Los Angeles – Milestone, italianissima software house che può vantare nel proprio pedigree una serie inenarrabile di racing games, si mette nuovamente all’opera proponendoci una incursione nel mondo dei rally con un titolo che ci vedrà ripercorrere il passato ed il presente di questa particolarissima disciplina sportiva.
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Realizzato in collaborazione con il nove volte campione del mondo Sébastien Loeb, avremo a disposizione un roster di vetture spaziante dalle classiche auto da rally anni 60 fino alle vetture contemporanee.
300 Kilometri di tracciati, 8 differenti rally, 5 tracciati rallycross, 50 modelli di auto di ben 20 produttori e 15 modalità di gioco rappresentano un biglietto da visita niente male per la prima iterazione di questo franchise che già al debutto, vista la scelta di puntare esclusivamente su macchine next-generation. segna la volontà di tagliare i ponti con il passato proiettandosi senza indugio alcuno verso il futuro prossimo.
Milestone con questa produzione imbocca la strada del distacco dai giochi di Rally su licenza: terminata la parentesi WRC è ora infatti di proporre un prodotto creato grazie alle solide basi gettate negli anni passati ma che, grazie alla libertà dai vincoli imposti da una licenza, possa far risaltare la creatività e la bravura del team milanese nel mostrare le proprie produzioni originali.
Primo segno, netto tra l’altro, del distacco con la old-gen, è l’avvento di un motore grafico-fisico nuovo di zecca, creato da zero dalle talentuose mani del team italiano; l’effetto di questa introduzione è lampante sin dalla prima occhiata: pur non toccando ancora livelli di eccellenza, considerando però anche il fatto che la versione da noi testata corrisponda ad una build mancante di ripulitura grafica e dell’implementazione di svariate variabili fisiche, è un piacere per gli occhi ammirare il livello poligonale delle vetture disponibili e la parziale interattività con i circuiti, non più granitici cunicoli in cui correre a velocità folli, elementi simbolo di quantità e qualità in una rivoluzione partita da solidissime basi. Illuminazione dinamica e diversità degli scenari di gioco sono solo alcune delle chiavi di questo salto generazionale che promette di consegnarci un gioco, se non perfetto, di sicuro molto interessante.
Rally, ma non solo: oltre alla modalità “Sébastien Loeb Academy”, in cui dovremo lavorare all’ombra del nostro mentore per guadagnarci un posto di rilievo nelle classifiche mondiali fino a ripercorrere alcune delle gare che hanno consegnato il rallysta francese alla storia avremo anche a disposizione sessioni di guida libera nella quale esercitarci per padroneggiare un modello di guida si user-friendly, ma che necessiterà di più di qualche ora di pratica per essere sfruttato debitamente.
Sébastien Loeb’s Evo Rally, seppure in forma ancora non completa, viene promosso a pieni voti, in attesa della prova di una versione più avanzata che avverrà, sicuramente, in occasione della GamesCom di Colonia, ove ci è già stato confermata la presenza di una build molto più avanzata rispetto a quella provata oggi.
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