Sennheiser CX 6.00BT – Recensione

Sulle pagine di GameSoul.it vi parliamo pressoché di continuo di periferiche pensate per il gaming, per migliorare le proprie performance in multiplayer, o per godersi al meglio colonne sonore pompose che sottolineano epiche cutscenes di altrettanto epiche campagne in singolo. Ogni tanto però una pausa dalla console ci sta tutta, e non c’è niente di meglio di una passeggiata per prendere una boccata d’aria, riflettere sulla caducità della vita (o sui prossimi giochi da comprare), possibilmente senza passare però l’intero pomeriggio con clacson, urla e sgommate nelle orecchie. Per simili occasioni, spesso improvvisate, serve qualcosa di comodo e pratico, nulla di troppo ingombrante o impegnativo, da indossare per spararsi della buona musica lungo il tragitto.

Nelle ultime settimane ho avuto il piacere di avere sottomano le CX 6.00BT, uno degli ultimi modelli di casa Sennheiser, che nel campo dell’audofilia è un’azienda leader, e soddisfano perfettamente quella necessità di avere delle cuffie comode, leggere, ma anche dalle performance di alto livello, per non rinunciare all’immersione e alla pulizia del suono. E incredibilmente, al netto di qualche sacrificio, anche ad un prezzo “abbordabile”, per gli standard elevatissimi (a volte troppo) del marchio tedesco. Difficile, se non impossibile, spendere meno di 100 € per un simile mix di caratteristiche, motivo per cui vi consiglio di continuare a leggere solo ed esclusivamente se non vi spaventa l’idea di spendere quella cifra per un paio di auricolari bluetooth in-ear, ma fidatevi, ne varrà la pena.

Partiamo dalla loro “leggerezza”: 14 grammi. Pesano meno del cavetto USB-USB mini che userete per ricaricarle, fate un po’ voi. Eppure il cavo, dal rivestimento in gomma, appare resistente alle strattonate, idem i due blocchi in plastica (nera), uno dei quali contiene l’alloggio per il cavo della ricarica e gli unici 3 tasti (blu) presenti, uno di accensione/spegnimento/sincronizzazione, e due che, in base alla durata della pressione, regolano il volume o cambiano la traccia. Per quanto il design non spicchi, c’è da dire che la forma degli auricolari è ben studiata, e si inseriscono perfettamente nell’orecchio, complice anche la presenza di 3 diverse misure di gommini (così da trovare quello più adatto a voi), che alla fine è quello che conta. Il laccetto, infine, posizionabile sia sul davanti che sulla nuca, può essere regolato, in modo da stringerlo quanto più possibile, nel caso temiate di perderle durante l’attività fisica.

Come detto, lo standard qualitativo tipico di Sennheiser, nonostante un prezzo più accessibile del solito, è lì al suo posto, e queste CX 6.00BT suonano davvero bene: l’audio è pulito e cristallino, gli alti e i bassi ben bilanciati, la latenza è ridotta al minimo (grazie allo standard Bluetooth 4.2 e alla tecnologia Qualcomm aptX) e i “sacrifici” di cui parlavo nell’introduzione si riscontrano in parte nelle frequenze medie e nella potenza generale. Le chiamate sono un po’ meno cristalline, ma da entrambi i capi del telefono non abbiamo riscontrato problematiche, e potrete sfruttarle per lunghe chiamate di lavoro senza problemi anche allontanandovi dal dispositivo (il segnale regge fino agli 8-9 metri circa): occhio soltanto alla batteria, la cui durata si attesa tra le 5 e le 6 ore (con un’ora e 30 di ricarica), e salvo una voce e un flebile lampeggiare rosso che ci segnalano l’imminente raggiungimento dello 0%, non c’è modo di capire quanta batteria residua ci sia, non proprio il massimo.

Qualità Sennheiser, comodità, pulizia cristallina, e un prezzo (relativamente) abbordabile sono i punti forti delle CX 6.00BT

In ambito puramente musicale, sappiate che difficilmente troverete un altro paio di cuffie ugualmente limpide. Le ho provate ascoltando vari generi, dal metal all’elettronica, rimanendo piacevolmente sorpreso dalla loro versatilità, accentuata dall’app proprietaria CapTune, con cui è possibile regolare tutti i device Sennheiser attraverso un’interfaccia non proprio intuitiva, e con qualche problema (almeno sul mio Samsung Note 8 ho riscontrato dei crash), ma che fa molto bene il suo lavoro: si possono infatti settare vari pre-set, oppure giocare con le frequenze per trovare l’equalizzazione dei propri sogni. Altro inghippo è però la compatibilità dell’app con i servizi di streaming: l’unico supportato è Tidal, quindi se siete abbonati a Spotify o Apple Music, dovrete rinunciare a questa feature davvero interessante. In compenso, l’app legge tutte le canzoni presenti nella memoria dello smartphone, e supporta anche i formati di alta qualità: potrete quindi aggirare la cosa in questo modo.

Conclusioni

Qualità Sennheiser, comodità, pulizia cristallina, e un prezzo (relativamente) abbordabile: la presenza di qualche compromesso era inevitabile, che si traduce in una potenza lievemente ridotta, frequenze medie leggermente tagliate e chiamate buone ma non di qualità altrettanto elevata, tutto compensato però da un sound di alto livello, bassi inclusi, un’ergonomia calibrata al millimetro e un’app, seppur con i suoi limiti, con cui personalizzare al massimo la propria esperienza d’ascolto.

100 euro non sono pochi per degli auricolari in-ear, ma per 14 grammi di device in grado di immergervi pressoché completamente ogni volta che li indosserete, un pensierino sulle CX 6.00BT dovreste farcelo.

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