Vi hanno mai detto “sei troppo grande per questo genere di cose”, “metti da parte quei giocattolini e prepara la cena” o, nel migliore dei casi, qualcosa del tipo “ma tu, seriamente, giochi con… quello?”? Non so a voi, ma a me è capitato un paio di giorni fa quando il corriere ha consegnato una copia fiammante di Skylanders SWAP Force alla mia signora. Che, a ben vedere, tra Spyro e Hot Dog in edizione limitatissima provenienti dagli ultimi E3 e un buon paio di dozzine di statuine dei precedenti Spyro’s Adventure e Giants a queste cose dovrebbe essere abituata. Ma tant’è, e con addosso il suo sguardo a metà strada tra il rassegnato e l’incredulo ho raccolto il mio tesoro, raggiungendo dall’alto dei miei “tanti anni così” la fedele PlayStation 3, pronto ad una full immersion nel terzo capitolo di uno dei franchise più redditizi (e astuti) di casa Activision. E vuoi per i meriti di Vicarious Visions, abili nel creare un titolo “per ragazzi” che attrae anche gli adulti, vuoi per la predisposizione mentale di chi vi scrive (non ancora uscito indenne dalla pubertà), tornare ragazzini in compagnia di Skylanders e soci non è mai stato così divertente.
Lo ameranno: i collezionisti di statuine gagliarde, gli amanti del platform semplice ma divertente
Lo odieranno: gli hater di Activision, i giocatori spara-spara che si ritengono troppo adulti per i “giocattolini”
È simile a: qualsiasi Skylander precedente, Disney Infinity
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Titolo: Skylanders Swap Force
Piattaforma: PS3 / Xbox 360 / PS4 / Xbox One / Nintendo 3DS /iPad
Sviluppatore: Vicarious Visions
Publisher: Activision
Giocatori: 1
Online: Assente
Lingua : Italiano
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Scuola di mostri
Se siete già abbastanza ferrati in materia Skylanders, fatevi un favore e saltate al prossimo paragrafo. Per quei pochi appena usciti dalle caverne invece, che mai hanno incontrato la tecnologia di Activision, basti sapere che ogni episodio della saga prevede di poggiare delle apposite statuine su un portale che come per magia digitalizzerà su schermo il personaggio prescelto. Questo, chiaramente, ha caratteristiche e poteri memorizzati nella statua, fattore che rende la collezione di personaggi universalmente compatibile con le varianti Sony/Microsoft/Nintendo o current/next gen del titolo. Considerando le implicazioni di questa strategia (e annessi starter kit), la risata fragorosa che sentite in lontananza è quella che i piani alti di Activision stanno regalando ai vostri prof di economia e marketing.
Inutile dire che quest’ultimo episodio permette di usare i personaggi dei due titoli precedenti, SA e Giants. Numeri alla mano, significa avere a che fare con 150 Skylanders preesistenti, che vanno ad aggiungersi ai 16 nuovi introdotti da SWAP Force (che in realtà 16 non sono, quanto piuttosto più di 250 – se ricordo come si risolvono le combinazioni). Considerando i soli Skylanders base “vecchi” e le varianti Serie 2, Serie 3 e LighCore, doveste anche voi essere all’insana ricerca della collezione completa sappiate che non ve la caverete con due spiccioli: aggiungete pure le serie speciali e dite addio al vostro stipendio.
Chiusa la parentesi matematica veniamo a quella narrativa. L’incipit di SWAP Force si perde lontano nel tempo, quando un gruppo di Skylanders precipitò in un vulcano acquisendo la capacità di scambiarsi parti dei rispettivi corpi. Dal mix di mostriciattoli nascevano dunque nuovi eroi con nuovi poteri, legati alle parti superiore e inferiore dei corpi di provenienza. Nascevano così gli SWAP Force, appena spuntati dalla lava e già destinati a salvare il mondo. Sì, perché il simpaticone di Kaos non può starsene tranquillo per più di una settimana l’anno, e lui e il suo esercito di Chompies e Greebles da qualcuno dovranno pure essere fermati.
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Scultura moderna
Cosa rende unici gli SWAP Force dai precedenti Skylanders? Che ogni creatura vale due, risponderete prontamente. Il che corrisponde a verità, ma sarebbe un errore tralasciare due caratteristiche di rilievo nella serie: l’introduzione del salto (che porta in dono quell’esplorazione dell’universo di gioco che si confà ad ogni platform 3D degno di rispetto) e il nuovo Level Cap, fissato per ogni eroe a 20. Meglio concentrarsi sullo swap, feature inedita che permette di “attaccare” la parte alta di uno Skylander a quella inferiore di un altro collega. Dall’ombelico dell’eroe in su vengono salvati i progressi e l’esperienza del personaggio, a fianco di tutte le altre statistiche (monete raccolte e quant’altro) racimolate nel corso della partita; inoltre, qui dentro risiedono la voce del “nuovo” eroe e i rispettivi attacchi primari e secondari. I “paesi bassi”, tuttavia, non sono certo da meno: le gambe equipaggiate non solo determinano il tipo di movimento, ma anche un ulteriore attacco associato, la cui potenza è estremamente variabile. La coda di Rattle Shake, ad esempio, può essere usata sia per un attacco pesante al suolo, utile per stordire nemici nelle vicinanze, sia per risolvere alcuni mini-giochi sparsi nelle Cloud Break Islands.
Parti superiore e inferiore dello Skylander possono essere livellate in maniera indipendente, e a fianco di tre slot standard di upgrade ciascuna offre la possibilità di scegliere fino a quattro abilità e, dopo aver trovato una gemma specifica, un upgrade devastante basato proprio su questa pietra. Man mano che lo Skylander guadagna esperienza, queste informazioni vengono salvate all’interno dell’action figure: in questo modo sarà possibile “creare” SWAP Force diversi senza perdere i progressi ottenuti.
A fianco dei personaggi “standard”, SWAP Force ne annovera alcuni speciali con personalità e abilità completamente uniche, come Fryno, Grim o Creeper. Come i colleghi vantano sì tre attacchi normali, ma pur non essendo “smontabili” godono di un quartetto iniziale di potenziamenti specifici, offrono due/tre set di abilità aggiuntive e, cosa non da poco, due upgrade basati su gemme dell’anima. Ovviamente questo discorso vale anche per le varianti Serie 2/3 e LightCore: questi ultimi non presentano grosse differenze dalle scorse edizioni, caratterizzate dal led fluorescente che li “colora” una volta messi sul portale. Gli Skylanders delle Serie 2 e 3 hanno invece nuovi “poteri” di maggior impatto: Ninja Stealth Elf, ad esempio, ottenuta sufficiente esperienza potrà evocare una tigre mantenendo il suo status stealth.
Parlando di qualità, le statuine sono solide e realizzate con cura forse maggiore di quella già ottima vista in Giants. I personaggi di SWAP Force utilizzano un sistema a doppio magnete che allinea in modo automatico le due parti del corpo, evitando così montaggi inappropriati: semplice, e dal funzionamento impeccabile. Per onore di cronaca, lo Starter Pack per PS3 fornitoci da Activision contiene due SWAP (Wash Buckler e Blast Zone) e Ninja Stealth Elf, a fianco delle immancabili figurine, cards e annesso portale.
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Statuine in movimento
Se siete giunti a questo punto, congratulazioni, siete diventati degli autentici esperti dell’hardware di Skylanders. Ma non siete curiosi di sapere come se la cava alla prova del nove, quando si parla di giocabilità? Ebbene, proprio come i suoi carismatici personaggi “fisici”, SWAP Force di primo impatto potrebbe sembrare un giochino per bambini di prima elementare. Il che non significa affatto che un adulto non possa divertirsi, ma la “violenza cartoonesca” pressoché inesistente e le meccaniche ludiche tutto sommato immediate e lineari non sembrano in grado di offrire un’esperienza per un pubblico esperto.
Ebbene, sbagliato. E se già le dinamiche di livellamento del personaggio hanno messo una pulce nell’orecchio dei lettori più attenti, sappiate che il titolo offre quattro livelli di difficoltà, rispettivamente Facile, Medio, Difficile e Incubo. La difficoltà può essere modificata a piacimento dal menù di pausa, fermo restante che Incubo sarà disponibile soltanto dopo aver terminato un playthrough in Difficile. Che vi garantisco, non è affatto una cosa scontata. Le differenze principali tra le quattro opzioni citate sono quelle classiche, dai nemici più agguerriti che richiedono più mazzate per essere stesi ad un più lento recupero della salute e del level up del personaggio prescelto. Il rischio tuttavia viene lautamente ricompensato con un boost che varia dal 10 al 20% (rispettivamente in difficile e incubo) nella quantità di denaro raccolto e di punti esperienza guadagnati: un compromesso interessante per quei giocatori più interessati alle fasi combattive, magari con Skylanders di alto livello potenziati nei due titoli precedenti.
Altro elemento interessante sono i cancelli magici, che bloccano svariate sezioni (alcune obbligatorie, altre bonus, altre ancora simili a mini-game) e possono essere aperti ricorrendo alla magia degli elementi. In SWAP Force non tornano solo le otto tipologie di Cancello standard (legate ad uno specifico elemento – per aprire un cancello di fuoco serve uno Skylander di fuoco, ovviamente), ma appaiono per la prima volta ostacoli multi-elementali. Aprire questi ultimi è tuttavia più semplice del previsto, basta equipaggiare un nuovo Skylander con parti corrispondenti a quelle richieste per guadagnare l’accesso all’area successiva. Inutile dire che maggiore è il numero di mostriciattoli nel vostro esercito, meno saranno le zone inesplorate del vasto mondo di gioco. Sia chiaro che i cancelli che richiedono obbligatoriamente l’utilizzo dei nuovi personaggi conducono di norma a mini-giochi opzionali, basati sui poteri speciali delle “parti basse” dei nostri Skylanders: la presenza di otto tipologie di poteri differenti per gli arti inferiori garantisce un pizzico di varietà a queste sezioni, che stimoleranno rapidamente nel giocatore il torbido desiderio di possedere quanti più personaggi possibili per placare il mix letale di collezionismo e perfezionismo. Ma marketing spietato a parte, la smania compulsiva del giocatore (chi? IO??) è sinonimo di successo per Activision.
Parlando ancora di gameplay, sappiate che Spyro e soci non saranno le uniche “cose” a crescere di livello. In qualità di Maestro dei Portali il giocatore aumenterà le proprie skill completando le sfide disponibili, mettendo così le mani su stelle sonanti e preziosi piedistalli ove mettere in vista i trofei guadagnati. Questi ultimi non hanno solo valenza autocelebrativa, ma si comportano da perk temporanee per i personaggi in partita: nulla di più utile quando si è costretti ad una sessione di gioco con un personaggio nuovo.
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Mostruosi, ma belli
Considerando l’arrivo imminente del franchise di Skylanders sulle console di nuova generazione, verrebbe abbastanza naturale confrontare gli standard raggiunti da Vicarious Visions su PS3, Xbox 360 e Wii U (la versione 3DS fa capitolo a sé per ovvi motivi) e i comprensibili fasti di PS4 e Xbox One. Non che la grafica non sia un aspetto importante per il sottoscritto, ma al di là di paragoni che lasciano il tempo che trovano bisogna ammettere che già in queste ultime tornate di current gen Skylanders SWAP Force sfodera un eccellente comparto grafico, che spreme a dovere l’ammiraglia Sony regalando colpi d’occhio ispirati e variopinti. Immagini nitide e pulite, animazioni fluide, effetti visivi particellari sontuosi e un ottimo impianto di illuminazione vanno a braccetto con una modellazione dei personaggi ineccepibile e, ciliegina sulla torta, un control scheme reattivo dall’inizio alla fine. Anche l’impianto sonoro tiene alta la bandiera, con musiche di accompagnamento gradevoli, una narrazione avvincente anche per bambini troppo cresciuti e un set di effetti sonori sensibilmente migliorato rispetto alle precedenti incarnazioni.
Se da un lato la funzionalità di drop-in drop-out del gameplay è semplicemente perfetta e la presenza di una modalità ad arene regala ulteriore divertimento, arricchendo l’offerta ludica con una sezione al cui interno il giocatore non sia costretto a ripetere segmenti di gioco semplicemente per livellare il proprio personaggio, dall’altro spiace un po’ osservare come anche questa volta manchi un background approfondito per ciascuno Skylander. Per carità, considerando il numero esorbitante di attori in scena sarebbe impensabile anche solo pretendere un’introduzione video per “volti” noti e prime apparizioni su schermo. Tuttavia, l’assenza di un tratto narrativo peculiare per ciascuna creatura, pur senza inficiare il gameplay, rischia di rendere il tutto un po’ meno magico e accattivante.
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Siamo una squadra fortissimi …
C’è poco da fare, gli Skylanders sanno il fatto loro. Activision aggiusta ulteriormente la mira del proprio brand per giovani-e-non-solo, che dopo un esordio stellare (ricorderete che Spyro’s Adventure è stato il gioco più venduto del 2011) e un primo sequel coinvolgente e nel complesso ben realizzato, sforna un terzo episodio più evoluto tanto in termini tecnologici quanto, e soprattutto, in termini di gameplay. Lasciarsi trarre in inganno dalle facce buffe degli Skylanders e associarle istantaneamente ad un pubblico di giocatori alle prime esperienze rappresenterebbe un torto nei confronti di Vicarious Visions, che anzi dona ulteriore profondità alle meccaniche ludiche (al di là dell’introduzione del nuovo level cap e del salto, che comunque arricchisce la componente esplorativa dell’avventura) con l’ingegnosa meccanica dello Swap e con un poliedrico sistema di livellamento del personaggio, che pur senza raggiungere la complessità caratteristica dei GDR più quotati dona ulteriore appeal ad un classico (e a tratti semplice) platform 3D.
Sì, insomma, Skyanders SWAP Force piace ai grandi e ai piccini, ulteriore conferma di come, checché se ne dica, tutto possiamo insegnare ad Activision tranne che a fare marketing. L’unico difetto di questa terza declinazione è rappresentato dal prezzo che saremo chiamati a sborsare per completare il gioco al 100%: considerando che saranno necessari uno Skylander Giant e sei SWAP Force, l’esborso per il platino non si discosta di molto dai 150€ (meno, chiaramente, nel caso possediate già un portale e un gigante, ad esempio). Nessuno vi obbliga alla perfezione, per carità, ma la smania da collezione è sempre dietro l’angolo.
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