Los Angeles – Quando Ubisoft ha annunciato Skull & Bones, il pubblico era decisamente diviso: c’era chi trovava l’idea troppo vicina a quanto già visto in Assassin’s Creed IV: Black Flag, e c’era chi (come me) era eccitatissimo all’idea di avere un vero e proprio “simulatore di pirateria” videoludico. Chiariamo subito una cosa: un prodotto come Skull & Bones non ha un target mainstream come la serie Assassin’s Creed, pertanto appare piuttosto coraggiosa la scelta dello studio di puntare su di un titolo nuovo e singolare, piuttosto che sul terreno già battuto e sicuro. L’ambientazione è già di per sé magica ed attraente: l’anno è il 1721 ed i mari sono solcati da vascelli carichi di uomini spietati e temerari che combattono, depredano e uccidono sotto i jolly roger più inquietanti e macabri (da qui, appunto, Skull & Bones). Il giocatore interpreterà proprio un capitano pirata, intento ad inseguire il bottino di una vita ed a fuggire dalle navi della marina di sua maestà ancora una volta.
A lavorare incessantemente su questo nuovo gioco è Ubisoft Singapore, che ha curato le battaglie navali di Assassin’s Creed III e IV. Le somiglianze fra questi titoli ed il nuovo Skull & Bones all’apparenza sono parecchie: i controlli sono molto simili, la telecamera è posizionata in maniera identica, la minimappa ricorda quanto visto in Black Flag e persino la ciurma canta le stesse canzoni che suonavano sul ponte della Jackdaw di Edward Kenway. Tuttavia è il gameplay a fare la differenza, ed è qui che Ubisoft Singapore è riuscita nell’intento di creare qualcosa di familiare ma nello stesso tempo nuovo ed interessante per l’E3 2017: Skull & Bones è un titolo che prende quelle che erano le amate battaglie navali di Assassin’s Creed IV e le porta all’ennesima potenza, in una frenetica esperienza multigiocatore carica di adrenalina e d’azione.
Come nei più recenti e blasonati MOBA, il cuore del gameplay di Skull & Bones risiede nella competizione player versus player in cinque contro cinque, dove ogni capitano di ciascuna squadra dovrà scegliere una nave più adatta alle esigenze della flotta per portare a termine la più memorabile delle rapine in alto mare. Anche questo piratesco titolo ci permette quindi di scegliere fra diversi ruoli: c’è la Fregata, una nave corazzata in grado di resistere a parecchi danni e di fare male sulle brevi distanze; c’è il Brigantino, un agile imbarcazione in grado di sfondare lo scafo avversario; infine la Corvetta, veloce supporto particolarmente letale sulle lunghe distanze. Prendiamo subito il largo ed assaltiamo le navi mercantili con i nostri quattro compagni, cannoneggiando e razziando quanto più oro possibile. Skull & Bones è frenetico e divertente, ed è facile esultare per un bottino cospicuo o per un avversario abbattuto. Ma attenzione, perché ogni nave pirata particolarmente carica di dobloni viene segnalata a tutti i giocatori; così facendo i nemici sapranno quale dei propri avversari eliminare, mentre gli alleati dovranno decidere come difendere la loro gallina dalle uova d’oro.
Non è finita qui: dovremo lavorare di squadra per recuperare il bottino e difenderci dagli attacchi delle navi avversarie, pena un poco dignitoso inabissamento nei mari caraibici. Dopo qualche minuto di scorribande, la marina tenterà di fermarci, ed avremo quindi a disposizione pochissimo tempo per tentare la fuga in alto mare. I vascelli che riusciranno a scappare porteranno il loro oro nella conta totale del bottino: la squadra con il più alto numero di dobloni vince la partita. Tutta questa azione si muove su un’ambientazione particolarmente convincente, con il vento che gioca un ruolo importante nella navigazione delle nostre ammiraglie e nella disfatta dei nostri avversari. Il motore di gioco ci è parso il medesimo che muove la serie di Assassin’s Creed (Anvil), che rende ottimamente le visuali marittime e le correnti oceaniche. Interessante anche la sinergia e lo scambio di battute fra il capitano e la sua ciurma.
Skull & Bones è frenetico e divertente
Peccato che il titolo non sembra voler diventare nulla di più che un altro gioco “PVP only”, nella stessa maniera di For Honor, senza nessuna trama e senza nessuna storia principale a spingere fra le spire dell’avventura la nostra ciurma. Questo è davvero un peccato, perché il potenziale di Skull & Bones è davvero altissimo: il gioco trasuda carisma da tutti i pori, ed ha l’appeal giusto per piacere a tutti e la capacità (non scontata) di divertire. Gli sviluppatori hanno anche dichiarato che saremo in grado di personalizzare le nostre navi fin nei minimi dettagli, contribuendo a rendere il titolo di Ubisoft Singapore il candidato ideale per aspirare al trono del miglior gioco sulla pirateria di sempre.
Skull & Bones è ancora in fase di pre alpha, pertanto la finestra di uscita è ancora molto, molto lontana: c’è il tempo per migliorare praticamente ogni aspetto del gioco, e siamo fiduciosi sulle capacità dello studio di stupirci ed intrigarci ancora una volta. Il titolo di Ubisoft Singapore è probabilmente uno dei più affascinanti mostrati durante questo E3; se avesse avuto un protagonista carismatico invece di un generico “pirata con la benda” avrebbe potuto conquistare davvero il palco (ed il cuore del sottoscritto).
In ConclusionE3
Skull & Bones si conferma una nuova proprietà intellettuale da tenere d’occhio: Ubisoft Singapore sta creando un titolo profondo ed accessibile, che se imboccherà le correnti giuste potrà veramente stupire e rivelarsi il bottino che tanti giocatori aspettano dai tempi di Black Flag. Sotto la bandiera nera si annidano anche ombre ed incertezze, come la mancanza di una vera e propria storia, che potrebbe azzoppare i filibustieri di Ubisoft. Tuttavia rimaniamo fiduciosi, perché con le giuste correzioni alla rotta, Skull & Bones potrebbe essere davvero in grado di riportare nuovamente i leggendari pirati dei Caraibi sulle console e sui pc di tutti noi.