Fondata nel 1945, Sennheiser si è affermata negli anni come uno dei migliori produttori di periferiche audio per il grande pubblico. La qualità delle sue periferiche è nota praticamente a tutti: oltre ad essere uno dei (pochi) marchi a produrre in territorio europeo, Sennheiser utilizza componenti di alto livello per ottenere una resa costruttiva solida e spesso sopra la media offerta dalla concorrenza. Non sorprende la decisione del marchio di “invadere” il mondo del gaming, un mercato in continua espansione che promette altissimi fatturati. In particolare, il segmento del gioco professionistico si sta ampliando sempre di più, con nuove periferiche annunciate praticamente ogni giorno per sopperire alle esigenze dei videogiocatori, sempre più attenti ed esigenti.
In particolare, le cuffie da gioco sono un elemento sempre più prezioso per migliaia di utenti in tutto il mondo. La qualità sonora richiesta dai giocatori è sempre più elevata, anche a causa dei sempre più sofisticati comparti audio dei titoli moderni, i quali permettono oramai di sentire i passi degli avversari praticamente dietro le proprie orecchie. In questo complesso quadro di prodotti sempre più concorrenziali, Sennheiser inserisce le sue GSP 600, un modello di fascia altissima che si presta a moltissimi utilizzi su diversi dispositivi, dalle console al PC passando per i notebook e gli smartphone.
Le cuffie si presentano all’interno di una confezione semplice e apparentemente minimalista. Un classico parallelepipedo con pochi colori e molte immagini, in perfetto stile moderno: al suo interno, della morbida gommapiuma avvolge le nostre GSP 600, mentre in uno scomparto a parte sono alloggiati due cavi: uno per i PC e l’altro per le console, gli smartphone ed eventualmente il Mac di Apple. Sono inoltre presenti tutti i vari depliant cartacei di sorta, da una lettera di benvenuto alla garanzia biennale. Le cuffie danno un’immediata sensazione di solidità e qualità costruttiva non appena tolte dal loro alloggiamento: i padiglioni sono voluminosi e morbidi, l’arco è imbottito, spazioso e regolabile. Alla destra è presente una rotella in plastica per regolare il volume, mentre a sinistra troverà il suo spazio il microfono direzionale. I padiglioni sono uniti all’arco tramite due congiunzioni in alluminio, che garantiscono una maggiore flessibilità in modo da adattarsi meglio alle esigenze del suo proprietario. A sorpresa sono presenti due regolatori sull’arco principale che vanno a incidere sulla pressione che i padiglioni eserciteranno sull’orecchio del giocatore; insomma stiamo parlando di un design di assoluto pregio, che mette in primo piano le esigenze dell’utente per offrire un’esperienza più confortevole che mai. Un giocatore non può non trovarsi a proprio agio indossando le GSP 600; la struttura pensata da Sennheiser riesce ad adattarsi a tutte le conformazioni craniche degli utenti, garantendo un confort massimo e una indossabilità praticamente perfetta.
Nonostante le dimensioni generose, la cuffia si fa amare per la sua incredibile morbidezza nell’uso quotidiano. La casa produttrice garantisce inoltre persino il livello massimo di umidità, che con il caldo estivo potrà arrivare al massimo all’80% con un minimo del 10% a seconda dell’ambiente di gioco. Insomma, l’imbottitura in schiuma terrà sì caldo alle nostre orecchie (Sennheiser garantisce però che anche al massimo calore pensabile non si supereranno i 40 gradi) ma garantirà comunque una buona circolazione di aria senza sacrificare l’isolamento acustico, che è davvero ottimo. Dal punto di vista prettamente tecnico, le cuffie Sennheiser hanno un’impedenza di 28 Ohm che va oltre lo standard dei classici 32 Ohm, con un’ottima frequenza di risposta, la quale varia dai 10 ai 30.000 Hz.
Nei giochi online, oltre alla fedeltà dei suoni, è importante anche la qualità del microfono, che deve riuscire a isolare la nostra voce a discapito dei rumori ambientali: il microfono ha una frequenza di risposta variabile (10 ai 18.000 Hz), e la sua sensibilità si attesta sui -47 dBV/Pache, e riesce con estrema facilità a restituire un suono fedele e chiaro, anche a discapito di disturbi ambientali cittadini comuni, come clacson e rumori vari.
Un giocatore non può non trovarsi a proprio agio indossando le GSP 600
All’atto pratico abbiamo potuto testare le GSP 600 sia con vari dispositivi di gioco (PS4, PC e Nintendo Switch) che su device multimediali come Apple Mac e iPhone. Nei primissimi casi la cuffia ci ha regalato prestazioni di altissimo livello, probabilmente anche superiori rispetto alla concorrenza (i suoni sembrano più chiari anche a confronto con le Razer ManO’War). Su PS4 abbiamo testato le GSP 600 con Detroit: Become Human, Dragon Ball FighterZ e Persona 5. Il risultato è ottimo, in particolare modo i suoi alti sembrano puliti e diretti, anche a volume elevato; i bassi fanno il loro lavoro pur non avendomi lasciato particolarmente esaltato. È l’isolamento acustico garantito dai padiglioni circumaurali a fare la differenza, regalando un’esperienza davvero ottima.
Su PC, collegando il cavo con i due jack microfono/cuffie, abbiamo potuto provare Jurassic World Evolution, Star Wars Battlefront II e Battlefield 1: il gestionale di Frontier è stato probabilmente il test più semplice, con la musica di sottofondo ben riprodotta e i ruggiti dei rettili giganti chiari e profondi. Gli sparatutto ci hanno permesso di testare l’audiolocalizzazione dei nemici, che ha funzionato particolarmente bene (specie nel caso di Battlefield 1). Su Nintendo Switch abbiamo apprezzato l’audio felino di Bayonetta 2 e i suoni retrò di Street Fighter 30th Anniversary Collection, anche qui le GSP 600 hanno garantito una performance davvero fuori dal comune. L’audio di fonti multimediali come film e serie TV è stato testato su un MacBook Pro e su di un iPhone X, ed entrambe le esperienze sono state all’altezza delle aspettative, anche se per ascoltare musica con la massima fedeltà conviene comunque non puntare su una cuffia da gaming. Ciò nonostante le GSP 600 hanno fatto il loro dovere egregiamente.
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Anche il microfono ci ha regalato ottimi momenti: abbiamo provato il direzionale delle GSP 600 con Discord, TeamSpeak, Skype, Steam Voice chat e persino per telefonare con iPhone. Ovviamente non siamo a livelli professionali, ma per le prestazioni richieste siamo ben al di sopra dello standard qualitativo dei normali microfoni per il gioco. Insomma, la prova con un utilizzo prettamente gaming-multimedia è andata oltre ogni nostra aspettativa, e le GSP 600 hanno superato con ampio margine di scarto ogni test. Inoltre per i più audiofili fra noi sarà possibile arrivare alla massima resa delle GSP 600 utilizzando una periferica acquisibile a parte. Stiamo parlando di un amplificatore proprietario costruito appositamente da Sennheiser, il GSX 1000, che promette prestazioni in linea con le migliori top di gamma della concorrenza. Non avendo a disposizione questo piccolo accessorio non abbiamo potuto effettuare i test necessari, pertanto non possiamo ancora consigliarvi l’acquisto; tenetelo comunque presente in caso vogliate la massima resa possibile dalle vostre GSP 600.
Le GSP 600 rappresentano un’ottima new entry nel mercato delle cuffie da gioco per professionisti. Ottimi bassi, ottima impedenza e una comodità senza pari rendono le nuove arrivate di Sennheiser un serio competitor per i mesi a venire. Le prestazioni delle GSP 600 sono sopra la media su tutti i giochi (e su tutti i dispositivi) sui quali abbiamo testato questo fantastico headset. Il lato negativo però c’è, e riguarda principalmente il prezzo delle GSP 600. Stiamo parlando di ben 249,90 euro, una cifra davvero importante che supera anche essa la media della concorrenza. Certo la qualità del made in Germany c’è tutta, ma questo non basterà per incoraggiare i giocatori più attenti al risparmio. Tenendo inoltre conto che per ottenere il massimo dalle GSP 600 occorre acquistare un altro accessorio da circa 250 euro, la spesa totale diventa insostenibile un po’ per tutti. Lo avrete capito da voi: se cercate un’ottima resa senza badare al prezzo, le nuove cuffie di Sennheiser faranno al caso vostro. Altrimenti, la concorrenza offre prodotti simili, anche se qualitativamente non eccelsi, a prezzi molto più bassi. |
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