20 Giu 2016

Song of the Deep – Anteprima E3 2016

Los AngelesInsomniac Games sembra piuttosto ispirata in questi mesi, che hanno visto il lancio di Ratchet & Clank e l’arrivo di vari altri progetti, tra cui proprio Song of the Deep. Questo titolo, esattamente come De-formers, fa parte di quelli prodotti sotto il nome di GameTrust, il nuovo publisher che riunisce diversi team di sviluppo sotto la guida di GameStop.

Song of the Deep è probabilmente il titolo che più si avvicina allo stile della sua casa di sviluppo: Insomniac Games è infatti polistrumentale, sempre ispirata e mai restia al provare qualcosa di nuovo per i propri giocatori.

Per questa avventura, gli sviluppatori ci portano in una storia sottomarina, fatta di esplorazione e ricerca in stile Metroidvania. A fare da contorno c’è però una storia al limite dello strappalacrime, che si sofferma sul tenero rapporto padre-figlia e si concentra sui sentimenti, oltre a proporre un gameplay fresco e divertente. Song of the Deep fa leva proprio su questo, portandosi a stretto contatto con gli altri progetti similari arrivati negli scorsi anni, come Child of Light e Ori and the Blind Forest.

Dopo una breve introduzione con disegni dallo stile simile a Child of Light, il giocatore viene subito “immerso” letteralmente nel mondo di gioco, un oceano che ha una storia da raccontare: la protagonista è infatti una ragazzina, amante del mare quanto lo è il padre.

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Purtroppo, a volte ciò che si ama diventa un pericolo per la propria vita: il padre della ragazza rimane infatti coinvolto in uno sfortunato naufragio tra le acque, evento che scatena ovviamente nella protagonista una estrema necessità di portare in salvo il genitore. Senza apparenti meriti ingegneristici, ella riesce a costruire un piccolo sommergibile, veicolo che useremo per esplorare i fondali marini, risolvere gli enigmi davanti a noi e farci strada tra i numerosi nemici che popolano le acque.

Per trovare il padre della ragazza, infatti, sarà necessario passare parecchio tempo nelle profondità marine. È qui che si nota l’ambientazione “magica” di Song of the Deep, fatta di creature subacquee in grado di metterci i bastoni tra le ruote o aiutarci nell’impresa: come al solito, della prima categoria fanno parte le fastidiose meduse e quei pochi pesci che presentano spine sulla loro pelle. A darci una mano è invece un granchio chiacchierone e piuttosto attaccato al denaro, che potrà venderci materiali utili a progredire nella storia utilizzando le varie monete che troveremo sparse per i livelli. La compravendita è essenziale per avanzare, poiché consente di aggiornare il sottomarino con potenziamenti molto indicati per l’esplorazione di ogni fondale.

Ad esempio, il primo elemento che ci viene dato è una grossa calamita, utilizzabile per trasportare conchiglie, pietre e altri materiali in giro per la mappa. Grazie ad essa si possono anche lanciare questi oggetti addosso ai nemici, oppure colpirli direttamente se non si hanno proiettili a disposizione. C’è poi un’altra funzione della calamita, importantissima per risolvere enigmi ed accedere a zone altrimenti impossibili da esplorare: in giro per i fondali ci sono infatti antiche e pesanti teste di pietra, posizionabili su supporti appositamente creati per loro. In questo modo, alcune porte si apriranno al nostro passaggio e ci consentiranno di proseguire il livello. Successivamente si acquisirà anche il potere di resistere alle correnti marine, in grado di trasportarci di forza in luoghi dove non vorremmo mai essere. Col boost, tuttavia, si può andare contro di loro e scoprire a volte luoghi segreti, pieni di monete rare da scambiare in seguito. Questo però non è nulla rispetto a tutto ciò a cui andremo incontro col progredire della storia: nel trailer pubblicato da Insomniac Games si vedono infatti altri spezzoni di gameplay, molto variegato e con la possibilità di esplorare il mare anche semplicemente nuotando.

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Nonostante la storia tra padre e figlia sia il cuore del gioco, come spiegato anche da Brian Hastings di Insomniac Games, Song of the Deep è anche caratterizzato da una necessaria esplorazione delle varie aree disponibili. È obbligatorio spesso tornare indietro nel livello e cercare modi per proseguire, potenziamenti da sbloccare ed eventuali oggetti utili per la missione. I nemici acquisiscono abilità e differenze sempre più elaborate, mentre gli enigmi si fanno più complessi ed articolati: nonostante sulla mappa sia sempre indicato il posto dove bisogna recarsi, sul nostro tragitto ci saranno sicuramente avversari da battere e puzzle da risolvere. Tutto questo è sintetizzato in pochissimi comandi, riuniti nello stick analogico e in due tasti del controller: ciò non toglie che, nell’avanzare del gioco, anche altri bottoni vengano sbloccati, ma comunque il gioco resta molto accessibile a chiunque, bambini compresi.

Oltre alla giocabilità in sé, è doveroso spendere qualche minuto sulle ambientazioni che ci circondano. Anche se la telecamera del gioco è sempre laterale, si possono cogliere i vari strati degli elementi che compongono lo schermo: ci sono talvolta rocce e alghe in primo piano, che circondano alla perfezione lo stupendo ambiente sottomarino, quasi troppo bello per prendersi la colpa di avere privato la ragazza del proprio padre. Dalla prova si è visto quasi poco di quello che potrebbe esserci successivamente, sia per quanto riguarda la costruzione dei livelli, sia per i personaggi che probabilmente si incontreranno nelle ore di gioco successive. Tutto è comunque narrato in tempo reale da una voce fuori campo, che spiega le varie situazioni e ci racconta mano a mano la storia della famiglia.

Song of the Deep fa leva sui sentimenti, offrendo un gameplay fresco e divertente.

L’avventura di Song of the Deep non è lontana dal suo lancio, fissato per il 12 Luglio di quest’anno. Quel poco che si è potuto vedere della storia non rende sicuramente giustizia al gioco intero e ciò fa crescere la curiosità di sapere come la ragazzina riuscirà a salvare il padre dalle profondità del mare. Oltre a questo, c’è ancora molto da scoprire per quanto riguarda potenziamenti, abilità e enigmi da risolvere sul fondale marino. L’impressione che Song of the Deep ha lasciato è dunque molto buona e fa sperare che il gioco arrivi ad un livello di notorietà pari alle svariate esperienze simili che sono arrivati tra il 2015 e il 2016.

GameSoul è una realtà editoriale indipendente, nata come blog di GameStop Italia e tuttora parte del suo Network. Le opinioni espresse in ogni articolo con protagonista un prodotto legato in qualsiasi modo a GameStop Italia o America, sono dell’autore dello stesso, e non influenzate dal rapporto tra le due realtà.


E3 - 2016 - Anteprime