Road 96 Mile 0 recensione

Road 96: Mile 0 – Recensione

Immaginate di ascoltare “Bella Ciao”, il brano simbolo della resistenza italiana durante il regime fascista, all’interno di un videogioco. Non uno qualsiasi, ma che parla di regimi e rivoluzioni sociali. Di libertà, attraverso il racconto del viaggio di decine e decine di giovani ragazzi. Insomma, un po’ diverso dal grottesco utilizzo che ne fece la Casa di Carta, la serie Netflix che parla di rapine e chissà che altro.

Road 96, uscito ormai due anni fa, riuscì a raccontare la resistenza all’oppressione con grande sensibilità. Soprattutto perché lo faceva, per la maggior parte del tempo, attraverso personaggi giovanissimi. Un inno alla libertà, vissuto attraverso un lungo viaggio procedurale per lo stato di Petria e per la sua 96° strada.

Fast forward al 2023, siamo tornati nell’universo creato da Yoan Fanise (qui trovate la nostra intervista) e DigixArt, questa volta con uno spirito diverso, almeno in parte. Road 96: Mile 0 è un prequel, che rinuncia alle sue ambizioni procedurali per offrire un’avventura narrativa più lineare e contenuta. Nel farlo, sceglie di seguire uno dei personaggi che abbiamo incontrato durante la nostra traversata illegale per Petria: su tutti, Zoe.

Road 96 Mile 0

Fu proprio lei a farci suonare Bella Ciao con il suo trombone, in un momento estremamente ilare e tenero, isolato da una realtà feroce e pericolosa. Come dicevamo, gli eventi di Road 96: Mile 0 sono precedenti al capitolo originale, e vedono Zoe nella lussuosa realtà di White Sands. Un condominio dove risiede l’elite di Petria, tra cui la tirannica figura del presidente Tyrak.

Zoe non è da sola, ma insieme a lei c’è anche il giovane Kaito. Rispetto alla figlia del ministro dell’olio, Kaito non se la passa proprio bene. La sua famiglia arranca, e fa parte della classe sociale più sfruttata e povera di White Sands. Il loro però è un sodalizio sincero, in cui Road 96 Mile 0 ci getta in medias res.

la sensazione è che Mile 0 sia un po’ trattenuto

I due amici sono infatti sognanti e riottosi, ma ognuno di loro ha un vissuto e delle idee ben salde. Sia su Petria che sulla politica che le ruota intorno. Pur rinunciando alla bellezza della narrativa procedurale, DigixArt non dice addio alle scelte. Durante tutta l’avventura, nei panni di Zoe e Kaito, dovremo compierne diverse.

I finali sono molteplici, ma la sensazione è che è il rapporto tra i due amici ad essere influenzato maggiormente. DigixArt ha insomma voluto giocare sulle sfumature, con un sistema di scelte che influenza la “barra delle convinzioni, unica per ognuno dei personaggi. Zoe è la figlia di un ministro, e nonostante il suo animo ribelle, è costantemente divisa tra la fiducia nello stato di Petria e quella nei moti rivoluzionari che animano la vita politica del paese. Kaito, di contro, lotta per scegliere quanto è giusto schierarsi dalla parte dei rivoluzionari, le Brigate Nere, e quando invece tirare il freno dinanzi a episodi moralmente ambigui.

Road 96 Mile 0

La bellezza di Road 96 Mile 0 è quella di dare al giocatore il controllo di entrambi i protagonisti, a fasi alterne, permettendogli di plasmare le loro scelte. Queste però non saranno unilaterali, ma avranno ripercussioni anche sull’altro personaggio. In qualche modo, DigixArt invita il giocatore a schierarsi, senza offrire scappatoie facili o dallo spirito “democristiano”.

Allo stesso tempo, abbiamo avuto la sensazione che le esigenze narrative del team si scontrassero con le scelte date al giocatore. Queste ultime hanno sì un peso, ma non scandiscono i vari punti di svolta dei personaggi. Tutto deve trovare raccordo negli eventi di Road 96, e sebbene sia interessante scoprire il regime di Tyrak da un altro punto di vista, la sensazione è che Mile 0 sia un po’ trattenuto.

Questa natura trova sfogo anche nella seconda anima di Road 96 Mile 0. Sebbene la maggior parte dell’avventura si giochi in prima persona, esplorando diverse zone di White Sands o compiendo varie interazioni, l’esperienza di DigixArt offre un’anima tutta musicale. Non stupisce, visto la cura riposta in questo senso nel capitolo originale, ma qui si sono spinti oltre.

Road 96 Mile 0 recensione

Road 96 Mile 0 ha infatti delle sezioni musicali tipiche dei giochi ritmici, con un gameplay da runner arcade tutto votato al ritmo e ai punteggi. Queste sezioni sono piuttosto divertenti, ma hanno anche una valenza narrativa. In alcune di esse sarà possibile compiere delle scelte, scegliendo un percorso piuttosto che un altro, e indirizzando quindi i personaggi verso una risposta, una soluzione al loro cruccio interiore.

Road 96 Mile 0 intrattiene e appassiona

Queste sezioni sono visioni, rappresentazioni oniriche e folli degli stati d’animo dei due protagonisti. Le soluzioni visive create da DigixArt sono esilaranti e interessanti, e riescono a scandire diversi momenti topici della narrazione con grande gusto. Alcune musiche su licenza sono bellissime, nonostante un gameplay ritmico non sempre pulito. Abbiamo riscontrato diverse imprecisioni nel sistema di controllo, un aspetto fondamentale quando si devono seguire degli input o superare degli ostacoli a schermo.

L’ambizione artistica e narrativa si scontra quindi con una realizzazione non del tutto convincente, almeno in queste fasi. Del tutto opzionali, se proprio non vi vanno giù. Per i figli degli arcade invece, sarà possibile migliorare il proprio punteggio e ambire alla votazione massima ogni volta che vorrete.

Conclusioni

Road 96 Mile 0 è una bella esperienza, che segue la scia del suo predecessore con ambizioni più contenute. Nel farlo rinuncia all’approccio procedurale, abbracciando una narrazione più lineare e tradizionale. Privo di questa unicità, Mile 0 risulta meno sorprendente, facendo leva solo sulla forza dei suoi personaggi.

Zoe e Kaito sono un bel duo, e non mancano momenti di grande tensione e pathos, ma le scelte concesse al giocatore si percepiscono come meno incisive sul percorso che si sceglie di portare avanti.

Al giocatore viene concesso di lasciare la sua impronta su Petria in vari modi, ma a volte si crea una disconnessione tra queste scelte e quelle imposte dal team, che sembrano costantemente riportare su binari precisi gli eventi che coinvolgono Zoe e Kaito.

Nonostante questo, Road 96 Mile 0 intrattiene e appassiona, con DigixArt che riesce, ancora una volta, ad offrire un piacevole scorcio di sovversione giovanile. mischiando buoni sentimenti e della feroce satira politica. Lo fa con una colonna sonora davvero bella, e un comparto tecnico decisamente migliorato, soprattutto nelle espressioni facciali. Una piccola esperienza narrativa che, seppur imperfetta, riesce a conservare alcuni dei lati migliori di Road 96.

Vi ricordiamo che l’originale Road 96 è disponibile sul Game Pass di Microsoft, di cui trovate gli abbonamenti su GameStop Italia.

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