Lo Wang è tornato! A più di 5 anni dall’ultimo capitolo di Shadow Warrior, Flying Wild Hog ─ spalleggiata da Devolver Digital ─ ha riportato su PC e console uno degli eroi meno eroici del campo videoludico.
Il nostro protagonista è infatti non solo un ninja mercenario, che non esita ad accettare lavori dalla Yakuza ed altri personaggi poco raccomandabili (vedi il suo ex-boss Orochi Zilla), ma è anche un incredibile… cazzone, pardon my French. Proprio questa caratteristica lo rende però amatissimo dai fan, che finalmente possono tornare ad affettare e far esplodere i demoni dello Shadow Realm accompagnati dalla sua tagliente ironia.
Shadow Warrior 3 riprende la saga esattamente dove era rimasta: con un gigantesco drago liberatosi dal sigillo che lo teneva imprigionato, e pronto a seminare distruzione nel mondo reale. Come se la caverà Lo Wang contro un nemico di tali proporzioni? Beh, come al solito. Un po’ di proiettili di qua, un po’ di colpi di katana di là… un goccio di magia divina e un bel po’ di aiuto da parte dei più inaspettati elementi.
Fin dal primissimo istante i giocatori vengono introdotti all’incredibile livello di serietà di questo titolo. Shadow Warrior 3 si apre infatti con Lo Wang, in mutande, visibilmente scosso, che narra della sua sonora sconfitta contro il drago… ad una maschera, che i fan di vecchia data riconosceranno come la maschera del suo amico Hoji. Evidentemente in questo scontro il protagonista ha perso non solo il suo Mojo, ma anche qualche rotella.
Non si tratta forse della trama più articolata o con i colpi di scena più inaspettati di sempre, ma riesce senza dubbio nell’intento di strappare parecchie risate
Per fortuna arriva a salvarlo dai suoi vaneggiamenti proprio Orochi Zilla: ex-boss, ex-villain, ora braccio destro… o meglio sinistro, di Lo Wang. Zilla ha un piano: utilizzare l’energia divina residua contenuta nella maschera di Hoji per creare una bomba magica da far mangiare al drago. Come dice saggiamente il nostro ninja mercenario però “gli oggetti magici fanno raramente ciò che c’è scritto sull’etichetta“.
Non si tratta forse della trama più articolata o con i colpi di scena più inaspettati di sempre, ma riesce senza dubbio nell’intento di strappare parecchie risate. L’ironia di Lo Wang è sempre sul pezzo ed il rapporto tra i vari personaggi si evolve una pugnalatina (non troppo forte, dai) dopo l’altra, dopotutto qui di stinchi di santo proprio non ce n’è.
Insieme al drago, dallo Shadow Realm sono fuoriusciti anche parecchi demoni, che sbarreranno la strada al nostro “eroe” in molteplici occasioni. Il gameplay si suddivide principalmente in due parti, una di platforming/parkour e una shooter. Raramente troverete nemici durante le vostre corse, che lasciano zero spazio all’esplorazione delle peraltro bellissime ambientazioni (è un gioco corridoio). Questi vengono invece ammassati in arene circoscritte, che però lasciano ampia libertà di movimento grazie allo sviluppo su vari livelli in altezza e la presenza di elementi che permettono spostamenti rapidi (per esempio tramite rampino, o correndo sui muri).
Le sessioni di parkour sembrano onestamente messe lì più per dare il tempo ai personaggi di conversare, che per impegnare il giocatore, seppur con un paio di notabili eccezioni. Dove però Shadow Warrior 3 eccelle sono le sessioni shooter. Nessuno si è mai sentito così potente con una katana in mano nel bel mezzo di una sparatoria. Certo, non guastano anche le altre armi da fuoco presenti nell’arsenale di Lo Wang.
Nessuno si è mai sentito così potente con una katana in mano nel bel mezzo di una sparatoria. Certo, non guastano anche le altre armi da fuoco presenti nell’arsenale di Lo Wang
In mezzo ad ondate di demoni che vi lanciano addosso qualsiasi cosa, l’azione è incredibilmente frenetica. I giocatori sono costretti a muoversi continuamente per evitare di venire circondati da decine di nemici, cercare vita e munizioni, e andare a mettere fuori uso i maledetti che attaccano a distanza. Ogni due secondi si ha tra le mani un’arma diversa, tutte potenziabili dall’apposito menu, a seconda del tipo di demoni che ci si trova davanti e delle risorse necessarie in quel momento (uccidere i nemici con un’arma da fuoco o la katana fa droppare vita o munizioni).
Anche il Chi si rivela utile in svariate occasioni, per esempio per spingere gli avversari contro le trappole disseminate per le arene: alcune sono davvero gigantesche e spettacolari, attivabili tramite grossi “bottoni”. Le migliori armi sono però le Gore Weapon, ottenibili dai nemici di alto rango una volta riempita l’apposita barra. Strappare queste armi dai corpi dei demoni non solo dà vita a truculente animazioni, ma mette tra le mani di Lo Wang i più disparati strumenti di morte: spade che permettono di trasportarsi da un nemico all’altro, bombe laser, trivelle e buchi neri. Ce n’è davvero per tutti i gusti!
Dal punto di vista tecnico, Shadow Warrior 3 se la cava incredibilmente alla grande per essere un titolo PS4. Le cutscene sono di ottima qualità, le ambientazioni, i colori, le ombre sono tutti curatissimi e gradevoli alla vista. Anche le animazioni di Lo Wang sono fluide in ogni circostanza, e mai mi è capitato di vedere movimenti scomposti da parte di personaggi o nemici. Non ha davvero niente da invidiare a molti altri prodotti che si presentano su next-gen.
Non male anche la colonna sonora, molto “orientaleggiante”. Bisogna dire che viene un po’ persa tra il rumore di demoni che esplodono e le battute di Lo Wang, ma di certo non ci lamenteremo di questo.
Shadow Warrior 3 è uno shooter divertente e frenetico, che sa come far sentire incredibilmente potenti e allo stesso tempo costantemente ad un passo dalla morte i giocatori. Lo Wang, con la sua ironia e la sua imprevedibilità, è la spina dorsale del gioco. Un vero MVP in grado di strappare una risata nei momenti più impensabili e di rendere godibile una trama costruita appositamente su cliché. Purtroppo il nostro viaggio al suo fianco non ha una grande durata, e la rigiocabilità è praticamente uguale a zero. In meno di 10 ore il gioco esaurisce tutte le sue cartucce e lascia con un leggero senso di insoddisfazione: un paio di boss (ce ne sono solo due, di cui il primo è assolutamente fantastico) o zone in più avrebbero fatto una grande differenza. Chi vuole farsi quattro risate in compagnia di Lo Wang e dei suoi più o meno amici può approfittare della presenza di Shadow Warrior 3 nella libreria PS Now fino a luglio 2022. |