Geek & Tech 26 Ago 2015

Shuttle SH97R6 – Recensione

Quello dei PC è un mondo in costante evoluzione: da strumenti di lavoro destinati solo a professionisti del settore sono infatti divenuti, con il passare degli anni, un mezzo ad appannaggio della maggioranza delle persone esistenti divenendo, per più di qualcuno, una vera e propria estensione digitale della propria vita.

Lo step successivo ha mostrato come i pc, oltre al soddisfacimento delle velleità social della maggior parte degli utenti, siano diventati delle vere e proprie macchine da gioco capaci di far impallidire, grazie alla potenza bruta di CPU e GPU sempre più performanti fin’anche le più potenti console next-gen in circolazione. Parallelamente a questa evoluzione computazionale si è assistito ad un fenomeno che ha visto i pc mutare da freddi marchingegni meccanici a veri e propri oggetti di design utilizzati (oltre che per giocare) anche per abbellire la propria casa con un tocco di personalità che non guasta mai. Purtroppo però a pc sempre più performanti e stilosi si univa un fattore di ingombro che costringeva ad “occultare” queste macchine da gioco facendo dunque perdere di significato qualsiasi miglioria estetica applicata agli stessi.

Proprio in questo ambito viene ad inserirsi, con stile e prepotenza, lo SH97R6, pc ultra-compatto della tedescaShuttle. Ci troviamo dunque davanti ad un gingillo bello ma inutile o ad un oggetto di design con tanto stile quanta potenza? Scopriamolo insieme.

 

Shuttle SH97R6

Form Factor: XPC Barebone

Cpu: LGA1150 -i3/i5/i7 Haswell fino a 95w

Chipset: Intel® H97 Platform Controller Hub (PCH)

Sistema di Raffreddamento: Shuttle I.C.E. Heatpipe cooling system

Memoria Ram: Fino a 32Gb DDR3 – 1600 (4 moduli da 8Gb)

Scheda video: Integrata Intel HD graphics con supporto a 3 display

Connettori: 4x SATA 3.0 (6Gb/s), 1x eSATA (3 Gb/s), 1x mSATA (6 Gb/s)

Dispositivi I/O:

  • Video: 2 Displayport, 1 HDMI
  • Audio: Audio integrato 7.1
  • Lan: GigaBit LAN (RJ45)
  • Dati: 4x USB 3.0, 6x USB 2.0, 1x External SATA

Alimentatore: 300 W (500 Opzionale montato nel modello oggetto di test)

Dimensioni: 21,6 x 33,2 x 19,8cm – 14,2 lt di capienza

Peso: 5 Kg

Modello Provato: XPC SH97R6

 

Questa “rivoluzione dello stile” appena citata vede nell’XPC Barebone l’interpretazione che Shuttle ha voluto dare al concetto appena citato: un mini-pc a tutti gli effetti capace di stivare, nonostante un risibile ingombro, tutti i componenti di un normale elaboratore fornendoci la possibilità di costruire da zero il nostro PC ideale. Shuttle ci fornisce infatti, mediante l’acquisto di questo XPC Barebone cube, gli elementi essenziali per l’assemblaggio di un computer da gioco di primissima fascia dovendo aver cura di aggiungere, a nostro piacimento, i componenti che più ci aggradano.

All’interno della scocca di questo SH97R6 (venduto a 298,00€ iva inclusa) troveremo una scheda madre basata su chipset Intel H97, capace di montare processori i3, i5, i7 (LGA1150) facenti parte della famiglia Haswell a patto che l’assorbimento massimo degli stessi non superi i 95w; l’unità a nostra disposizione potrà essere dotata di un massimo di 32Gb di Ram DDR3 – 1600Mhz riuscendo dunque, in nome dell’estrema modularità di questo sistema (marchio epistemiologico di questo pur compatto XPC Barebone), a soddisfare le esigenze sia dell’utente casual che di coloro alla ricerca di una macchina altamente performante. 

Grazie inoltre all’ampia connettività, garantita dalla presenza di ben quattro porte SATA 3.0 (6Gb/s) e di due eSATA, potremo sbizzarrirci nel collegare una o più unità disco (SSD e standard) e dotare, grazie allo slot esterno da 5.25″, il sistema di una unità DVD/Bluray a seconda delle nostre esigenze.

La modularità dello SH97R6 rappresenta la carta vincente del sistema made in Shuttle

Senza indugiare in ulteriori personalizzazioni già il sopraccitato allestimento (CPU+RAM+HDD+DVD/BD) ci vedrebbe in grado di utilizzare lo SH97R6 al pieno delle sue funzionalità: pur avvalendosi della scheda video integrata avremo la possibilità, grazie alla dotazione di ben due displayport (60fps) e di una uscita HDMI (30fps), di gestire una visualizzazione in multimonitor con una risoluzione massima di 4k senza contare, inoltre, la dotazione audio nativa 7.1 che ci metterà in condizione, senza spese aggiuntive, di avere a disposizione un sistema multimediale completamente funzionante.

La modularità dello SH97R6 è però la carta vincente del sistema made in Shuttle: se intenzionati ad utilizzare il cube come sistema da gioco l’estrema versatilità dello stesso, data dalla presenza di uno slot PCI-Express 3.0 x16, ci permetterà di collegare una scheda video aggiuntiva in modo da dotare il mini-pc in oggetto di una GPU performante atta a soddisfare i nostri bisogni di hardcore gamer.

Come ben intuibile anche una versione “base” dello Shuttle XPC Barebone SH97R6, allestita con una componentistica “entry-level” ci mette in condizione di avere un sistema multimediale completo, funzionante e completamente fruibile anche a risoluzioni apparentemente proibitive come il 4k in ambito di riproduzione video.La musica verrebbe però a cambiare allorché si decidesse di utilizzare il mini-pc made in Shuttle come sistema da gioco: viste le esose richieste hardware degli ultimi titoli disponibili sul mercato sarebbe infatti impensabile approcciarsi agli stessi facendo leva sulle pur generose prestazioni del sistema “di partenza”.

Ho dunque provato ad allestire, utilizzando la scocca del piccolo di casa Shuttle, una war-gaming-machine di tutto rispetto, capace di muovere poligoni su poligoni senza esitazioni di sorta: vediamo dunque cosa siamo riusciti a tirar fuori dallo SH97R6.

La configurazione da noi scelta per rendere “abile ed arruolabile” in ambito gaming il mini-pc di cui sopra ha visto cadere la nostra preferenza su un i5-4690K da 3,5GHz che, per via sia dei 6 Mb di cache che del moltiplicatore sbloccato, riesce a dire la sua anche comparato a ben più blasonati i7. L’accesso al bios dello SH97R6 ha evidenziato la possibilità di effettuare  (vista la tipologia del processore montato) operazioni di overclockanche di discreta entità: ciononostante abbiamo preferito non avventurarci, soprattutto per via del poco spazio disponibile per installare soluzioni di raffreddamento alternative a quella standard, per questa strada mantenendo dunque la già elevata frequenza di partenza dell’i5 equipaggiato.

Quanto alla ram ci siamo limitati a “soli” 16GB (2x 8gb) di DDR3-1600 (Corsair Vengeance) completando la dotazione di base con un SSD Samsung 850EVO da 128Gb e un Seagate Barracuda 6Gb/s da 1 TB (ST1000DM003). Al fine di rendere “utilizzabile” il tutto in ambito gaming abbiamo installato, ad onor del vero non senza difficoltà (viste le risicate risorse in termini di spazio all’interno del case) una Sapphire R9 280 Dual, allestimento di punta per questo mini-pc. L’installazione di una scheda video aggiuntiva renderebbe però inutilizzabile, per via dell’elevata richiesta energetica di quest’ultima, il mini-pc: per ovviare a questo “inconveniente” abbiamo equipaggiato l’SH97R6 del modulo di alimentazione sostitutivo PC63J (dovendo dunque aggiungere altri 132,00€ iva inclusa al prezzo iniziale) che, dall’alto dei suoi roboanti 500w ha reso possibile le nostre velleita da aspiranti hardcore gamer.

Il montaggio dei singoli componenti, per quanto elementare ed ascrivibile alla normale operatività di base, ha richiesto un pò più di tempo per via della difficile accessibilità di alcune delle zone del case che, ingegnerizzato per una disposizione “anaerobica” dei componenti, mi ha dato il suo bel da fare. Terminata la fase di installazione del sistema operativo il nostro mini-pc da guerra era pronto per darsi da fare: vediamo dunque come è andata.

Il montaggio dei singoli componenti ha richiesto un pò più di tempo per via della difficile accessibilità di alcune delle zone del case.

Giunti al momento di mettere alla frusta l’ultra-modificato SH97R6, abbiamo scelto un novero di titoli che, pur appartenenti a diverse “generazioni”, riuscissero nel compito di mettere in difficoltà, o quanto meno spingere al massimo, le risorse della war-gaming machine in miniatura da noi assemblata: per far ciò abbiamo messo sotto stress il sistema con tre giochi, diversi uno dall’altro, che avrebbero comunque portato a compimento quanto da noi sperato.

Il debutto in società dell’XPC made in Shuttle è avvenuto mediante Hitman: Absolution. Il capolavoro di I/O interactive, pur se risalente al 2012, riesce a mettere alla frusta qualsiasi sistema per via della folla dinamica ed anche per via della vastità dei livelli di gioco, forte anche dell’elevato numero di variabili calcolate in tempo reale dopo ogni nostra azione. Pur settando il gioco a 1080p con tutti i parametri grafici maxati non siamo riusciti a percepire una singola incertezza o rallentamento: il sistema, forte della potenza del processore e dei 3Gb Ram DDR5 della R9 280 Dual, ha passato il primo ostacolo senza esitazioni di sorta,

Abbiamo dunque deciso di mettere alla prova l’SH97R6 con Project Cars: il prodotto Slightly Mad Studios, uscito poco meno di 4 mesi fa (ottimizzato però per sistemi dotati di Hardware video NVIDIA) avrebbe rappresentato infatti il campo di prova ideale per il nostro sistema da gioco. Il test è stato condotto nelle medesime condizioni adoperate per Hitman: Absolution: mantenendo la risoluzione 1080p, con tutti gli effetti grafici abilitati, il sistema è riuscito a fornirci una esperienza di gioco gradevole ma non ottimale, anche per via della mancata ottimizzazione in chiave AMD. Una oscillazione tra i 35 ed i 50 fps ha garantito la fruibilità del gioco, non riuscendo però a mantenere lo standard dei 60fps ad appannaggio di schede NVIDIA anche meno performanti della R9 280 Dual montata sul nostro sistema.

La prova su strada si è conclusa con quello che, al momento, può essere considerato (escludendo il pasticciaccio di ottimizzazione rispondente al nome di Batman: Arkham Knight), il gioco più esigente in termini di risorse hardware: Grand Theft Auto V. Il capolavoro Rockstar, anche esso ottimizzato per NVIDIA, ha dato (sorprendentemente) risultati completamente differenti da quelli registrati nel precedente test. Settando infatti la risoluzione a 1080p e tutti i parametri grafici (compatibilmente alla dotazione di “soli” 3GB di VRAM DDR5 della scheda video) al massimo, escludendo ovviamente le feature esclusive come Hairworks di NVIDIA, il frame rate è risultato inchiodato a 60fps mostrando, ad onor del vero, una minore fedeltà visiva rispetto allo stesso gioco visualizzato su una macchina di pari livello equipaggiata con una GTX 980 ma rendendo dunque gradevolissima la giocabilità del titolo in oggetto.

Possiamo dunque considerare superato, quasi a pieno punteggio, il gaming test cui l’SH97R6 è stato sottoposto, mostrando una duttilità ed una elasticità di sicuro fuori dal comune per prodotti di questa fascia.

In Conclusione…

Lo Shuttle XPC SH97R6 si dimostra un prodotto di qualità capace di unire praticità e funzionalità a dimensioni contenute, non perdendo mai di vista l’appeal dato dalla possibilità di utilizzare lo stesso come complemento di arredo per via dello stile che lo contraddistingue.

Duttilità, espandibilità e modularità sono le caratteristiche cardine di questo mini-pc barebone, utile sia per l’uso di tutti i giorni che, se debitamente equipaggiato, per diventare una gaming machine a tutti gli effetti.

Queste caratteristiche, unite allo stile di cui sopra, al prezzo di 298€, cui andranno addizionati altri 132€ per l’alimentatore maggiorato da 500w (oltre alle spese da sostenere per processore, memoria e unità disco varie) in caso di montaggio di hardware grafico aggiuntivo, relegano lo SH97R6 in una nicchia accessibile però a pochi eletti.

Se siete alla ricerca di un prodotto stiloso che ben si adatti al design del vostro salotto senza sfigurare accanto alla vostra televisione, l’XPC Barebone made in shuttle fa al caso vostro; altresì vi converrà investire i vostri denari nei più economici (ma ben più prestanti) pc “classici”

VOTO: 7,5/10

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