Come riesumare un genere ormai dato per morto…nel nome del Rock’n’Roll!
Tre o quattro anni fa il mondo dei videogames fu invaso da periferiche di plastica, volumi altissimi e sdoppiamenti della vista provocati dal continuo fluire delle note: titoli come Guitar Hero e Rock Band spopolano nelle camerette di wannabe-rockstars con la loro altissima accessibilità e un incredibile coinvolgimento che solo il rock’n’roll sa offrire. La tecnologia però cambia, e i gamers insieme a lei, mossa dai capricci, dai trend e da tutto ciò che ruota intorno all’industry e in un mercato ormai saturo, con armadi pieni di periferiche ormai inutilizzate, la caduta dei giochi di stampo musicale sembrava inarrestabile, fino ad ora.
Gli sviluppatori di Rocksmith sapevano di avventurarsi in un mondo in declino, ma questo non li ha per nulla arrestati o rallentati: “Hey, lo sapete che ormai i Rythm Game sono morti?”, è la domanda che gli è stata più volte posta, ci hanno raccontato. Il titolo in questione però sembra voler trascendere i Rhythm Game e raggiungere un nuovo livello, decisamente più complesso e allo stesso tempo appagante: non hai mai preso in mano una chitarra? Eccoti le basi, eccoti gli esercizi, le tecniche più semplice e anche quelle più complesse, ti accompagneremo durante il “Viaggio” (riferimento non casuale, essendo il nome della modalità principale). Sei già un drago, la reincarnazione di Jimi Hendrix? Divertiti, è comunque un videogioco, ma potresti comunque scoprire qualcosa di nuovo.
Quello che Rocksmith ci propone è, come detto, un viaggio: un’avventura attraverso la musica, che ha inizio con il sogno di devastarsi nei camerini e di suonare al cospetto di folle faraoniche e ha fine con una conoscenza dello strumento direttamente proporzionale all’impegno dedicato allo studio dello stesso, reso decisamente più leggero dalla nuovo titolo di Ubisoft San Francisco.
Tralasciando il fatto che in mano ci troveremo una vera chitarra e non un pezzo di plastica (ma le vostre periferiche sepolte nell’armadio saranno comunque compatibili), allenando quindi polso e mente anche durante la semplice esecuzione dei brani della “campagna in singolo”, il gioco avrà 2 metodi teoricamente efficaci per inculcarci, senza scadere nella noia, le basi della chitarra e della musica in generale.
Un primo aiuto utilissimo sarà nell’approccio “smart” del titolo: potremo scegliere il livello di difficoltà, ma se saremo dei veri e propri draghi, o al contrario riusciremo a suonare soltanto una nota ogni 10, Rocksmith regolerà il numero di note o la velocità di esecuzione di quest’ultime in proporzione alla nostra bravura, aiutandoci soprattutto durante gli assoli che richiedono molta più precisione e più sforzo da parte della nostra mano. Niente frustrazione quindi dovuta ai continui fallimenti, ma un costante progresso e miglioramento della propria abilità tramite duro allenamento.
Un secondo aiuto, da considerare un vero e proprio maestro in realtà, è offerto dai numerosissimi tutorial presenti, che alterneranno video e spiegazioni a vere e proprie esecuzioni da parte nostra dell’esercizio o tecnica in questione, esercizi che ci verranno persino consigliati dopo ogni esecuzione nel caso in cui sbagliassimo qualche bending di troppo. Questo elemento si rivela perciò utile sia per il pivello, ma anche per l’esperto che volesse perfezionare una determinata tecnica, ma anche determinati riff in particolare grazie al Riff Repeater e alla possibilità di ridurre la velocità.
Riguardo lo scorrere delle note, avremo in sovrimpressione le 6 corde della nostra chitarra in orizzontale, mentre nello sfondo scorreranno le note che appariranno simili ad una tablatura, quindi numero del tasto su cui posizionarci e relativa corda, con tanto di segnalazioni di accordi, corde a vuoto o tecniche spefiche (come lo slide, segnalato da una linea rossa continua che va da una nota all’altra). Altra chicca decisamente nerd che ci riporta nell’ambito videoludico sono i mini-games presenti! Chi ha preso almeno una volta lezioni di un qualsiasi strumento, e in particolare di chitarra, ricorderà quasi con odio ogni insulso e ripetitivo esercizio si è costretti a fare agli albori del proprio “viaggio”. Gli sviluppatori hanno quindi pensato di inserire questi arcade (con citazioni ai gloriosi anni ’80) per farci divertire ma continuando ad allenarci, dovendo ad esempio utilizzare i vari tasti come sorta di pistole, dalle quali sparare proiettili contro le navi aliene in pieno stile Space Invaders.
Tutte queste succose features, unite ad un lag inesistente, tanti suoni da plasmare a proprio piacimento grazie ai numerosi pedali e amp presenti, la promessa di un supporto continuo tramite DLC con nuovi brani ed effetti e la possibilità di allenarsi anche con il basso (utilizzando le prime 4 corde della chitarra o tramite il DLC appena uscito in USA) e voce (appariranno comunque i testi in stile karaoke), fanno ben sperare in Rocksmith sia dal punto di vista videoludico che quello prettamente didattico, con il suo inedito tentativo di offrire lezioni di chitarra ad un costo contenuto e con un pizzico di “sentimento” in più.
Per quanto non possa raggiungere i livelli di un vero insegnante (salvo sorprese in sede di recensione con il titolo completo in mano), Rocksmith sembra volersi maggiormente focalizzare sul rendere meno asfissianti gli esercizi necessari frutto di fatica e sudore, oltre ad offrire un gioco festaiolo con cui divertirsi da soli o con gli amici, offrendo comunque una base per i novellini e un buon modo per esercitarsi agli esperti. Vi ricordo che il titolo è compatibile con qualsiasi chitarra (anche con quelle semi-acustiche), quindi nel caso ne abbiate una vi basterà acquistare il semplice gioco con in bundle il cavo necessario per collegarla alla vostra console o al PC, mentre per chi è totalmente sprovvisto di una 6 corde, ci sarà un bundle completo con inclusa una Epiphone Les Paul Junior, ottima per iniziare.
A Settembre scopriremo se lo sperimentale Rhytm Game di Ubisoft è “rock” oppure no.
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