Los Angeles – Yarr. Essere pirati porta a grandi responsabilità, come cercare tesori in fondo al mare e accertarsi che non si finisca a secco di prezioso rum. Un altro aspetto principale di questo bizzarro impiego è non essere individualisti e comportarsi come una vera ciurma: Sea of Thieves vuole fare proprio questo, unire un gruppo di amici o sconosciuti su internet per portarli in un’avventura marina e salpare alla ricerca di tesori e segreti da svelare.
Rappresenta uno dei titoli più importanti per la line-up di Xbox One, oltre ad essere sulla bocca della stampa da parecchio tempo. Le informazioni hanno sempre parlato di gameplay e possibilità, ma mai di un’effettiva data di lancio, ancora sconosciuta ai giocatori. L’abbiamo provato dunque sulla nuova console di Microsoft insieme ad altre persone, poiché si tratta di un gioco multiplayer e basato sull’aiuto reciproco.
Salpati verso mete lontane, ci siamo lanciati nell’avventura tra azioni esilaranti, incomprensioni tecniche, fughe dagli squali e nemici scheletrici da far esplodere. Tutto questo per trovare tesori e risolvere indovinelli, ovviamente scritti in una colorita lingua piratesca.
Prima di tutto è necessario tenere presente che la prova di Sea of Thieves è avvenuta su Xbox One X con un folto gruppo di giocatori. Il titolo è infatti multiplayer, ma l’essere in lobby con altre persone non basta per inseguire il proprio obiettivo: serve infatti lavorare insieme, spartirsi compiti essenziali sul ponte e avere quel misto senso di esplorazione e avventura sempre a portata di mano. Dopo essere saliti sull’imbarcazione, lentamente sono stati assegnati i ruoli da intraprendere, prima in modo un po’ sgangherato a causa delle diverse nazionalità dei partecipanti, poi con una maggiore conoscenza delle proprie mansioni. C’è infatti chi sta al timone, chi guarda la bussola per orientarsi, chi tiene la mappa in bella vista per essere consultata dagli altri e chi passeggia per il ponte senza una precisa idea sul da farsi. E non provate assolutamente a trangugiare rum mentre fate il vostro lavoro: essere ubriachi sul ponte apre a situazioni di pura confusione, con coordinate nautiche completamente sballate, mappe che cambiano continuamente orientamento e camminate barcollanti. Se poi soffrite anche il mal di mare…
Già da qui si capisce comunque che Sea of Thieves non è solo un gioco di pirati, ma anche un’esperienza di comunità che può sfociare in situazioni esilaranti e fraintendimenti, tutto molto “for the lulz”. L’obiettivo finale resta però quello: trovare il tesoro e farlo per primi. Bisogna infatti esplorare l’oceano per trovare indizi sotto forma di indovinelli, scritti in rime che solo chi ha una buona dimestichezza con l’inglese può comprendere al volo. Pergamena dopo pergamena, le indicazioni cominciano ad essere sempre più precise, fino al ritrovamento del punto esatto dove scavare e diventare finalmente abbastanza ricchi da tornare contenti alla nave.
La vita di un pirata è però costellata anche da pericoli, sotto forma di nemici sia sovrannaturali che umani. Essendo Sea of Thieves un gioco multiplayer, ciò ci ha portati a scontrarci con l’altra squadra di giocatori, vogliosi di strapparci il tesoro dalle mani. In questi frangenti si può capire la dinamica dei combattimenti di Sea of Thieves, non dotati di grande varietà e limitati all’uso del corpo a corpo, oltre che alla pistola. Il miglior modo per sfruttare la forza bruta è infatti combattere direttamente dalle navi, sfoderando i cannoni e cercando di bucherellare lo scafo dei nemici. Le palle di ghisa perforano le pareti di legno, causando accumuli di acqua da buttare fuori bordo con semplici secchi. Oltretutto, i giocatori possono diventare a loro volta palle di cannone per cominciare l’abbordaggio e prendere in mano la situazione direttamente.
Sea of Thieves, giocato insieme ad altri, è davvero esilarante. Comandare o essere parte di una ciurma del genere regala momenti di divertimento con costanza, tanto che la dimostrazione di circa mezz’ora è passata in un lampo, lasciando la voglia di poter continuare a scoprire gli altri segreti tenuti nascosti dall’oceano. Oltretutto, lo stile grafico particolare aiuta nel conferire a Sea of Thieves una certa vena cartoon, che potrebbe andare a cozzare col concetto fuorilegge di un pirata, ma si fonde alla perfezione coi colori utilizzati e l’eventuale goffaggine di alcuni giocatori. Non si tratta dunque di una simulazione piratesca, ma di un’avventura tra i mari in grado di unire un gruppo di giocatori e costringerli a cooperare per raggiungere il traguardo.
Con la sua formula open world, lanciarsi nell’esplorazione marina è sempre una sfida nuova. I tesori non sono infatti solamente sotto qualche centimetro di sabbia, ma anche abbandonati sul fondale marino oppure ancora intrappolati nel relitto di qualche nave fantasma. Sono molteplici le situazioni in cui ci si trova a saltare nel mare direttamente dall’asse che normalmente serve per giustiziare i traditori. State attenti però: per quanto i pericoli siano spesso sulla terraferma, anche gli squali potrebbero banchettare facilmente con la vostra carne, mettendo la parola fine alla vostra vita da pirati.
Sea of Thieves sembra già un titolo estremamente divertente da vivere coi propri amici
Nonostante la voglia di giocare nuovamente fosse grande, bisogna capire quanta diversità di gameplay possa offrire Sea of Thieves nel lungo periodo. Cercare tesori basandosi su qualche indovinello può risultare simpatico le prime volte, ma annoiare alla lunga. Per di più, i giocatori di oggi sono molto più propensi alla voglia di nuovi contenuti piuttosto che all’approfondimento di quelli già esistenti.
Avere altre persone con cui giocare sembra dunque necessario per godere nel migliore dei modi di un gioco dove la componente multiplayer cooperativa è veramente l’anima della festa. Essere messi di fianco ad altri giocatori in una sorta di LAN party è però qualcosa di completamente diverso rispetto al matchmaking online, dove non è possibile guardarsi di sfuggita negli occhi e comandare la ciurma anche nella vita reale. Per questo potrebbe essere necessario scegliersi amici fidati piuttosto che sconosciuti su internet per andare alla ricerca di tesori dimenticati.
In ConclusionE3
Essendo Sea of Thieves così divertente, viene da chiedersi perché non sia ancora arrivato ufficialmente sul mercato. Il lavoro da fare c’è, ma è paradossalmente qualcosa di fattibile anche durante la vita normale del gioco. Sea of Thieves, comunque, sembra già un titolo estremamente divertente da vivere coi propri amici. Una serie di avventure marinaresche verso tesori misteriosi, indovinelli, tranelli e nemici da sconfiggere.
Giocato multiplayer con qualche amico, oppure con persone sconosciute, ma vicine a noi, regala momenti di vero divertimento misto a risate per la goffaggine. Sea of Thieves sembra davvero sull’onda giusta ed è un bene che Rare e Microsoft continuino a portare avanti questo progetto, anche se sarebbe ora di presentare la versione finale.