Sniper Elite 5 – Recensione

Se siete fan di lunga data, potreste approcciarvi a Sniper Elite 5, gioco ovviamente già disponibile sullo shop online di GameStop, con il pilota automatico inserito. La saga di Rebellion, sorta nell’ormai lontano 2005 e snodatasi in questi anni attraverso uno spin-off a base di nazi-zombie, ha sempre avuto le idee chiare, arroccata attorno a meccaniche che nel corso del tempo hanno sì subito un progressivo, per quanto non esponenziale, miglioramento, ma che in fin dei conti non hanno mai conosciuto chissà quale rinnovamento e rivoluzione.

La spassosa e ormai arcinota visuale ai raggi-X, che mostra i danni inferti agli organi interni dei nemici dai proiettili esplosi da distanza siderale, è nuovamente lì al suo posto. Le ambientazioni sand-box che stimolano l’esplorazione, celando documenti, missioni facoltative, scorciatoie ed equipaggiamento aggiuntivo, non mancano neanche questa volta. Il gameplay classico della serie, che incentiva lo stealth e l’utilizzo intensivo del fucile da cecchino, torna puntualmente. Anche la Seconda Guerra Mondiale e le orde di nazisti a cui opporsi non si sono mossi di un millimetro.

A dirla tutta, più che un capitolo completamente nuovo, Sniper Elite 5 ha le fattezze di un corposissimo DLC, un’espansione dalle dimensioni mai viste, beninteso, ma pur sempre una copia carbone di quanto già visto nel diretto predecessore. Un male? Non per forza, vista la bontà generale del prodotto, ma è bene prenderne atto.

A cambiare, e non poteva essere altrimenti, è ovviamente il setting. Dopo l’Italia, al buon Karl Fairburne è toccata la Francia, dove dovrà impedire il completamento del misterioso Progetto Kraken. Tra comprimari dal carisma pari a quello di uno sgabello ed un intreccio scontato come una vecchia puntata di Casa Vianello, a tenere a galla il debolissimo plot ci pensa il protagonista, un badass con la battuta sempre pronta, che con la sua voce roca di uomo navigato, ricalca perfettamente la figura dell’action hero “prima sparare, poi domandare”. Di sicuro non comprerete Sniper Elite 5 per la profondità della trama.

La campagna, che si snoda attraverso otto missioni, ha infatti ben altri pregi. Come detto, il gioco si comporta alla stregua di uno sparatutto in terza persona, con visuale posta dietro le spalle dell’avatar. Bastano pochi colpi per mandarlo al tappeto e, anche ai livelli di difficoltà più bassi, i nemici sono abbastanza scaltri da tendere imboscate, accerchiare, sfruttare con successo la propria superiorità numerica.

Per questo è fondamentale muoversi con circospezione, un po’ come si farebbe in un qualsiasi Metal Gear. Eliminazioni silenziose a distanza ravvicinata, elusioni, diversivi, sono tutte strategie caldamente consigliate, estremamente efficaci. Visto l’arsenale in dotazione, tra l’altro, scordatevi efficacissimi silenziatori che possano aiutarvi nel cecchinaggio più indiscriminato. Ogni colpo esploso ha dirette conseguenze nell’allertare chi vi sta intorno, a meno che non sfruttiate i rumori ambientali per coprire gli spari.

Scoprirete in fretta che liberare un accampamento alla volta, una base alla volta dalla presenza nazista è estremamente piacevole e soddisfacente, merito, come già suggerito, di una I.A. sufficientemente sviluppata ed in grado di tenervi testa quel tanto che basta da farvi sentire dei veri pro una volta avuta la meglio.

Gli obiettivi di ogni missione, in fin dei conti, sono gli stessi di sempre e contemplano per lo più il trovare e distruggere o, al massimo, il trovare ed assassinare. La ripetitività, in ogni caso, non si sente mai più del dovuto, grazie ad un level design certo ormai ridondante all’interno della saga, ma vario al punto giusto, considerando il solo Sniper Elite 5. Ampi e desolati campi, si alternano ad asfissianti bunker, piccolo centri abitati, strette trincee, scenari abbastanza diversi tra loro che influenzeranno pesantemente e sensibilmente le vostre strategie in battaglia.

Da segnalare l’interessante modalità Invasione dell’Asse

Trattandosi di un sandbox, chi adora andare dritto al punto apprezzerà le molte difficoltà disseminate lungo il percorso. Chi invece ha l’ossessione per il completamento di ogni obiettivo, resterà impressionato da come e quanto il gioco ricompensi praticamente qualsiasi azione del videogiocatore. Eliminazioni e missioni, tanto per cominciare, elargiscono punti esperienza. Questi sbloccano automaticamente nuovi gadget per le armi, tra calci, mirini, impugnature e quant’altro. Inoltre otterrete punti abilità, da spendere nei tre skill tree presenti, in grado di potenziare il personaggio qualunque sia la modalità scelta. Da questo punto di vista, non aspettatevi nulla di particolarmente originale. Con un po’ di pazienza si sblocca tutto e le abilità vanno dall’ampliamento dello zaino, al prolungamento dello stato di concentrazione, abilità che vi permetterà di scovare più facilmente i nemici intorno a voi. Medaglie e coccarde, inoltre, vi premieranno per le azioni più disparate, come l’aver realizzato un certo numero di eliminazioni silenziose o l’aver utilizzando un certo tipo di armi.

Se la campagna vi impegnerà per non meno di quindici ore, nel caso in cui vogliate ottenere ogni riconoscimento preparatevi a sacrificare almeno il doppio del tempo.

Fortunatamente Sniper Elite 5 ha molto altro da offrire.

Innanzitutto potrete affrontare la campagna online, in compagnia di un amico. Selezionando il livello di difficoltà massimo, che tra le altre cose prevede la totale rimozione della HUD di gioco, vi divertirete alla grande, sopratutto se non siete spaventati all’idea di ripete un paio di volte in più lo stesso passaggio.

Ereditando il concept dai Soulslike, da segnalare anche l’interessante modalità Invasione dell’Asse. L’invasore, nei panni di un nazista, poco a sorpresa sarà teletrasportato nella partita di un giocatore pescato casualmente dalla rete, con l’unico compito di abbatterlo. L’invaso dal canto suo, che potrà eventualmente disattivare la funzione, nel caso voglia godersi l’esperienza senza interferenze, avrà un nemico in più da tenere a bada, ovviamente particolarmente forte, abile, in grado di spostarsi per tutta la mappa. Tra abilità specifiche che si attivano proprio durante l’invasione e oggetti sparsi per lo scenario che renderanno più semplice la vicendevole individuazione, Invasione dell’Asse è una novità davvero ben implementata, riuscita, capace di fondersi alla perfezione con il gameplay del gioco.

Completano l’offerta l’Orda e il multiplayer competitivo, su cui non possiamo ancora sbilanciarci, vista l’assenza momentanea di sufficienti giocatori con cui testare queste modalità, motivo per cui al momento questa recensione, che verrà presto aggiornata, ad oggi è priva di voto.

A deluderci in toto, e su questo è davvero difficile chiudere un occhio, è il comparto grafico. Se sulle prime il colpo d’occhio può dirsi soddisfacente, non passa molto tempo prima di accorgersi che ostacoli invisibili, animazioni estremamente legnose e qualche texture tutt’altro che definita rendono Sniper Elite 5 un gioco appena sufficiente anche se giocato su sistemi della passata generazione di console, figurarsi su Xbox Series X o PlayStation 5, dove l’unico plus tangibile di queste edizioni consiste in tempi di caricamento davvero ridotti.

Multiplayer

Dopo aver provato intensivamente il multiplayer, ora che i server del gioco si sono popolati, possiamo affermare che anche sotto questo profilo Sniper Elite 5 compie egregiamente il suo dovere.

Se sulla campagna co-op e sull’interessante feature Invasione dell’Asse ci siamo già espressi, con un parere assolutamente positivo, anche l’Orda e il competitivo si sono dimostrati passatempi più che degni. L’Orda non innova, ma si dimostra piuttosto interessante grazie al set di mappe che permette di dedicarsi al cecchinaggio con grandi soddisfazioni. Il grosso del divertimento, lo si deve senza ombra di dubbio alla compagnia con cui si affronta la partita, ma con il giusto loadout, ed imparando a sfruttare a dovere le conformazioni degli scenari, si possono anellare combo di eliminazioni e ottenere molti punti esperienza utili per sbloccare nuovo equipaggiamento.

Dal canto suo, il competitivo non va oltre le modalità più classiche, tra deathmatch vari e partite in cui bisogna conquistare alcune zone della mappa. Il netcode regge più che bene e il matchmaking, per quanto non rapidissimo, non impiegherà troppo tempo prima di gettarvi nel campo di battaglia.

Interessante, per entrambe le modalità, la gestione dei loadout che, esattamente come accade per la campagna, vi permetterà non solo di scegliere tra numerose bocche di fuoco, ma di selezionare, per ognuna di esse, le varie parti costituenti così da godere di bonus specifici che si adattino al vostro stile di combattimento.

 

Conclusioni

Sniper Elite 5 prosegue lungo il solco tracciato dai suoi predecessori, regalandoci un altro, divertente e appagante sparatutto in terza persona a suon di nazisti a cui far saltare le cervella con un po’ di sano cecchinaggio o da eliminare, poco alla volta, muovendosi nell’ombra.

In termini di gameplay non si segnala nulla di realmente nuovo, a parte l’ottima e riuscitissima introduzione dell’Invasione dell’Asse, meccanica in grado di infondere pepe e ulteriore adrenalina all’esperienza.

Tra documenti da reperire, missioni secondarie, modalità multiplayer varie, tra cui si segnala l’ottimo co-op per la campagna, il titolo di Rebellion ha moltissimo da offrire in termini di longevità.

Peccato solo per un comparto grafico rinunciatario, per la quasi totale assenza di vere novità, per un level design più che discreto, ma mai eccellente.

Se avete amato i prequel amerete anche questo. Se cercate un più che discreto sparatutto ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, dategli una chance.

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