News 07 Ott 2015

Risen 3: Titan Lords – Enhanced Edition – Recensione

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Da circa un paio di anni siamo oramai entrati di diritto in quella che, scartando l’ovvia allocuzione “Next-generation”, potrebbe essere definita senza ombra di dubbio alcuna “Remastered-Generation”, a causa dell’immane (ed a volte immotivato) numero di ri-edizioni in alta definizione di titoli pubblicati in precedenza su altre piattaforme di gioco.

Capita dunque di assistere tanto alla riedizione di classici usciti ben oltre 10 anni fa, operazione mossa da una forte volontà di mai dome fanbase, quanto di titoli rilasciati molto dopo cui si fatica, nostro malgrado, a trovare una collocazione logico-videoludica nella attuale generazione di macchine da gioco.

È questo il caso di Risen 3: Titan Lords, uscito poco più di un anno fa su Xbox 360, Playstation 3 e PC ripresentato in una sfavillante “Enhanced Edition” in esclusiva per Playstation 4. Vediamo dunque cosa aspettarci da questa attualizzazione per la macchina da gioco di casa Sony.

 

Risen 3: Titan Lords – Enhanced Edition

Piattaforma: Playstation 4

Genere: Action-Rpg

Sviluppatore: Pyranha Bytes

Publisher: Deep Silver

Giocatori: 1

Online: Assente

Lingua: Audio In Inglese, Testi in Italiano

Versione Testata: Playstation 4

 

Nei panni del figlio del pirata Silverbeard ci troveremo alla ricerca di un tesoro leggendario, uno dei più grandi di tutti i tempi, incontrando durante il nostro cammino una serie di presenze sovrannaturali di grande entità e potenza che ci porteranno a soccomber sotto i colpi di un Titan Lord. Riportati alla vita da Bones, un indigeno soggetto alla nostra medesima sorte anni addietro, scopriremo che il signore oscuro reo della nostra prematura dipartita ci ha privato della nostra anima, gettandola nei meadri del regno delle tenebre.

Da qui prende il via la nostra peregrinazione per i sette mari, alla ricerca di sciamani, maghi, cacciatori o personaggi che possano guidarci nei passaggi necessari al recupero della nostra anima prima che la stessa, a causa di una prolungata permanenza nel regno oscuro, venga assorbita dallo stesso relegando il nostro protagonista a vagare, per l’eternità, come servo del Signore Oscuro nostro assassino. Trama scontata ma che non mancherà di tenerci incollati allo schermo per via di una caratterizzazione dei personaggi davvero ben riuscita.

A distanza di un anno dall’uscita originale questa Enhanced Edition ci si presenta, in esclusiva Playstation 4, arricchita di tutti i DLC usciti fino ad ora: un set di armature e due isole aggiuntive, L’isola della Nebbia (velato omaggio alle lande desolate del primo Gothic) e L’Isola dei Ladri che garantiranno, in totale, un’altra ventina di ore di gioco al già pingue monte offerto dal gioco base.

Questa Enhanced Edition ci si presenta, in esclusiva Playstation 4, arricchita di tutti i DLC usciti fino ad ora.

Risen 3: Titan Lords – Enhanced Edition ricalca, senza variare nulla, lo schema di gioco dell’edizione originale (a questo link trovate la nostra recensione, all’interno della quale troverete maggiori info su trama e meccaniche, ndE): trattasi infatti di un Action-RPG ambientato in un mondo parzialmente open world. Il tutto si tramuta sia in una minore libertà di movimento rispetto a masterpiece quali Skyrim o Dragon Age: Inquisition, sia, altro lato della medaglia, in una facilità di accesso maggiore ai molteplici contenuti inseriti dalle sapienti mani dei programmatori nel mondo di gioco.

A dispetto infatti di una minore estensione, data sia dall’ambientazione navale/tropicale del titolo che da una effettiva minore quantità di terraferma da esplorare, ci troviamo di fronte ad un mondo di gioco densissimo di quest secondarie ed infarcito di tesori da cercare al fine di platinare questa Enhanced Edition: tutto ciò a significare che, almeno per questa volta, l’aver optato per un mondo limitato, rispetto agli usuali scenari open world, non è stata completamente sbagliata.

Il problemi per Risen 3 iniziano li dove finiscono gli elementi di contorno: il sistema di gioco infatti risente pesantemente, dell’ingente eredità dei primi Gothic (di cui, tra l’altro, è diretto discendente). La rigidità di fondo del gameplay ci porterà ad effettuare sempre le stesse azioni per aver ragione del pur variegato roster di creature nemiche presenti nel mondo di gioco: dopo la debita fase di potenziamento (grinding) legata all’evoluzione del personaggio, complice l’acquisizione di 2-3 armi particolarmente potenti, avremo ragione dei nostri avversari senza troppi problemi, variando di pochissimo i nostri pattern di attacco alternando fendenti e magia e stando attendi a scegliere nemici del nostro livello.

L’anno intercorso tra la pubblicazione della versione originaria e di questa re-master in alta definizione pesa inoltre come un macigno, per via dell’uscita di titoli della levatura di Dragon Age: Inquisition e di The Witcher 3, sulla percezione finale del titolo Deep Silver: il sistema di gioco si ripresenta infatti tale e quale a quello visto nella edizione “madre” nonostante l’anno intercorso abbia portato, grazie anche al contributo di una fanbase che ha aiutato lo studio nella fase di ottimizzazione post-lancio e bug-fixing (usanza troppo diffusa dalle parti dello studio tedesco), ad un graduale “perfezionamento” dello stesso. La stessa community non ha mancato di evidenziare difetti e rigidità dell’impianto di gioco non ricevendo, purtroppo, risposta alcuna da parte della software house decisa, evidentemente, a non muoversi in quella direzione andando però, così facendo, a discapito della qualità finale del titolo.

L’anno intercorso tra la pubblicazione della versione originaria e di questa re-master in alta definizione pesa come un macigno sulla percezione finale del titolo Deep Silver

Il comparto grafico è quello che ha goduto, a differenza delle altre sezioni di Risen 3, delle maggiori attenzioni: al fine di giustificare il passaggio alla next-gen i ragazzi di Deep Silver hanno ottimizzato il già discreto codice pc al fine di ottenere, a pari risoluzione (1080p), una resa grafica di levatura maggiore.

Sono stati infatti aggiunti effetti grafici avanzati quali il Bokeh depth of field ed è stato riprogettato da zero il sistema di illuminazione dinamica che, combinato all’introduzione delle nebbie volumetriche, segna di fatto un bel passo in avanti nel livello grafico dell’ultimo prodotto Deep Silver. Le medesime attenzioni non sono state, ahinoi, riservate alle animazioni dei personaggi: dove il mondo di gioco è stato curato e perfezionato, al fine di adattare lo stesso alla maggiore potenza di calcolo offerta dalla console Sony, le animazioni di protagonisti, comprimari e nemici soffrono di una estrema legnosità e raffazzonatezza che vanno a stridere, e non poco , con un impianto grafico tutto sommato gradevole. Nessun aggiornamento è stato inoltre fatto al parco texture dei personaggi anche se si deve ammettere che, almeno in questo caso, il livello realizzativo della versione originaria era più che accettabile.

In conclusione…

Risen 3: Titan Lords – Enhanced Edition non può essere considerato una versione 2.0 del titolo che, uscito l’anno scorso, ha ricevuto comunque un discreto successo pur non brillando per originalità.

Deep Silver ha ben pensato di limitarsi a fare il compitino eseguendo, con una sufficienza a volte snervante (viste le potenzialità dello studio), solo piccoli aggiornamenti grafici al gioco originario, lasciando incompiute le variazioni chieste a gran voce dalla nutrita fanbase del titolo.

L’aggiunta inoltre dei DLC già pubblicati nel corso di questo anno poco aggiunge all’offerta finale del titolo, facendoci capire quanto questa versione si vada a configurare più come una megapatch in salsa next-gen che come una ri-edizione in alta definizione della già buona versione PC.

Se siete amanti degli Action-RPG old-school date a Risen 3 una possibilità: se invece siete tra quelli che hanno spolpato, o solo provato, l’ultimo prodotto Deep Silver, non c’è alcun motivo per ri-acquistare un gioco che, a conti fatti, non introduce nulla di nuovo alla sua offerta originale.

VOTO: 6/10

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