In Saints Row: The Third, dovremo guadagnare il rispetto (e sopratutto soldi, una montagna di soldi) a suon di bazooka, mitra e granate, nel migliore dei casi. Ma questa volta non ci saranno soltanto le gang da 2 soldi incontrate nei precedenti episodi, con i Syndicate non si scherza. Ecco perché saranno necessari amici importanti, i giusti agganci, e totale mancanza di pudore e pietà. Nel terzo capitolo dell’Open-World che più di tutti è riuscito a intaccare la fama del Re del genere (chi ha detto Grand Theft Auto?), avremo una nuova città, nuove armi e nuovi avversari da affrontare, novità in realtà un po’ limitate, anche se il tasso di follia è certamente ai massimi livelli. Un buon comparto tecnico minato da lievi sbavature, accompagnato però da scelte di game design che certamente faranno storcere il naso (mi riferisco allo stile dei personaggi troppo farsesco e deformed) in favore di sano delirio e totale irriverenza, sfociando più volte nel ridicolo e nel grottesco, ma non per questo non in grado di offrirci ore di puro divertimento. Perbenisti, state lontani!
Lo ameranno: gli amanti degli Open-World, della follia fine a sé stessa
Lo odieranno: i perbenisti, i fanatici delle armi, i gamers privi di sarcasmo
E’ simile a: la serie Grand Theft Auto, i film targati Troma Entertainment
Titolo: Saints Row: The Third
Piattaforma: Xbox 360 / PlayStation 3 / PC
Sviluppatore: Volition, Inc.
Publisher: THQ
Giocatori: 1
Online & Extra: 1-2 (Coop Online)
Lingua: Italiano (Testi), Inglese (Parlato)
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STORIA
Prosegue l’ascesa dei Saints, una delle 5 gang pronte a spartirsi Steelport, e perché no, a dominarla totalmente. Dopo aver segnato, nel bene e nel male, la storia di Stillwater nei precedenti capitoli, Volition ci mostra una gang dalla fama mondiale, il cui nome è presente tanto sulle bibite energetiche quanto sui manifesti dei cinema. Ma lo schierarsi contro i Syndicate, una delle associazioni segrete più potenti in circolazione, priverà temporaneamente i nostri dei loro conti in banca a molti zeri e di una delle sue figure più carismatiche. Nei panni di un anonimo Protagonista, ripartendo praticamente da zero, facendoci strada a suon di sparatorie, furti, missioni extra al limite della follia in grado di rimpinguare i nostri fondi, tuning selvaggio e chi più ne ha più ne metta! Concentreremo la nostra attenzione e il fuoco contro i futuristici Deckers, gli eleganti Morning Star, i titanici e pompatissimi Luchadores o lo spietato corpo governativo STAG?
Durante lo svolgersi del gioco avremo scelte multiple da compiere, che influenzeranno tanto le ricompense che otterremo a fine missione quanto l’intera trama, offrendoci anche finali alternativi. Una trama all’insegna dell’eccesso, estrema nei contenuti e meritatamente +18, a tratti insensata, ma divertente e in grado di regalare tonnellate di risate!
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GAMEPLAY
Azione e libertà contraddistinguono la struttura Open-World di Saints Row: The Third, offrendoci, oltre ad una corposa e lunga trama, un vasto numero di attività extra e un’intera città totalmente esplorabile (pesantemente ispirata a New York), viva e brillante, che nasconde povertà, traffici illeciti e segrete lotte di potere dietro il bagliore dei riflettori. Il nostro telefono è il nostro mondo : da lì potremo tenere sotto controllo tutto il nostro impero, a partire dalla gestione degli introiti (che aumenteranno acquistando e conquistando attività nemiche, oltre che tramite uccisioni e completamento delle missioni), potenziare le abilità che acquisteremo col denaro, ma che diverranno disponibili salendo di Livello Rispetto (sorta di punti di esperienza ottenibili tramite lo svolgimento delle missioni), contattare i nostri alleati (i personaggi principali della trama) o i membri della gang, anche solo per consegnarci un veicolo al volo.
La grande personalizzazione a nostra disposizione sarà presente tanto in fase di creazione del nostro Protagonista, quanto nei veicoli totalmente modificabili a nostro piacimento nelle officine sparse per la città, dagli alettoni fino ai trincia-gomme laterali, sempre disponibili nel nostro garage, anche nel caso di distruzioni/esplosioni. Uno dei tanti aiuti che il gioco ci offre, più per comodità che per diminuire la difficoltà (siamo o non siamo i mitici Saints?). Come ad esempio la velocità di crociera (sorta di pilota automatico per l’auto, grazie al quale non dovremmo preoccuparci di accelerare e frenare), oppure le enormi (e poco realistiche) frecce luminose che ci indirizzeranno verso la meta (della missione o impostata da noi sul GPS). Features che faranno storcere il naso ai gamers più scafati, i quali però potranno optare per la modalità “Difficile” che complicherà di molto la vostra sopravvivenza lungo le strade di Steelport. Impossibile elencare tutte le folli missioni extra, come le frodi assicurative (che consisteranno nel farsi investire volutamente dalle auto!), o “Palla di fuoco”, gara a tempo a bordo di un Quad in fiamme, dove per aumentare i secondi a disposizione bisognerà distruggere veicoli ed eliminare ignari pedoni, così come le pazze armi che ci accompagneranno nelle nostre scorribande, alcune classiche, alcuni decisamente fuori dagli schemi, così come le tipologie di veicolo. Insomma, di cose da fare ce ne sono in grande quantità, difficilmente la noia prenderà il sopravvento!
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GRAPHIC & SOUND
Lo stile dissacrante del gioco viene enfatizzato anche dalla grafica, volutamente caricaturale e per nulla attinente alla realtà, così come la fisica offerta dal motore Havok. I personaggi e gran parte dei veicoli sembrano uscire dalla matita di qualche folle fumettista a cui è stato messo sotto mano un pc ed al quale non è stato minimamente spiegato di cosa trattasse il gioco: ecco quindi apparire furgoni con il volto gigante di Johnny Gat, catapulte umane, giganti senza veli dal forte accento russo, nemici simili a cyber-ninja velocissimi e dalle sembianze riconducibili a Tron (citato anche in altre occasioni), il tutto condito da salti lunari, esplosioni esagerate, balistica delle armi schizzata ma buona ed un effetto rag-doll fastidioso ma esilarante.
Sporadici problemi di tearing e collisioni intaccano un motore tutto sommato solido ed in grado di supportare egregiamente la vasta Steelport, vivida e ricca di luci, sparatorie e strambi abitanti. Le affinità con New York sono evidenti grazie all’enorme cura con cui è stata realizzata la città, con tanto di Statua della Libertà scimmiottata da un operaio intento a maneggiare acciaio fuso, Skyline e la tipica architettura della grande mela, una location non inedita, che però, dato l’illustre predecessore, non favorisce in un ipotetico paragone Saints Row: The Third, pur offrendoci un parco giochi “quasi” autonomo, quasi per via dell’IA non sempre efficace.
Ottima scelta di brani per la colonna sonora, promossa a pieni voti. Accessibile sotto forma di stazione radio, è stranamente indirizzata verso Rock/Metal e, in piccola parte, Rap e Pop, generi ben più affini allo stile dei Saints, ma in generale le stazioni saranno ricche di bei pezzi moderni e noti ma anche brani di nicchia per veri gourmet.
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ONLINE & EXTRA
Come nel precedente capitolo, torna la modalità Coop per 2 giocatori, una delle due modalità Multiplayer presenti. Niente Deathmatch et similia, ma consoliamoci con la possibilità di giocare l‘intera campagna insieme ad un amico (unicamente online)! Un sacrificio giustificato insomma, offrendoci una coop divertente e che perfettamente si incastra nella classica struttura Single Player. Ad arricchire il numero di ore che impiegherete per completare sia la trama principale che tutte le attività extra, i ragazzi di Volition hanno ben pensato di tributare la serie Gears of War inserendo la modalità “Lorda”, simile all’Orda di Marcus e co, ma al posto delle locuste, avremo a che fare con donne in abiti succinti (alte fino a 3 metri), cani e gatti, ninja spaziali e quant’altro, coadiuvati da carri armati o armi dalla forma decisamente esplicita, il tutto, anche in questo caso, giocabile in compagnia di un amico. Qualche modalità aggiuntiva non avrebbe guastato, ma la stessa Coop, rara nei giochi odierni, è comunque un punto a favore del team statunitense.
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IN CONCLUSIONE….
Volete un gioco divertente e spensierato, senza fronzoli, pieno di parolacce e volgarità esilaranti? Saints Row: The Third fa per voi. Pur non aggiungendo numerose novità rispetto al predecessore, Volition propone un più che buon Free-Roaming, ricco di eccessi, con un gameplay asciutto ed efficace, sacrificando l’aspetto tecnico (buono solo in alcuni frangenti) in favore di puro divertimento. Al contrario del suo più illustre avversario (mi riferisco alla serie Grand Theft Auto, con cui è inevitabile confrontarsi), trame cinematografiche, morale e personaggi dotati di spessore e personalità vengono abbandonati per dar spazio a simpatici e viziati personaggi/pupazzi in mano al giocatore, il quale ha a disposizione un immenso parco giochi pieno di cose da fare, e pur non rinnovando il genere (se non per via delle folli trovate di game design), il terzo capitolo della saga più gangster che ci sia si dimostra in grado di regalare ore spensierate sia agli amanti degli Open-World, che agli estimatori dell’azione pura.
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