Quanti in casa possono dire di aver avuto un Deamcast e quanti ancora possono dire di aver giocato, ai tempi, nel lontano 2000, a Samba de Amigo, di cui Party Central, che potete prenotare da GameStop, rappresenta un altro capitolo della saga? Sicuramente non il sottoscritto. Posso dire di aver avuto un Nintendo Wii, certo, ma la versione del gioco del 2008 fu purtroppo lontana dal definirsi popolare. Possiamo tuttavia affermare senza troppe pretese, che la musica sta per cambiare. In questa nuova, frizzante versione del gioco, ritroviamo un Amigo completamente tirato a lucido, ma comunque riconoscibilissimo. E allora pronti-via con le maracas in mano, perché il titolo è pronto per un grande ritorno su Nintendo Switch. L’ennesimo rhythm game? Vero, ma in questo viene fuori la sua forza: il riuscire a distinguersi.
Durante il playtest in anteprima concessoci dal publisher, ho avuto la possibilità di provare Joy-Con alla mano (ma in verità con tutto il corpo) la nuova versione di Samba de Amigo: Party Central per Nintendo Switch. La differenza con altri titoli di genere viene marcata fin da subito, presentando al giocatore un mondo musicale molto colorato. Certo, le musiche potranno anche essere le stesse, ma il tipo di approccio, le meccaniche e le interazioni, permettono ad Amigo e amici (è stato più forte di me, scusate!) di mantenere un gameplay, e in generale un’esperienza di gioco, costantemente divertente. Personalmente, è stato amore a prima vista. Specialmente perché le prime canzoni che ho notato della playlist sono state “Macarena” e “You Give Love a Bad Name” di Bon Jovi.
Come detto prima, il gameplay non annoia. Certo, è la base per un videogioco, ma spesso ci si dimentica di questo aspetto. Innanzitutto c’è una differenza abissale tra la modalità facile e la modalità “extra-difficile”, così da permettere un divertimento accessibile sia ai più piccoli che a veri professionisti della samba. Superate le difficoltà di approccio iniziali (accentuate dal senso di imbarazzo del sottoscritto) il gioco diventa intuitivo, e mano a mano sempre più coinvolgente. I Joy-Con si trasformano in maracas, e la danza ha inizio. Durante la prova erano a disposizione 20 brani, ma all’uscita saranno il doppio, con la promessa di continue aggiunte in futuro.
Durante l’esibizione succedono parecchie cose, sia a schermo che nelle nostre orecchie. Visivamente sono presenti sei piccoli cerchi “obbiettivo” che formano un esagono. Dal centro dell’esagono si sprigionano delle palline che vanno ad impattare sui cerchi a ritmo con la canzone. Il compito del giocatore è quello di colpire virtualmente (a tempo di musica ovviamente) queste palline. Per esempio, se una pallina colpisce il cerchio in alto a destra il giocatore dovrà muovere la “maracas” in quella direzione. E questa è solo la base del gameplay. Sono infatti presenti combo, pose, mini-game, quick time event e simili a cui prestare attenzione per guadagnare punti.
Accessibile sia ai bambini piccoli che a professionisti della Samba
Se gli input visivi sono tanti, gli input uditivi non sono da meno. È stato difficile concentrarsi su di essi per via della vicinanza tra le varie postazioni di prova. Fortunatamente a un certo punto sono riuscito a giocare da solo, così da poter effettuare un test pulito. L’input audio non è dato solo dal ritmo della canzone, ma sono presenti anche suoni e allarmi che vanno a indicare l’andamento della propria prestazione. Nel complesso mi sono sembrati forse un pelo troppo invasivi, ma come detto in precedenza, sarà stato per via del setup non proprio ottimale.
Il menù iniziale si presenta ricco di modalità: in Rhythm Game, la classica partita singola standard, saranno disponibili ben 40 canzoni (anche quelle di Sonic), e si potrà scegliere fin da subito il grado di difficoltà. Si spazia dalle canzoni più lente con difficoltà bassa a quelle con un bpm più alto, dove anche la partita facile può essere impegnativa, pur restando sempre alla portata di tutti. Poi c’è la modalità World Party dove otto giocatori da tutto il mondo competono a una gara suddivisa in tre fasi di eliminazione, con altrettante canzoni. Una sfida abbastanza lunga, ma che dà tante soddisfazioni.
Nella sezione Party for Two si entra nel cuore del gioco. Pensata per una sfida di coppia, questa modalità si suddivide in altre quattro sezioni. La prima è il classico Rhythm Game, partita standard ma 1 vs 1. A seguire c’è il Love Checker, per misurare il livello di sincronia con il partner e scoprire se c’è un match (senza nemmeno bisogno di inserire il nome di lui e nome di lei!). Perfetta per una festa con molte persone è la modalità Showdown, una sfida all’ultimo sangue dove il perdente dovrà subire una penitenza randomica scelta da una roulette. I castighi includono esercizi fisici come flessioni e addominali, ma anche molto altro, insomma penitenze (seppur facoltative) in pieno stile party game. Infine c’è la modalità Mini Rhythm Game che permette di giocare esclusivamente alle mini-fide e minigames che ogni tanto interrompono la modalità classica. È ovviamente presente la modalità Online tradizionale, dove si possono creare party per giocare fino a quattro giocatori.
Samba de Amigo: Party Central offre molti spunti di originalità, e sicuramente uno di questi è StreamiGo! che propone al giocatore un modo molto curioso di competere con gli avversari. La modalità da il nome a un social network fittizio in-game dove si dovrà competere in varie sfide e missioni per vedere crescere il numero di follower. Maggiore è il livello della performance, maggiori fan riusciremo ad ottenere per scalare le classifiche dei ballerini di Samba più seguiti al mondo.
Samba de Amigo offre molti spunti di originalità
Un titolo così frenetico e colorato potrebbe spaventare molti, ma è proprio in questo momento che entra in gioco il fattore accessibilità. Curiosando nel menù delle impostazioni sono rimasto piacevolmente sorpreso da due aspetti. Il primo è scontato (ma non troppo): è possibile regolare individualmente il volume sia della canzone di sottofondo (BKM, background music) che dei sound effect (SE). In questo modo è possibile scegliere se concentrarsi sulla canzone oppure sugli input audio (o per evitare il copyright in vista di una live su Twitch). Altro aspetto importante è la luminosità dello sfondo. Il gioco è molto colorato, e i continui cambi di colore e luci a schermo potrebbero risultare fastidiose a lungo andare per le persone più sensibili. In quanto a persona daltonica e un pelo fotosensibile ho apprezzato molto la possibilità di poter scegliere l’intensità della luminosità del sottofondo della schermata. Abbassandola, o alzandola si può creare una distinzione netta tra il sottofondo e gli elementi principali, ovvero i cerchi obbiettivo e le palline colorate. Ottima pensata in casa SEGA.
Samba de Amigo: Party Central marca un ritorno in grande stile per un titolo che arriva direttamente dall’infanzia di molte persone. Prova superata a pieni voti, e ora non resta altro che attendere la fine dell’estate, con la nostra recensione a seguito della release del gioco, con la speranza che tra i brani annunciati ci sia anche il nostro brano preferito.