Da che mondo è mondo, una delle grosse lacune delle console casalinghe è sempre stata la carenza di titoli di tipo strategico. È un genere che poco si adatta ai “limitati” controlli che si possono gestire con il classico pad in dotazione, e tra quei pochi titoli che sono riusciti comunque a giungere sugli schermi, molti non riescono a sprigionare il loro vero potenziale e ad incontrare il giusto riscontro dai fan.
Caso a parte è invece la serie Romance Of The Three Kingdoms, che con ben tredici episodi al suo attivo e trent’anni di carriera, resiste stoicamente in una realtà che di certo non gli risulta comoda. Ma non è tutto, perché nelle terre orientali, questa saga ambientata nel periodo più affascinante della storia cinese, vanta un numero considerevole di fan, e riscuote un successo che probabilmente altrove sarebbe inconcepibile. Ed in barba a tutte le possibili previsioni occidentali, dopo ben venticinque incarnazioni, e dopo aver raggiunto con esse quasi una trentina di piattaforme differenti, arriva sulle nostre home console Romance Of The Three Kingdoms XIII, ultima fatica Koei che ci riporta ai tempi di Liu Bei, Guan Yu e Zhang Fei.
Romance Of The Three Kingdoms, che con ben tredici episodi al suo attivo e trent’anni di carriera, resiste stoicamente in una realtà che di certo non gli risulta comoda
Come altri titoli sempre appartenenti alle produzioni di Tecmo Koei, anche Romance Of The Three Kingdoms si ispira all’omonima opera attribuita a Luo Guanzhong, che con sapienza ha miscelato storia, mito e leggenda, ed a portato a conoscenza del mondo intero tutte le vicende che hanno seguito la fine del dominio della dinastia Han ed hanno portato all’unificazione della Cina. Il titolo quindi trae gli eventi principali dalle pagine di questo classico della letteratura cinese, trasformandoli in scenari e situazioni che il giocatore può vivere in maniera piuttosto diretta e profonda durante la partita. Non ci dilungheremo tanto nel parlarvi di cosa accadde effettivamente tra i vari attori di questo importante periodo storico, ma possiamo dirvi che seguirne le varie vicende nella modalità Hero, può essere più appassionante di quanto si possa immaginare. Imparare a conoscere questi potenti guerrieri, assaporare parte della loro vita, delle loro amicizie e delle loro battaglie, può far restare incollati al pad ed allo schermo per parecchio tempo senza rendersene conto, e per di più, alla fine di ogni sessione e/o scenario, ci si ritrova sempre con l’aver imparato qualcosa in più sulla storia del popolo cinese (che in fin dei conti male non fa…). Tra l’altro, se siete esperti degli altri titoli di Tecmo Koei sviluppati da Omega Force, ovvero le varie serie spin-off di genere musou come Dynasty Warriors, Samurai Warriors e via discorrendo, dovreste trovare molti dei nomi qui presenti particolarmente familiari.
La prima cosa che bisogna capire quando si ha di fronte a Romance Of The Three Kingdoms XIII però, è che non ci si trova davanti ad un gioco da rushare, ovvero da fare di corsa senza prendersi il tempo necessario per leggere le istruzioni, comprendere cosa c’è bisogno di fare al suo interno, e capirne tutte le possibili evoluzioni. Sarebbe come mettersi a giocare a scacchi contro Kasparov senza nemmeno sapere come si muovono i vari pezzi presenti sulla scacchiera, ed è qualcosa che può solo andare a discapito della propria esperienza di gioco. Perciò rilassatevi, prendetevi il vostro tempo, e cercate di non avere troppa fretta di buttarvi nell’azione, anche perché se la vostra impellenza è quella di cominciare subito a massacrare nemici a suon di spada, probabilmente avete sbagliato gioco…
Come vi accennavamo prima, il titolo vi farà affrontare gli eventi cruciali di questi eroi della Cina in maniera piuttosto profonda, ma credo sia d’obbligo farvi capire quanto sia effettivamente estesa questa profondità, perché come avrete inteso, Romance Of The Three Kingdoms XIII non è solo battaglie, spade e soldati. Ci saranno momenti in cui ingaggerete furiose battaglie o spietati duelli, altri in cui la politica sarà la vostra occupazione primaria, ed altri ancora in cui coltivare le relazioni interpersonali si rivelerà essere di vitale importanza.
Romance Of The Three Kingdoms XIII non è un titolo da fare di corsa senza prendersi il tempo necessario per comprendere cosa c’è bisogno di fare al suo interno, sarebbe come mettersi a giocare a scacchi contro Kasparov senza nemmeno sapere come si muovono i vari pezzi presenti sulla scacchiera
Per capire al meglio come muoversi tra le varie fasi del gioco, l’ideale è cominciare dalla modalità Hero, e solo dopo intraprendere gli scenari della modalità principale. Al suo interno si attraverseranno in ordine cronologico i periodi salienti della storia dei Tre Regni, e passando da un personaggio famoso all’altro si apprenderanno tutte le varie nozioni che in seguito si dovranno mettere in pratica senza l’aiuto del sistema.
È proprio qui che maggiormente capiremo che il cammino verso la vittoria prevede una preparazione oculata, che va al di là del mero schieramento delle truppe sul campo di battaglia, e che tiene molto da conto tutte le azioni che potrebbero portare dei vantaggi. Nei giochi strategici avere un’armata forte e potente è sicuramente molto importante, ma nella “realtà” non basta solo questo per vincere una guerra, è necessario avere astuzia, intelligenza, ma soprattutto c’è bisogno di conoscenza, intesa sia come semplice sapere che come contatti. Infatti, essere amico o conoscente di qualcuno che è vicino ad un nostro nemico o ad un possibile alleato, è un vantaggio che si può e si deve sfruttare quanto più è possibile. È importante quindi apprendere quanto prima come interfacciarsi con gli altri personaggi che ci girano intorno, sul come farceli alleati e su come ottenere da loro alcuni favori. Per migliorare il rapporto con alcuni di loro infatti si dovrà persino ricorrere alle visite di cortesia, ai regali ed alle classiche “due chiacchiere”, ovvero tutto il possibile per poter creare un legame da sfruttare al momento giusto. Alcuni di loro potrebbero anche prendere in considerazione di diventare momentaneamente i nostri mentori, insegnandoci tutto il loro sapere in una determinata materia, altri invece saranno nostri fedeli generali, o perfino mogli alle quali chiedere un erede. In ogni caso, maggiore sarà il numero di ufficiali che attireremo nel nostro seguito e su cui potremo contare, e maggiori saranno le possibilità di riuscire a prosperare nel nostro cammino grazie alle loro abilità. Assegnando infatti ad alcuni di loro determinati compiti all’interno del governo della città, potremo far crescere il valore dei nostri possedimenti, e con esso anche la nostra potenza militare, che in seguito potremo usare per avanzare verso il nemico o per difenderci da eventuali attacchi.
Sempre grazie ai nostri alleati dovremo tenere d’occhio la prosperità del nostro regno, facendo in modo che non vada in malora mentre ci concentriamo sull’aspetto bellico del gioco, ed allo stesso tempo dovremo migliorare le nostre capacità per affrontare alcune situazioni che potrebbero verificarsi nel corso degli eventi. Questo è il caso dei duelli e dei dibattiti, durante i quali, in una sorta di morra cinese alla Sheldon Cooper (sasso, carta, forbice, Lizard, Spock), dovremo sconfiggere il nostro sfidante o convincere il nostro interlocutore con la nostra abilità oratoria.
E le battaglie? Si staranno chiedendo alcuni di voi. Beh, è presto detto. Sono degli scontri in visuale isometrica (modificabile limitatamente alla telecamera), in cui le nostre truppe in campo, riconoscibili dall’icona del proprio capitano, sono chiamate a difendere il proprio campo base o ad attaccare quello nemico, cercando nel tragitto di eliminare quanti più avversari possibile. È un po’ simile al sistema che abbiamo visto all’interno degli ultimi capitoli e spin-off dei titoli musou di Tecmo Koei, solo che lì ci è dato controllare un singolo personaggio, mentre qui abbiamo il controllo di tutte le nostre truppe dispiegate sul terreno (o sull’acqua, visto che sarà possibile partecipare anche a degli scontri navali).
Insomma, un titolo veramente enorme, in cui tra l’altro saranno presenti oltre settecento personaggi, e di cui vi abbiamo sì e no mostrato la punta dell’iceberg. C’è da dire comunque che se preso con la dovuta pazienza ed impegno, è un gioco può dare parecchie soddisfazioni, soprattutto se si tiene conto di quanto esso sia complesso e mediamente poco immediato.
È un piacere vedere gli spezzoni semi-animati, gli scenari ed i ritratti degli ufficiali che sembrano essere stati abilmente dipinti da artisti che sanno il fatto loro
A livello estetico il titolo non promette scenari cinematografici, questo lo avevamo messo in conto, ma la resa finale non è proprio quello che ci aspettavamo. Per fortuna però, la visuale della città, base di tutte le nostre operazioni principali, realizzata in una grafica tridimensionale visibilmente obsoleta e pesantemente affetta da aliasing, lascia spesso il posto a spezzoni semi-animati, scenari e ritratti che invece sembrano abilmente dipinti da artisti che sanno abbondantemente il fatto loro. È in effetti quasi un piacere vedere queste particolari illustrazioni, come lo è anche notare le differenti versioni dei ritratti degli ufficiali, che saranno diverse in base alla situazione in cui saranno coinvolti o all’età posseduta in quella fase della storia.
Il comparto audio porta con sé una colonna sonora ovviamente in tema, con musiche in grado di immergere ulteriormente il giocatore in questa ambientazione profondamente orientale, a cui poi fa da ciliegina sulla torta il doppiaggio in lingua. Ovviamente nessuna speranza per una localizzazione italiana, e gli eventuali fruitori dovranno rispolverare le proprie capacità di lettura della lingua inglese usata per testi e sottotitoli.
Concludendo con le note dolenti, del piccolo difetto visivo delle scalettature nelle sezioni poligonali, aka aliasing, ne abbiamo già parlato poco fa, ma chiaramente questo non è l’unico problema presente nel titolo. Infatti, nonostante possa sembrare che il titolo a prima vista non sfrutti eccessivamente le risorse della console, ci siamo accorti che in determinate mappe in cui si svolgono le battaglie si verificano alcuni rallentamenti, tra l’altro molto vistosi e per nulla insignificanti in termini di gioco. In quei momenti risulta un po’ complicato riuscire a muoversi o dare ordini alle proprie truppe in maniera veloce e precisa, ed è fuori di dubbio una cosa che se protratta rischia di minare l’eventuale risultato finale dello scontro. Confidiamo che tale problematica non sia così debilitante anche sulla versione PC del titolo, dove tra l’altro il titolo raggiunge risoluzioni più alte rispetto a quelle per console, e dove speriamo che il problema dell’aliasing possa essere meno fastidioso.
Nonostante tutto il nostro impegno, possiamo assicurarvi che non è facile spiegare tutte le sfumature dell’ultimo episodio di Romance of the Three Kingdoms. La serie è sempre stata “diversa” rispetto ai generi che hanno riempito per la maggiore gli scaffali dedicati ai titoli per console, ma è sempre riuscita ad andare avanti, a progredire e ad introdurre sempre qualche novità in ogni suo nuovo episodio. Rapporti interpersonali, alleanze, politica, economia, cultura, amicizie, amori, battaglie, guerre. Quasi ogni possibile aspetto che potrebbe venire in mente è stato preso qui in considerazione, dando una profondità di gioco altissima, che di conseguenza innalza considerevolmente il livello di difficoltà generale del titolo. A pendere dal lato sbagliato della bilancia, i limiti dei controlli che un po’ si fanno sentire, un comparto grafico che avrebbe decisamente bisogno di un upgrade, ed un genere di base che sfortunatamente riesce ad affascinare solo un numero ristretto di giocatori, forse anche per colpa della particolare dedizione che il titolo richiede. Date infatti la sua natura, la profondità e la difficoltà di cui vi abbiamo parlato, ci sentiamo di consigliare il titolo solo agli estremi fan del genere e/o della serie, avvisando le eventuali nuove leve, che servirà un bel po’ di olio di gomito prima di riuscire a prendere per bene la mano su tutte le meccaniche del titolo. |
Good
Profondità di gioco intensa Ritratti e scenari splendidamente dipinti Tutorial/Hero Mode utilissimo per partire Tempistica di gioco lunga ed appagante (per gli amanti del genere)Bad
Difficoltà di gioco mediamente alta Aliasing eccessivamente presente Qualità grafica tridimensionale di basso livello
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