…and if I die before I wake, pray the Lord my soul to take.
Keiji Inafune, brillante game designer per anni legato a Capcom e alle sue produzioni più importanti, è pronto ad offrirci (in sacrificio) una nuova e peculiare IP, attesissima esclusiva PSVita prevista per il 3 Maggio. Sony, publisher del titolo, ci ha offerto la possibilità di testare una piccola quanto succulenta porzione di gioco, la quale purtroppo soddisferà solo in parte la nostra voracità: Soul Sacrifice promette infatti di immergerci in un mondo oscuro e magico, fatto di tonnellate di combattimenti, oggetti da scoprire ed una trama che già dalle poche ore di gioco provate riesce a sconvolgere ed emozionare, lasciando presagire un coinvolgimento degno delle migliori opere del buon Keiji.
Nei panni di uno stregone, ci ritroveremo intrappolati dal misterioso Magusar, figura amica all’interno dei nostri offuscati ricordi, ma ora diametralmente opposta al nostro eroe, malefico e terrificante. Cosa ci facciamo in una sorta di angolo di Inferno non ci è dato saperlo, ma a quanto pare il destino ha un piano ed anche molto, molto contorto. A farci compagnia, nostro malgrado, ci sarà un libro vivente, conosciuto col nome di Librom, il cui contenuto ci verrà svelato progredendo nella storia, una missione dopo l’altra: potremo infatti sfogliarlo, solo per ritrovarci con frasi confuse e sconsolate, e solo affrontando delle ordalie (almeno per quanto riguarda la demo testata) avremo modo di saperne di più sul protagonista e su gli individui che incontreremo sul suo cammino.
Il gameplay non sembra discostarsi troppo da ciò che la serie Monster Hunter garantisce ai suoi fan da anni: tonnellate di mostriciattoli (alcuni ottimamente gestiti dall’IA, altri un po’ più carne da macello) da massacrare e titaniche bestie da affrontare in estenuanti quanto ostici scontri, nei quali tempismo e tenacia diventano le uniche parole da tenere a mente, se non si vuol mandare all’aria il danno tanto faticosamente causato. Le principali differenze, a primo impatto, risultano essere in primis il ritmo generale, decisamente meno pesante e legnoso rispetto alla killer application di Capcom (ormai migrata verso Nintendo), ma anche la struttura del mondo di gioco, qui limitato unicamente alle pagine di Librom, almeno per quanto riguarda il contenuto della demo, pagine che scandiranno singole battaglie racchiuse all’interno di vaste arene. La classe di una mente creativa come quella di Inafune-san non può però limitarsi a mera emulazione: ecco quindi, ad esempio, la promessa di avere a disposizione centinaia di oggetti speciali, ottenuti di battaglia in battaglia, da equipaggiare, ognuno dotato di un elemento, un effetto particolare, e una splendida animazione, ma anche di un numero massimo di utilizzi e persino il rischio di sparire, nel caso in cui dovessimo sfruttarlo senza moderazione. Potremo equipaggiare fino a 6 armi (o scudi) contemporaneamente, attivabili tramite la pressione dei tasti Quadrato, Triangolo o Cerchio (col tasto dorsale destro che permette di switchare tra due diversi set), mentre la X ci permetterà di correre e schivare, azioni che nei convulsi scontri in cui ci troveremo coinvolti, ci salveranno la pelle in più di un’occasione.
Il succitato tempismo non è assolutamente da sottovalutare: potremo sferrare un attacco leggero e uno pesante; quest’ultimo richiederà una pressione prolungata in cambio di ingenti danni, ma anche un lasso di tempo che ci lascerà alla mercé degli avversari, i quali non esiteranno minimamente a fermarci nel nostro intento (anche se, fortunatamente, la cosa è reciproca). Altri poteri richiederanno alcuni secondi per essere attivati (come scudi, armature o speciali trasformazioni), e a meno che uno dei nostri compagni (gestiti sapientemente dall’IA o da nostri amici in carne ed ossa) non distragga il nemico, rischieremo di ritrovarci con un lancio a disposizione e punti vita in meno.
Per quanto limitate, le armi potranno comunque essere “ricaricate” in due modi: sul campo di battaglia troveremo dei punti invisibili in cui troveremo oggetti, power-ups o ripristino delle armi, oppure mediante una peculiare meccanica simile a quanto visto in Dante’s Inferno, grazie alla quale potremo salvare o sacrificare ogni nemico ucciso. Appariranno sul touchscreen le braccia del nostro eroe, con in sovrimpressione il vantaggio che otterremo: nel primo caso recupereremo salute, mentre nel secondo potere magico (e conseguente ripristino di lancio oggetti). Questo stratagemma va a sostituire anche un qualsivoglia sistema di sviluppo “classico”: le battaglie non ci daranno punti esperienza, ma potremo avanzare di livello in vita e potere magico salvando o sacrificando. Nel caso di boss speciali, almeno nei pochi incontrati nella demo, sacrificarli ci donerà un grande potere, ma salvarli li renderà nostri alleati, schierabili in combattimento (fino ad un massimo di due): starà quindi a noi decidere se optare per un potenziamento o per nuovi possibili compagni da arruolare.
La stessa meccanica si ripercuote anche sulla morte del protagonista: potremo scegliere noi stessi se essere salvati (e tornare in battaglia) dai nostri alleati oppure sacrificarci ed assistere allo scontro, continuando a collaborare toccando i nostri compagni per infondergli potere e coraggio. Altro elemento promettente sono i rituali oscuri: quando saremo in fin di vita, potremo evocare uno spirito invincibile che ci aiuterà in battaglia, ma verremo penalizzati per l’intera durata dello scontro ed oltre, fino a che non pagheremo il debito di sangue con le lacrime di Librom, il nostro compagno di sventure e apparentemente punto nevralgico dell’intera avventura, la quale promette di essere intrisa di disperazione come le pagine di questo libro maledetto e dalla battuta sempre pronta.
Dal punto di vista tecnico Soul Sacrifice, in tutta onestà, non splende quanto le ottime meccaniche di gioco, offrendo un comparto grafico poco soddisfacente, con texture ambientali sgranate e datate che si lasciano notare anche sul piccolo schermo di PSVita, mentre personaggi ed avversari si presentano decisamente meglio. Se la speranza è che sul prodotto finito ci sia una maggior pulizia generale, l’art design riesce comunque a rendere meno amaro il boccone: la caratterizzazione di alleati e nemici, ma anche delle stesse location, contribuisce a rendere ancor più lugubre l’atmosfera intessuta dalla sin da ora da un’ottima trama, accompagnata da brani ben orchestrati ed atmosferici che lasciano ben sperare per il lavoro finale.
Per quanto concerne il comparto multiplayer, sicuramente uno dei potenziali punti di forza, preferiamo esprimerci in sede di recensione, per offrire un’opinione più completa e dettagliata possibile. Restate quindi sintonizzati per il giudizio finale!
[hr]
In conclusione…
La manciata di ore offerte dalla demo di Soul Sacrifice hanno indubbiamente confermato l’hype che si cela dietro questa produzione di Inafune-san da alcuni mesi ormai, un titolo che sulla carta si presenta come un more of the same di più generi e produzioni blasonate, ma che gode di una personalità tale da poter svettare tra le esclusive PSVita, grazie ad un’atmosfera che si prospetta da brividi, ad una sadica (ed altalenante) IA e a delle meccaniche di gioco davvero interessanti. A breve sarà possibile testarlo in tutta la sua interezza, per comprendere se l’intrigante trama rapirà come nel corso della demo e se il livello di difficoltà si rivelerà bilanciato, in quanto alcuni scontri ci sono sembrati sin troppo semplici, mentre altri sembravano impossibili da affrontare senza il devastante rituale oscuro, ma la prima impressione su questo Soul Sacrifice è certamente positiva, penalizzato com’è, per ora, unicamente da un comparto grafico deludente tecnicamente, ma nonostante tutto superlativo dal punto di vista del design.
Tra qualche settimana scopriremo se avremo tra le mani solo un’accozzaglia di combattimenti o una coerente e curatissima gemma demoniaca.
[hr]
Vi ricordiamo che da domani potrete testare voi stessi Soul Sacrifice!
Commenti