obiettivo.

Inoltre, al di là della campagna vera e propria, è possibile crearsi sessioni personalizzate a cadenza più o meno regolare; esiste una modalità a console spenta, in cui i Joy-Con terranno comunque conto del moto effettuato; non mancano una dozzina di minigiochi più o meno riusciti e divertenti, magari da affrontare a turno con un proprio amico.

Conclusioni

Più gioco che software, Ring Fit Adventure rappresenta indiscutibilmente uno step evolutivo per il genere degli exergaming. Freddi e asettici trainer virtuali, hanno lasciato il posto ad un caldo e vibrante mondo fantasy tutto da esplorare correndo sul posto, dove combattere i nemici a suon di faticosi esercizi.

Precisi, reattivi, ottimamente calibrati, i Joy-Con, in combinazione con le periferiche vendute insieme al gioco, svolgono alla grande il compito assegnatogli.

Se proprio si può muovere una critica nei confronti di Ring Fit Adventure, questa va ricercata nella natura stessa del prodotto. A suo modo accondiscendente nei confronti dell’utente, vista la possibilità di regolare in qualsiasi momento l’intensità dell’attività da svolgere, se la progressione dell’epopea digitale è assolutamente tangibile, lo è meno quella che potrete eventualmente riscontrare nel miglioramento della vostra forma fisica.

L’assenza di una sorta di personal trainer virtuale, che vi aiuti a concentrare gli sforzi su una parte del corpo, piuttosto che su di un’altra; che misuri effettivamente i progressi; che stili un calendario di allenamento in base ai risultati ottenuti nel corso dei livelli, si fa sentire.

Ring Fit Adventure, insomma, è un ottimo gioco che vi stimola ad allenarvi. Tuttavia da solo non basta per recuperare appieno la forma perduta. Ma per fare un po’ di sano movimento, restando comodamente a casa, non esiste certamente di meglio.