Romancing SaGa 3 – Recensione

Il figlio dimenticato, sempre la damigella e mai la sposa. Ci sono diversi modi attraverso cui possiamo riferirci a SaGa e il significato sarebbe comunque lo stesso: nell’olimpo dei JRPG, tra Final Fantasy, Dragon Quest, la serie Mana e addirittura Star Ocean, non c’è mai stato abbastanza spazio per l’immaginario e la narrazione più esoterici della serie di Akitoshi Kawazu – a dispetto del fatto che oggi conti ben dodici capitoli originali e tre remake. Caso vuole che proprio il gioco di cui andremo a discutere rientra alla perfezione in questo, chiamiamolo “vuoto” videoludico.

Romancing SaGa 3 è un JRPG a turni pubblicato per la prima nel 1995 su SNES che non ha mai visto la luce al di fuori dei confini giapponesi, pur essendo arrivata nelle mani dei fan una versione emulata con tanto di traduzione amatoriale. Non è certo la prima volta che Square Enix riporta in auge un titolo dal passato e, complice la volontà dell’azienda di creare un suo negozio digitale così da far recuperare vecchi videogiochi, finalmente anche Romancing SaGa 3 può trovare il suo posto oltreoceano. Gli appassionati di JRPG non faticheranno nel percepire questo gioco come un lontano cugino di Chrono Trigger e Final Fantasy VI, riscoprendo una gemma perduta dell’era a patto che siano disposti ad andare oltre alcune frustranti scelte di design.

La serie SaGa è sempre stata nota per essere eccessivamente difficile ed estremamente non lineare, aspetti che di fatto attraggono e respingono giocatori in egual misura. Non sorprende che non siano mai stati pubblicati in Occidente. Nondimeno, in Giappone SaGa era seconda solo a Final Fantasy perciò Squaresoft tentò un ultimo sforzo su SNES con Romancing SaGa 3.

L’universo narrativo di Romancing SaGa 3 ruota attorno a un evento apocalittico noto come Rise of the Morastrum, che avviene ogni trecento anni e durante il quale il sole viene oscurato nel cielo: chiunque nasca in quell’anno morirà entro la fine dello stesso. Tuttavia, durante il primo Rise of the Morastrum seicento anni addietro, un solo bambino riuscì a sopravvivere diventando l’Archfiend e portando il mondo alla rovina. Trecento anni più tardi fu una bambina a sopravvivere al proprio destino, prendendo il nome di Matriarch e sconfiggendo il male per riportare la pace. Gli eventi di Romancing SaGa 3 prendono luogo circa quindici anni dopo l’avvento della terza eclissi e tutto il mondo freme per sapere chi sia sopravvissuto in questo caso… soprattutto, se sarà schierato con le forze del bene o del male.

Romancing SaGa 3 potrebbe vincere la palma come gioco meno lineare della sua era. All’inizio, senza alcuna informazione a riguardo, il giocatore dovrà scegliere il protagonista fra otto differenti personaggi, ognuno con la rispettiva prospettiva sulla storia (questo non cambia la narrazione di per sé, al di là del fatto che in base alla scelta ci saranno alcune missioni ad hoc). Dopo aver completato l’introduzione, si viene lasciati completamente liberi di viaggiare per il mondo, accettare incarichi, esplorare dungeon e completare minigiochi, tutto seguendo il proprio personale ritmo. Come abbiamo appena scritto, la scelta del personaggio non inficia sull’andamento generale della trama ma ha un forte impatto sullo svolgimento del gioco di per sé: ad esempio, Mikhail il nobile ha il suo regno da costruire e minigiochi di guerra riferiti, mentre Katarina di imbarca in una missione personale per recuperare una reliquia conosciuta come Masquerade che le è stata sottratta.

Romancing SaGa 3 potrebbe vincere la palma come gioco meno lineare della sua era

Sebbene le fondamenta del viaggio siano le classiche di quasi ogni JRPG (chiudere un portale per il regno infernale e sconfiggere il boss finale), la destinazione non è ciò che rende tanto affascinante l’epopea di Romancing SaGa 3. Lungo la strada si possono incontrare nuovi personaggi e le varie avventure intraprese non avranno una vera e propria direzione. La storia stessa è presentata in modo che ciascun giocatore la percepisca come unica per la propria partita e per molti versi lo è. Chi si arruola, con quali armi si equipaggia la squadra, in quale regione si decide di prestare aiuto e moltissime altre decisioni dipendono unicamente dal singolo.

Anche il design della mappa viene creato in base alle persone con cui si parla. Ad esempio, un cittadino parlerà di un campo subito fuori città e tornati all’esterno sarà proprio lì. Significa che si è incoraggiati a parlare con tutti, conoscere la zona, intraprendere missioni secondarie e, infine, magari anche proseguire con la storia.

Il contro di tutto questo è che a volte Romancing SaGa 3 può sembrare un po’ privo di scopo, o che il successivo obiettivo importante non lo sia quanto dovrebbe: viviamo in un’era in cui le mini-mappe mostrano luoghi e personaggi vitali al proseguimento per mezzo di grandi icone lampeggianti, perciò l’idea di vagare con aria sperduta cercando di capire cosa fare poi è piuttosto… pittoresca. In un certo senso, questo conflitto per trovare il giusto PNG con cui parlare e andare così avanti può essere preso come una sfida. Ciò detto, esistono giochi rétro peggiori in tal senso e Romacing SaGa 3 tende a progredire rapidamente, intuita la destinazione.

Il combattimento a turni in Romancing SaGa 3 risulterà familiare a chiunque abbia dimestichezza con i giochi di ruolo vecchia scuola. I nemici appaiono visibili sulla mappa e possono essere evitati se il giocatore dimostra abbastanza accortezza, se invece dovesse scegliere lo scontro può fare affidamento sulle diverse formazioni che la squadra può assumere, in grado di fornire determinati incrementi delle statistiche nel corso della battaglia. La disposizione dei nemici, invece, determina l’efficacia di un attacco. Ci sono otto tipi di armi e sei scuole di magia a disposizione dei personaggi e ciascuno impara nuove abilità in maniera casuale in base all’utilizzo costante della sua arma o incantesimo preferiti. Alcuni hanno difficoltà con certi equipaggiamenti, è utile sperimentare per capire quali siano i più indicati.

Poiché il gioco ha molti personaggi che possono essere arruolati, creare un party equilibrato non è difficile. Un aspetto ancora più unico è il modo in cui i personaggi affrontano la morte in battaglia: se uno di loro cade in combattimento, non muore. Ottiene invece un conto alla rovescia che a partire da dieci cala a ogni successiva sconfitta e il timer si resetta solamente quando si riposa presso una locanda. È una meccanica interessante e una caratteristica piuttosto popolare della serie SaGa.

Non ci sono punti esperienza da guadagnare in Romancing SaGa 3: i personaggi possono migliorare le rispettive statistiche in modo casuale durante le battaglie, similmente a quanto succede in Final Fantasy II. La casualità della progressione potrebbe essere scoraggiante per alcuni, in particolare se sono alle prime armi con i JRPG, ma al tempo stesso il numero di opzioni di combattimento disponibili rende ogni partita unica nel suo svolgimento. Il fatto che ci siano più personaggi principali tra cui scegliere e oltre venti membri del gruppo da reclutare significa che Romancing SaGa 3 offre più rigiocabilità rispetto a tantissimi videogiochi della sua era.

La remaster di Romancing SaGa 3 svolge un ottimo lavoro in termini visivi

Romancing SaGa 3 è chiaramente un prodotto del suo tempo e questo porta al più grande svantaggio del gioco: la totale assenza di spiegazioni. Non ci sono quasi per nulla tutorial in relazione al sistema di combattimento o ai minigiochi specifici del personaggio, mentre le missioni secondarie sono poco spiegate e la maggior parte può essere facilmente persa. Un aspetto importante del gioco è che alcune missioni sono bloccate dietro gli HP massimi del personaggio ma anche questo non è mai spiegato e può portare a inutile vagabondaggio. Romancing SaGa 3 è un’esperienza che quasi invoglia il giocatore a sfruttare una guida per la prima partita.

I dungeon e le città di Romancing SaGa 3 risultano un po’ sottotono rispetto ad altri giochi di ruolo a 16 bit. Nei primi mancano enigmi e forzieri, diventando nulla più di una successione di grotte fitte di incontri casuali, mentre i PNG nelle città tendono a ripetersi senza logica e danno poco in termini di informazioni utili. Le missioni della storia principale in Romancing SaGa 3 offrono alcuni fantastici dungeon e brutali boss fight ma serve parecchio grinding per raggiungerle, a causa del fatto che la progressione della storia è bloccata dietro il livello massimo di HP del party e che questo incremento può solo avvenire casualmente durante le battaglie.

Passando al lato tecnico, la remaster di Romancing SaGa 3 svolge un ottimo lavoro in termini visivi: dal design ambientale alle animazioni di attacco, tutto è il sogno di qualunque fan dei JRPG rétro. Poiché non è un gioco pensato per mettere fretta, viene naturale esplorare da cima a fondo tutte le città e i dungeon messi a disposizione. Purtroppo, ancora una volta, Romancing SaGa 3 si dimostra fin troppo criptico durante l’esplorazione di questi ultimi: le porte sono spesso nascoste e indicate solo da piccoli trattini e la direzione può risultare molto faticosa da seguire durante determinate missioni. Tuttavia, la funzione journal aiuta molto a organizzare l’avventura o cercare di capire quale sarà il prossimo obiettivo. Nel complesso, la remaster ha notevolmente migliorato la qualità della grafica senza inficiare gli sprite rétro (a differenza del terribile porting PC di Chrono Trigger), rendendo il gioco una goduria per gli occhi, accompagnando il tutto con una colonna sonora da manuale.

Romancing SaGa 3 presenta alcune nuove aggiunte in questa versione modernizzata oltre al già menzionato restyling visivo. Ad esempio, se vi piace esplorare il gioco offre ora il Phantom Maze, un dungeon ricco di nemici feroci e bottino di alta qualità. A farla da padrone è però il New Game +, che permette di traferire livelli e abilità dei personaggi. Una miglioria di cui si sente la mancanza è invece la possibilità di velocizzare i combattimenti, come nel recente Final Fantasy VIII Remaster.

Conclusioni

Romancing SaGa 3 è una reliquia di un’epoca passata. I giocatori che desiderano un’esperienza di gioco di ruolo vecchia scuola troveranno in Romancing SaGa 3 un tesoro perduto dai giorni di gloria di Squaresoft, purché siano disposti a rinunciare a molte delle comodità dei giochi moderni. Premesso questo, incoraggiamo chiunque cerchi un’esperienza JRPG non lineare di scoprire il proprio percorso in questo fantastico gioco.

Commenti