News 02 Nov 2012

S.T.R.I.K.E. 7 – La Recensione

Il pc gaming è in pericolo di estinzione? No, ce lo dicono i numeri e, per fortuna, anche le numerosissime periferiche dedicate all’utenza che ama fare della propria macchina elaboratrice non solo un mulo da ufficio e web, ma anche una performante macchina da gioco.

A livello di periferiche, nell’ultimo lustro, il pc sta invece vivendo una seconda giovinezza, non solo perché le periferiche dedicate alle console casalinghe grazie alla tecnologia convergente, sono usabili anche su questi, ma è proprio il mercato dedicato alle periferiche principe e distintive del gioco pc, ovvero mouse e tastiera, che è in ottima salute.
Oggi parliamo delle virtù (e delle magagne) proprio di una tastiera dedicata ai giocatori più esigenti e professionali, la cui sola presenza fisica fa venire l’acquolina in bocca, più postazione di comando che tastiera: S.T.R.I.K.E. 7 di Mad Catz.

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Scheda tecnica

Layout qwerty US
24 tasti programmabili in 3 modalità per un massimo di 72 comandi.
Tecnologia costruttiva tasti: membrana
Cavetteria:  3 rivestiti,mini usb per i moduli, più l’usb+alimentazione per connessione al pc e alla rete elettrica da 1.8m.
Set di tasti sostitutivi: 2 set alternativi per i tasti cursori e due set per i WASD.
Utensili: 6  viti (2 di riserva) per assicurare i moduli, chiave esagonale, e chiave per estrazione dei tasti.

Moduli:
LCD V.E.N.O.M.: Touchscreen resistivo, 16  milioni di colori programmabile, HUB usb con due porte 2.0
Modulo principale: tastiera qwerty US 73 tasti  + Fn
Modulo secondario:  Tastierino numerico, cursori, + 5 tasti speciali programmabili
Modulo da fianco: fornito di 4 tasti programmabili.
Poggiapolsi: 2  passivi, 1 attivo con rotella a freno, e pulsante da pollice.
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Confezione

   

Come ogni periferica di lusso, anche la S.T.R.I.K.E. 7  si presenta con un imballo non solo impeccabile per quanto riguarda l’efficienza protettiva, ma anche esteticamente piacevole e razionale. La scatola esterna dalle linee asimmetriche  riprende le spigolature, e le fughe, della tastiera che troveremo al suo interno. I colori dominanti: bianco, nero e azzurro elettrico. Sfilata la copertura, una solidissima scatola ci presenterà “a strati” le varie componenti che sono, in ordine: tastiera principale, tastierino e display V.E.N.O.M., e infine, la scatola degli accessori. Come d’uso nell’epoca della Rete non ci saranno driver ne cd allegati di alcun tipo, ma solo una guida all’uso, molto stringata e una tabella su cartoncino che ci guiderà al primo assemblaggio.
L’imballo con la sua organizzazione stratificata, e dedicata per ogni componente, è perfetto, considerando il gran numero di oggetti da sistemare, è ridotto all’osso,  ma perfettamente disegnato e assegnato, quindi comodo da estrarre quanto  da ricomporre. La comoda scatolina in plastica, con gommapiuma sagomata interna, per gli attrezzi, le viti, i tasti sostitutivi e il terzo cavo mini usb, risulta di una comodità estrema; da riporre e tenere sempre a portata di  mano per gli eterni indecisi sulle configurazioni da adottare.

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Estetica e Costruzione

La tastiera nella sua configurazione estesa completa.

Il tastierino staccato e riassemblato in versione “gamepad”

Esaminiamo ora i vari moduli:

Il display V.E.N.O.M. in tutta la sua magnificenza.

Il modulo principe, l’hub di tutto il sistema, a cui si connettono gli altri, è il display touch V.E.N.O.M., presenta un touchscreen resistivo da 16ml di colori, e una serie di tasti hardware, quelli di sinistra demandati alla gestione del volume e del microfono, i tre di destra per selezionare le classiche tre modalità di ogni profilo.

Il modulo centrale, una tastiera qwerty priva del tastierino, ma perfettamente usabile anche da sola, o con l’aggiunta dei 4 tasti laterali e del display.

Il modulo principale, è una tastiera qwerty layout US, dalle dimensioni di una tastiera standard non ergonomica, non presenta alcun tasto aggiuntivo, ha però il classico tasto funzione, Fn, che troviamo sulle tastiere compatte dei portatili per abilitare scorciatoie per le funzioni presenti sul tastierino numerico, (quindi i tasti cursori, e i tasti da editing: del, insert, Pgup,Pgdown ecc) che in questo caso è scollegato. Questo modulo è perfettamente indipendente, volendo si può usare connettendolo con un qualsiasi cavo microusb al pc.

Il modulo del tastierino, che è il nucleo del gamepad assemblabile.

Il terzo modulo consiste nel tastierino numerico più 5 tasti speciali programmabili. La configurazione di questo può essere varia: possiamo agganciarlo al modulo principale, formando così una tastiera qwerty estesa classica, oppure possiamo posizionarlo al lato sinistro ed utilizzarlo come un gamepad, alla stregua, insomma, del G13 della Logitech, oppure della vecchia gloriosa Saitek Cyborg Unit.

La configurazione totale del modulo tastierino come gamepad prevede anche l’aggancio del poggiapolsi attivo. Il poggiapolsi attivo presenta (come gli altri due passivi) un aggancio in plastica che permette di regolarne la distanza dalla tastiera, inoltre è dotato di due controlli, un tasto programmabile e una rotellina di tipo a  “freno”. Come per le rotelline dei mouse,infatti, esistono fondamentalmente due tipi di rotazione: ad “infinitum”, ovvero la rotella gira libera finché non la si ferma o si esaurisce il moto rotatorio,  e con “freno meccanico” nel qual caso la rotellina è  frenata ad intervalli uguali da un sistema meccanico ed occorrerà controllare ogni scatto con il dito. Nel caso in oggetto, e molto appropriatamente, la rotellina è del secondo tipo. Si è scelto purtroppo, di non implementare lo stick analogico.
Infine per completare l’assetto del modulo gamepad possiamo montare i 4  tasti opzionali sul fianco sinistro del tastierino, che aumentato la possibilità di personalizzazione dei tasti.

Come si vede la possibilità di personalizzazione è vastissima, la S.T.R.I.K.E. 7 permette una flessibilità mai vista in fatto di tastiere gaming, il concetto di moduli assemblabili è certamente vincente da questo punto di vista.
L’estetica dei moduli è deliziosa, sfoggia senza remore uno stile scifi ostentato, che per gli amanti sarà irresistibile.

Il fondo della tastiera presenta robuste placche di metallo, bizzarro come poi gli incastri fondamentali dei poggiapolsi siano in semplice fragilissima plastica.

La qualità costruttiva e alcune scelte denotano invece una certa schizofrenia.
L’utilizzo di una tastiera a membrana invece che meccanica può avere le sue ragioni, che la stessa Mad Catz ha comunicato; prima fra tutte la retroilluminazione, ottimale e diffusa, si può avere solo con questa costruzione, a questo si aggiunge una maggiore silenziosità. Certamente il feedback può non piacere ai più smaliziati, (sopratutto se venite da una DAS keyboard) benché la membrana utilizzata da Mad Catz riesce a restituire una sensazione ottima, e la resistenza all’usura non sarà la stessa di una meccanica, ma sempre Mad Catz rende noto la particolare resistenza di questa particolare membrana, assicurando milioni di pressioni per tasto. Lo strato di ruvida gomma della scocca della tastiera e dei suoi poggiapolsi (non sui tasti ovviamente) è piacevolissimo, benché il grip non sia essenziale come su un mouse, non si può non ringraziare per la felice scelta. Il fondo della S.T.R.I.K.E. 7 poi è un carro armato, con strisce di metallo di rinforzo;  piedini e cerniere in metallo, gommato sulle punte per il grip, uno spettacolo raramente visto. Alla luce di questo sfoggio di lusso mi risulta incomprensibile come non si sia pensato ad un aggancio migliore dei moduli poggiapolsi. Sopratutto per quello attivo, che ovviamente presenta un connettore per la comunicazione con i moduli tastiera e tastierino. Gli agganci sono infatti in semplice plastica, da inserire a pressione, e ad ogni estrazione pregherete che i delicati agganci non saltino via. Per una tastiera che fa della modularità e dello scambio di componenti il suo cavallo di battaglia la cosa è quantomeno curiosa.

I tasti aggiuntivi, facilmente inseribili ed estraibili, tramite una chiavetta apposita, sono il fiore all’occhiello della S.T.R.I.K.E. 7. Potremmo scegliere 2 set di WASD e tasti cursori, oltre a quelli base. Un set li prevede con una piacevole gommatura rossa sui bordi, e un altro, molto meno invasivo, presenta una semplice scanalatura per renderli distinguibili al tatto, ma non farli spiccare in maniera eccessiva come i gommati.

La tastiera a membrana della S.T.R.I.K.E 7 riesce a restituire la stessa sensazione di quelle meccaniche.

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Prestazioni

Dopo aver speso una buona mezz’oretta a decidere la configurazione da provare, assicurate le viti e attivato il tutto, finalmente si può giocare!
L’attenzione viene subito calamitata dal display V.E.N.O.M. , se non altro per la novità, perché se è vero che non è la prima volta che una tastiera gaming sia dotata di output visivi, di sicuro è la prima che monti un display di tale diagonale e qualità, e in più touch.

Le funzionalità che questa unità ci fornisce sono:

  • Controllo volume avanzato, e controllo microfono
  • Programmazione di 12 macro per 3 modalità.
  • Pannello per lanciare applicazioni e giochi.
  • Blocco note, per prendere annotazioni al volo senza dover uscire dall’applicazione
  • Un’applicazione per gestire teamspeak
  • Gestione della retroilluminazione della tastiera.
  • Orologio
  • Cronometri
  • Conto alla rovescia (fino a tre contemporanei)
  • Blocco del tasto windows
  • Controlli mediaplayer
Il programma di configurazione permette di configurare ogni componente della tastiera.

Come si può notare è una gamma di funzionalità comodissime per qualsiasi giocatore, ma anche per la gestione dell’elaboratore. Il tutto gestibile tramite tocco. Benché ovviamente per alcune funzioni come il controllo volume, e microfono ci siano 4 tasti fisici.
Vale la pena di spendere qualche parola per le applicazioni del display V.E.N.O.M.
Iniziando da qualcosa di apparentemente banale, come il controllo volume, questo non si limita, al controllo del livello principale del pc, ma permette, alla stregua dell’applicazione windows, di gestire il volume per ogni singola applicazione, quindi ad esempio Steam, Skype ecc. Una vera finezza.
E non finisce qui, il pannello macro programmabile, consta di 10 icone a cui assegnare un comando, ebbene per ogni comando potremmo scegliere un’icona, sia dal gran numero di icone disponibili nel software della tastiera, sia importandone di nostre.
Un altra applicazione fondamentale, implementata alla perfezione è quella del client teamspeak, il controllo stanze e utenti è facile ed immediato, considerando la grandezza del display è un vero piacere utilizzarlo senza alcun bisogno di tornare all’applicazione windows.
Infine, una funzionalità che può apparire come un mero orpello, quella del “blocco note” si dimostra invece di grande utilità, per prendere appunti al volo senza il famigerato alt tab pcista, per avviare il notepad la cui necessità di prendere un rapido appunto rovina le lunghe ore passate nei nostri mondi virtuali preferiti , oppure (dio ce ne scampi!) riempirci di fogliettini e post-it volanti . Potremmo quindi annotare più appunti magari per ogni gioco, e li ritroveremo sempre li, visto che non vengono cancellati allo spegnimento della tastiera, e dunque al riavvio del pc.
I comandi della retroilluminazione del display sono abbastanza completi,  si può impostare il lasso di tempo prima che questo vada a “riposo” ma , stranamente, non potremo scegliere di spegnerlo completamente, solamente di tenerlo a bassissima intensità.
Certo qualcosa manca, in questo pur generoso set di applicazioni del V.E.N.O.M., ad esempio un’applicazione per monitorare il carico del sistema, anche limitata alla sola ram e cpu, un’interfaccia per FRAPS, il noto software per il monitoraggio degli fps; anche qualche applicazioni non gaming non sarebbe spiaciuta, come ad esempio un lettore RSS.

La programmazione delle varie macro è abbastanza facile e immediata, qualche problema col settaggio dei ritardi in macro complesse, ma tutto sommato il tutto si imposta, tramite il software in dotazione, con molta semplicità. Va riconosciuto inoltre, a Mad Catz, di aver distribuito un pacchetto di profili preconfigurati enorme, che vanno da Photoshop a Firefox, per non citare l’enorme lista di videogiochi. Una lacuna poco scusabile è la mancanza dell’attivazione automatica del profilo, a seconda dell’applicazione che si trova in primo piano; saremo infatti costretti sempre a selezionarla dall’icona della tray di Windows. Un’altra mancanza, forse di secondo ordine, ma che personalmente ho sentito, è la mancanza di un tasto fisico (oppure una scorciatoia touch) per creare delle macro rapide sui tasti programmabili, saremo sempre costretti a crearle tramite software.

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Tirando le somme

In fatto di mouse e tastiera, i “PCisti” si dividono in due folte schiere, decisamente agli antipodi: quelli che considerano il plus dato da periferiche particolarmente performanti e dedicate secondario, se non del tutto ininfluente. Chi invece trova che l’espansione delle possibilità, l’adattività ai contesti e la qualità dei dispositivi facciano la differenza, se non nella pura efficienza di gioco, sicuramente in una gestione comoda, elastica e diffusa in ogni contesto. Se fate parte del secondo gruppo S.T.R.I.K.E. 7 è il prodotto per voi.
Pochi aspetti impediscono alla tastiera di sfiorare la perfezione, sopratutto nel software del sistema, che si auspica sia migliorato col tempo e la strana scelta degli agganci di plastica per i poggiapolsi, che stonano con il resto, che dimostra qualità, eleganza e robustezza complessiva. Certo il prezzo non è dei più abbordabili, anche per chi è abituato a spendere per questo tipo di periferiche, ma queste sono scelte personali, di sicuro ad oggi sul mercato la S.T.R.I.K.E. 7  ha decisamente pochi concorrenti in grado di competere con essa.

 

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