Mezz’ora prima della sveglia, c’era sempre lui. Durante la ricreazione a scuola, c’era sempre lui. Prima di andare a letto, c’era sempre e solo lui.
Di chi sto parlando? Ovviamente del mitico Gameboy, il leggendario tascabile Nintendo, che con il passare del tempo si guadagnò il titolo ufficiale di “nostro compagno d’infanzia”. Nel suo slot cartucce passarono moltissimi giochi, ma soltanto uno riuscì a rimanere dentro alla mia console per moltissimo tempo…
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L’intro di Pokémon Red
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Correva l’anno 1999 quando sul mercato italiano, la GiG iniziò la distribuzione di Pokemon Rosso e Blu, precisamente il 5 Ottobre. Il successo in Italia non fu immediato come in Giappone, in quanto il cartone animato non era ancora stato trasmesso su Italia 1, ma non tardò ad arrivare, infatti le copie in lingua italiana terminarono velocemente e vennero rimpiazzate da quelle in lingua spagnola, senza tirare in ballo le prime carte del gioco. Non erano le trading card game che conosciamo oggi, ma la raccolta era composta dalle classiche carte adesive, in stile album dei Calciatori della Panini, per intenderci.
“150 Pokemon tutti da catturare e da collezionare. Acchiappali tutti!“, con questo slogan si chiudeva lo spot del gioco, in onda ogni pomeriggio tra l’ennesima replica di Holly e Benji (o forse sarebbe meglio chiamarlo Capitain Tsubasa), lo spot delle Farfalle della Barilla e ad altri cartoni di culto. Il motto “Acchiappali tutti” diventò subito una mania, una vera e propria fissa, ed era diventato onnipresente anche sulle riviste di settore e non.[hr]
Pokémon Rosso e Blu – Spot italiano
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Le possibilità di allevare, far evolvere e scambiare i propri Pokemon tramite un cavetto introvabile con i bambini al parchetto, hanno reso il gioco una vera e propria leggenda, e queste caratteristiche riuscirono a creare un’idea di longevità al di fuori dello schermo. Possibile? Certo, infatti per riuscire a completare al 100% il Pokedex, consegnatoci ad inizio gioco dal buon Professor Oak, avevamo bisogno assolutamente degli scambi, così la nostra avventura si espandeva anche nella vita reale, alla ricerca di qualcuno che potesse avere con se la copia del gioco, ancora meglio se si trattava della versione differente dalla nostra.
A distanza di 14 anni dal loro primo avvistamento sugli scaffali italiani, andiamo a vedere quali sono stati gli elementi fondamentali che hanno portato Pokemon Rosso e Blu tra le leggende videoludiche:
- Le Evoluzioni.
Far combattere il nostro amico per farlo aumentare di livello, preparandolo così alla prossima sfida, non bastava a renderlo più forte, ed è per questo che a fine incontro aspettavamo sempre la tanto attesa schermata di evoluzione. Vedere i nostri Pokemon cambiare forma e diventare ancora più potenti non aveva prezzo!
- Il Combat System.
Tutt’ora il menù di lotta riprende fortemente lo stile GDR a turni e gli scontri sono alla portata dei bambini, in quanto privi di sangue e di vittime (i Pokemon con 0 PV non muoiono, ma vengono indicati come esausti). Semplice ed intuitivo!
- Pokemon Leggendari.
Tra grotte oscure e con lo zaino pieno di pokeball, lo scopo era sempre lo stesso: cercare i Pokemon leggendari. Potenti, bellissimi e unici, erano loro che potevano fare la differenza durante gli scontri con gli altri allenatori.
Quanti pomeriggi trascorsi a lanciare sfere senza avere successo…
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- Assenza di Internet.
Ebbene sì! Nessuna pagina web dove cercare le location, nessuna guida online che elencasse i livelli di evoluzioni dei nostri mostriciattoli, e nessun video walkthrough che ci aiutasse durante il gioco. Solo puro gameplay e leggende metropolitane raccontate dai compagni di classe. Ma poi il Mew dietro il furgoncino c’era davvero?
Ammettiamolo! La cosa che più ci piaceva dei Pokemon era proprio il loro mondo! Chi non avrebbe fatto carte false per viverci? Tranquillità, mostricciattoli da catturare e allevare, viaggi infiniti senza mamma e papà, vere amicizie e sana competizione. Purtroppo quella vita è destinata a rimanere confinata in quel piccolo schermo, un limite comunque superabile da un vero gamer, l’unica persona in grado a vivere infinite avventure, in mondi diversi, rimanendo sempre nel solito posto. I Pokémon sono diventati una vera e propria religione anche nel nostrto paese, visto l’amore incondizionato dei suoi fans, che sin dal 2006 si radunano ogni anno a Mirabilandia per clebrare i Poket Monsters, all’interno del Pokémon Day. L’ultima edizione della manifestazione, ha attirato verso il parco di divertimenti romagnolo ben 5000 partecipanti, che sono stati ricompensati per l’occasione con il dono di Meowth e che hanno potuto passare due giornate, scambiandosi le proprie opinioni, su come si diventa dei veri allenatori provetti!
Ritornerete bambini, pronti a scoprire e a sperimentare come se foste tornati a quei lontani ricordi. Guarderete il vostro 3DS come guardavate il vostro Gameboy e le sue tristissime cartucce grigie.
Che siate più o meno giovani, più o meno esperti, sarete lì, perché nonostante tutto sapete che questo è quello che avevate sempre sognato.
Andrea “Prime” Baiano – estratto dalla nostra Recensione di Pokémon X e Pokémon Y.
Che vi piacciano o meno, i giochi dedicati al mondo Pokemon sono entrati nella leggenda e dopo 14 anni faranno il loro “vero” esordio tridimensionale su Nintendo 3DS (escludendo dunque Pokémon Rumble) con Pokemon X & Y. Fino a che punto si spingerà questo brand? Ancora non abbiamo una sfera di cristallo ad uso redazionale per scoprirlo, ma per saperne di più sul suo immediato futuro, eccovi la nostra recensione di Pokémon X e Pokémon Y!
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