Continuiamo ad addentrarci fra i misteri che serpeggiano fra le nebbie di Whitechapel. Se vi piacciono i giochi da tavolo investigativi e amate l’idea di dare la caccia al più famoso serial killer della Londra Vittoriana, allora avremo molto di cui parlare perché sto per mostrarvi Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – Jack lo Squartatore e Avventure nel West End.
Questo gioco fa parte di un trittico di boardgame famosi insieme a Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – I delitti del Tamigi e altri casi e Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – Carlton House e Queen’s Park, e arriverà presto anche un quarto capitolo (la famigerata “scatola verde”). Questa volta analizzeremo “la scatola rossa”, quella dedicata niente di meno che a Jack lo Squartatore (che potete trovare qui). Si tratta una nuova edizione, rivista e curata da Asmodee Italia, che ci porta dieci nuovi casi ambientati in uno dei periodi storici più presenti nell’immaginario collettivo.
Ma che cos’è questo gioco, esattamente?
Sherlock Holmes: Consulente Investigativo è un gioco cooperativo (ovvero i giocatori lottano “contro il gioco” e non fra di loro) di investigazione, pensato per un minimo di uno (sì, potete giocare anche da soli) fino a un massimo di otto giocatori (anche se, virtualmente, si adatta a qualsiasi numero di investigatori). La sua durata, sulla carta, è di 60/90 minuti, ma non è affatto raro sforare i tempi previsti per alcuni dei casi più intricati.
Esattamente come I delitti del Tamigi e altri casi (che potete trovare qui), e Carlton House e Queen’s Park (che potete trovare qui), anche Jack lo Squartatore e Avventure nel West End si presenta con una confezione davvero superlativa, solida e ben curata (la trovate a questo link) che non sfigura in una libreria e che dà il meglio se affiancata a gli altri due “tomi” della serie Sherlock Holmes: Consulente Investigativo.
– Cosa contiene la scatola?
Ripetere l’ovvio a volte fa bene, e in questo caso bisogna farlo: come ho già dichiarato in precedenza, i contenuti delle “scatole” di Sherlock Holmes: Consulente Investigativo sono fantastici. La confezione, durevole e bella, contiene un sacco di materiale ben realizzato e fedele alle atmosfere della Londra Vittoriana.
Vediamo cosa c’è nella scatola, in dettaglio:
- Il regolamento, sufficientemente snello per essere compreso piuttosto velocemente
- Dieci casi, divisi in altrettanti fascicoli da affrontare in ordine cronologico (Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride e Catherine Eddowes, Mary Jane Kelly, Il dottor Goldfire, L’assassinio di Sherlock Holmes, Una questione di identità, La morte di un conte in Transilvania, Il Savage club e Un semplice caso di omicidio)
- Una mappa di Londra con pinpoint specifici
- Un annuario con i nomi dei più importanti abitanti della città
- Dieci copie del Times, il giornale di Londra (una per ogni caso)
- La mappa del quartiere di Whitechapel
– Come si gioca?
Sherlock Holmes: Consulente Investigativo è un gioco da tavolo che condivide la stessa meccanica per tutte e tre le scatole disponibili. Esattamente come il primissimo capitolo e Carlton House & Queen’s Park, anche questa edizione contiene un gioco che deriva lontanamente dai libri game. Non esiste quindi un Dungeon Master, come nei giochi di ruolo, ma le regole non sono schematiche come nei i boardgames; non dipendono quindi da tiri di dado, pick up di carte, potenziamenti o quant’altro.
Come forse avrete già intuito, Sherlock Holmes: Consulente Investigativo è un gioco molto interpretativo, e per vincere dovremo solamente spremere le nostre meningi. Comunque, nonostante il nome di Sherlock capeggi sulla confezione, non andremo a interpretare il detective di Baker Street, bensì gli Irregolari della medesima via, ovvero gli aiutanti, informatori e investigatori fedeli ad Holmes e Watson, spesso essenziali per la risoluzione dei casi del celebre detective. In sostanza, dei loro amici.
Anche in Jack lo Squartatore e Avventure nel West End troveremo dieci fascicoli per un altrettanto numero di casi: ogni caso si apre con una breve introduzione, la quale spiega i fatti accaduti e dà ai lettori e alle lettrici tutto il necessario per iniziare a indagare, battendo le prime “piste” investigative. Inizieremo leggendo a tutti i giocatori e le giocatrici la dovuta introduzione, dopodiché a turno dovremo decidere quale direzione intraprendere in quel di Londra (o a Whitechapel). Le piste e gli indizi possono essere reperiti sia dall’incipit della storia che dalla copia del Times in nostro possesso. Non solo; l’annuario e la mappa sono entrambi fonti essenziali per trovare la giusta via e continuare l’indagine fino alla sua risoluzione.
Anche qui, continuo a ripetere ciò che ho già scritto in passato: l’annuario è utilissimo per trovare indirizzi di persone, aziende o servizi pubblici e ci condurrà direttamente da loro, indicandoci l’ubicazione all’interno del fascicolo del caso in questione. Ma in cosa si differenzia la “scatola rossa” dalle altre due? Beh, come potete facilmente intuire, la discriminante qui è proprio Jack lo Squartatore, il terribile killer che terrorizzò le strade di Londra (e di Whitechapel in particolare) tra l’estate e l’autunno del 1888. A Jack sono dedicati ben quattro casi, da affrontare in obbligatoria successione, che vi costringeranno a ragionare e trarre le vostre conclusioni per cercare di fermare uno dei più terribili assassini che il mondo abbia mai conosciuto. I casi di Jack hanno meccaniche simile a quelle viste in Queen’s Park; dovete vederli come un’unico grande filone narrativo che si conclude alla fine del quarto libretto.
Credo sia superfluo dire che l’idea di dare caccia a una figura come quella di Jack lo Squartatore sia davvero affascinante. Un concept sul quale gli autori del gioco hanno saputo ricamare una trama solida basata (ahimè) sui fatti reali accaduti a Whitechapel. Tenetene conto, perché gli omicidi di Jack sono descritti in maniera piuttosto precisa e l’esperienza di gioco potrebbe non risultare confortevole per tutte le persone. In generale, questa scatola è forse quella che più di tutte è adatta a un pubblico maturo.
Interessanti (ovviamente) anche i casi di West End, che sono sei e che partono dal quinto libretto. È interessante notare che, secondo le istruzioni ufficiali, per i neofiti della serie Sherlock Holmes Consulente Investigativo è consigliato di iniziare da questi casi e di lasciare Jack per ultimo, nonostante così facendo si vada a creare una discrepanza con le copie del Times (che sono in ordine cronologico).
Comunque, come avrete facilmente intuito, scopo finale di questo gioco è quello di risolvere il caso (o i casi, in riferimento a Jack lo Squartatore), cercando di prendere le piste giuste e necessarie in modo da arrivare a rispondere alle domande che ci verranno poste a fine fascicolo. Questioni come “chi ha ucciso Tizio”, “cosa faceva Caio” e via dicendo dovranno trovare una risposta (esatta!) dai nostri appunti. Ogni domanda con risposta corretta genererà un punteggio per la nostra indagine. Al termine della conta dovremo confrontare il numero di piste intraprese da noi con quelle scelte da Sherlock e rimuovere 5 punti dal nostro totale per ogni pista in più da noi seguita rispetto a quelle imboccate dal celebre detective.
Ribadisco quanto dichiarato in passato: il punteggio (e le deduzioni) di Sherlock sono davvero incredibili. Mi ritrovo nuovamente a consigliarvi di andare contro le condizioni di vittoria: il gioco vuole che impieghiate meno piste possibile per arrivare alla soluzione, ma si perde davvero qualcosa a non esplorare le vie fumose di Londra o i sinistri vicoli di Whitechapel. Cercate di risolvere i casi esplorando l’ambientazione, dando davvero poca importanza al confronto a punti.
– Impressioni finali
Siamo arrivati al paragrafo finale, ed esattamente come per Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – I delitti del Tamigi e altri casi e per Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – Carlton House e Queen’s Park, le mie conclusioni non differiscono. Proprio come per la “scatola blu”, anche Jack lo Squartatore richiederà più concentrazione, più focus e pazienza per godersi appieno l’esperienza ludica proposta da Asmodee. Mi ritrovo nuovamente a reiterare che Sherlock Holmes: Consulente Investigativo non è un gioco per tutti: per quanto il regolamento sia snello e accessibile a chiunque, Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – Jack lo Squartatore e Avventure nel West End richiede una dose non indifferente di concentrazione, calma e pazienza. Qualità difficili da ottenere in questi tempi che pullulano di distrazioni più o meno interattive ed elettroniche.
Concludendo, una partita può durare da una a tre ore, determinate non solo dalla difficoltà dei casi che esamineremo ma anche in base alla quantità (e alla qualità) di giocatori e giocatrici. Se però la pazienza non vi manca e vi piace l’idea di inseguire uno degli assassini più famosi della storia con acume e deduzione, Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – Jack lo Squartatore e Avventure nel West End fa per voi.
Vi ricordo inoltre che ogni scatola è stand-alone e non necessita delle altre “sorelle” per essere giocata.
Altresì vi faccio riflette anche sul fatto che Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – Jack lo Squartatore e Avventure nel West End è un gioco che, una volta terminato, non potrete più giocare. Nonostante i casi vi terranno impegnati per decine di ore, non c’è modo di rigiocarli (a meno che non perdiate la memoria) senza sapere già le risposte a tutte le domande. Insomma, è un gioco davvero fantastico, con qualche piccolo limite che non lo rende però meno interessante.
Potete acquistare Sherlock Holmes: Consulente Investigativo – Jack lo Squartatore e Avventure nel West End su GameStop a questo link.
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