Colonia – Esplorazione, combattimento tattico e umorismo interattivo sono gli ingredienti che fanno di South Park: Scontri Di-Retti un azzeccatissimo sequel. Non una copia del precedente titolo, né un prodotto mediocre che sfrutta il proprio nome, e l’irriverenza che comporta, per vendere senza dare nulla. Il gioco è stato amplificato e approfondito perché i fan sperimentino qualcosa di nuovo, a partire dalla storia, che vede il gruppo di bambini supereroi dividersi e lottare in una perfetta, scurrile parodia di Civil War.
Alla gamescom abbiamo affrontato un hands on piuttosto… olfattivo. Ricordate il Nosulus Rift, il dispositivo realizzato appositamente per far sperimentare al giocatore, grazie alla tecnologia N-Fragrant, la potenza delle flatulenze durante la partita? Bene, possiamo confermare l’efficacia. Dopo i primi minuti di esplorazione della casa di Cartman alla ricerca della password per accedere ai sotterranei ci siamo ritrovati in bagno, al cospetto del “trono del re”: subito ci è stato spiegato il minigioco al quale saremmo andati incontro, una feature chiamata Total Cheek Control che, se eseguita correttamente, ci consentirà di defecare nel migliore del modi. Se avevate ancora un briciolo di dubbio a riguardo, ora potete spazzarlo via senza indugio: si tratta veramente di un gioco in pieno stile South Park.
E la prima esperienza con il Nosulus ha colpito in tutta la sua intensità. Al momento clou della seduta, il dispositivo ha rilasciato un penetrante odore che è finito dritto nel nostro naso senza possibilità di appello e ve lo assicuriamo, è intenso forte; non a caso Ubisoft si è avvalsa di numerosi esperti in materia olfattiva, inclusa la specialista francese Isabelle Ferrand. Non pensate che sia finita qui. Una volta trovato il codice (Fuck You Mom, tanto per dire) e avuto accesso al seminterrato, possiamo assistere finalmente al piano di Coon&Friends – ma principalmente di Coon: prendere il controllo di qualunque mezzo mediatico utile, menzione particolare per Netflix, in modo da trasmettere ovunque le loro avventure.
Chi tu sia stato fino ad appena due giorni prima non frega a nessuno ma un supereroe in più fa sempre comodo; eccoci dunque impegnati a scegliere la nostra classe fra le tre disponibili su un totale di dodici e la scelta è ricaduta sulla caricatura di Flash Gordon, Speedster. Fatto questo e indossato un costume più appropriato, perché sia mai che un supereroe vada in giro come un pezzente, eccoci pronti per la nostra prima vera battaglia da quando abbiamo acquisito i poteri rievocando un flashback piuttosto discutibile in termini traumatici. Tant’è, del resto stiamo parlando di South Park e non potremmo aspettarci altro. Prima però c’è un’ultima profonda immersione sensoriale. Posto su un tetto vediamo un baule speciale, contenente oggetti esclusivi che ovviamente non possiamo lasciarci sfuggire: l’unico ostacolo fra noi e il tesoro è l’altezza ma quando abbiamo The Human Kite (alias Kyle Borflovski) al nostro fianco e una riserva illimitata d’aria da espellere, nulla ci può fermare. Tramite una serie di QTE ci libreremo in aria per raggiungere l’obiettivo. Stesso sistema per scendere.
Riuniamoci infine al gruppo per assistere a una discussione fra Coon e ribelli, che termina in uno scontro tre contro tre. Il sistema di combattimento, abbiamo già avuto modo di notare, ha subito un miglioramento grazie al Positioning, che dispone i combattenti su una griglia lungo la quale possono muoversi a piacimento per portare a segno i loro attacchi; sbarazzatici degli avversari, scopriamo tuttavia che Coon, rimasto da solo ad affrontare l’emule di Xavier, è uscito sconfitto dal confronto perché i poteri dell’avversario si sono rivelati troppo forti anche per lui. Se non altro, è riuscito a rubargli il cellulare…
Un gioco in pieno stile South Park
In definitiva South Park: Scontri Di-Retti si approccia al sequel seguendo secondo il detto “se funziona quanto basta, non toccare se no si guasta” e questo secondo noi è un bene. Il Bastone della Verità potrà non essere stato incisivo né brillante quanto la serie televisiva ma si è rivelato un ottimo gioco ricco di momenti fan-service per i più appassionati e il sequel segue ottimamente le sue orme. Il Nosulus ha reso senza dubbio l’esperienza “intensa”, sebbene non ci sentiamo poi così motivati a ripeterla, ma per chi si sta chiedendo quando poterci mettere sopra le mani abbiamo una brutta notizia: non è stato progettato per la vendita, soltanto per essere messo a disposizione durante gli eventi.